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RESEARCH PRODUCT

La maschia potenza. Pratiche ergologiche e coreutica rituale nella civiltà contadina

Buttitta I

subject

festa danze battaglia lavoro contadino SiciliaSettore M-DEA/01 - Discipline Demoetnoantropologicheparty dance battle peasant work Sicily

description

In occasione di diverse celebrazioni religiose che scandiscono il calendario cerimoniale siciliano, in specie nel corso della Settimana Santa e di alcune feste patronali,   possibile osservare delle modalità  di trasporto dei fercoli processionali (vare) assai peculiari. I santi simulacri, infatti, in tali circostanze, sono fatti correre e danzare sia per le strade dei centri abitati sia, in rari casi, all’interno degli edifici religiosi. Il disordine che connota queste performances coreutiche   solo apparente. Esse obbediscono in realtà  a un preciso codice cinetico: i fercoli vengono ritmicamente alzati e abbassati sulle braccia dai portatori, roteano ripetutamente su se stessi facendo ideale perno sulla statua del Santo, avanzano a tratti in marcia veloce o di corsa, sempre accompagnati da musiche incalzanti. Sebbene uno degli scopi dell’azione rituale sia quello di dar sfoggio individualmente della propria maschia potenza, il desiderio dei singoli portatori di eccellere sui propri compagni non pu  e non deve superare certi limiti, essendo il fine ultimo della esibizione quello di “vincere” su coloro che recano i fercoli antagonisti.   dunque necessario che tra i giovani portatori di una singola vara vi sia il massimo coordinamento e che essi siano capaci di muoversi come “unico corpo”, come una ciurma in voga o una schiera in battaglia. Si rivela così la relazione funzionale e sibolica tra attività ergologiche, esercizi orchestici “profani”, danze collettive eseguite in contesti cultuali e preparazione alle attività  belliche   On the occasion of various religious celebrations that mark the Sicilian ceremonial calendar, especially during Holy Week and some patronal feasts, it is possible to observe very peculiar modes of transport of the processional fercoli (vare). The holy simulacra, in fact, in such circumstances, are made to run and dance both on the streets of inhabited centers and, in rare cases, inside religious buildings. The disorder that characterizes these dance performances is only apparent. In reality, they obey a precise kinetic code: the fercoli are rhythmically raised and lowered on the arms by the bearers, they rotate repeatedly on themselves, ideally pivoting on the statue of the Saint, they advance at times in fast gear or running, always accompanied by pressing music. . Although one of the purposes of the ritual action is to individually show off their masculine power, the desire of individual bearers to excel over their companions cannot and must not exceed certain limits, since the ultimate goal of the exhibition is to "win" over those who carry the antagonistic fercoli. therefore it is necessary that among the young bearers of a single vara there is maximum coordination and that they are able to move as a "single body", like a crew in vogue or a host in battle. This reveals the functional and sibolic relationship between ergological activities, "profane" orchestral exercises, collective dances performed in cultural contexts and preparation for war activities

http://hdl.handle.net/10447/515159