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RESEARCH PRODUCT

La stereotomia nei disegni e nell'opera maltese di Romano Carapecchia

Domenica Sutera

subject

Settore ICAR/18 - Storia Dell'ArchitetturaStereotomia architettura XVIII secolo Malta Romano Carapecchia Accademia di San Luca

description

Il contributo intende analizzare l’incontro tra il linguaggio barocco romano di matrice accademica e la stereotomia attraverso l’opera svolta da Romano Carapecchia a Malta nel primo Settecento. Alcune realizzazioni rivelano come l’architetto abbia cercato di conformare alla realtà locale, permeata da una solida tradizione costruttiva in pietra, temi compositivi (andamenti sinusoidali, strutture concavo convesse) appartenenti al linguaggio barocco “internazionale” di Carlo Fontana, Francesco Borromini e Andrea Pozzo. Le nuove facciate curvilinee, ad esempio, traducono in pietra quanto finora attuato a Roma attraverso l’uso di materiali estranei al cantiere maltese e pertanto alla stereotomia, come il laterizio e i rivestimenti in travertino, nell’ambito di una ricerca che accomuna altri protagonisti operanti nella prima metà del XVIII secolo in diversi centri dell’Europa Meridionale, come la Sicilia e la Spagna. In alcune opere più tarde, e in particolare nella volta ovale della chiesa di Santa Barbara a Valletta, è poi evidente la perizia acquisita da Carapecchia nella scienza del taglio della pietra attraverso l’elaborazione di strutture complesse e ardite dal punto di vista statico ed esecutivo. Disegni raffiguranti costruzioni geometriche per scale a chiocciola e procedimenti per realizzare volte in blocchi di pietra inseriti all’interno del noto Compendio Architettonico…edito a Roma negli anni ottanta-novanta del Seicento, e cioè durante il periodo di apprendistato compiuto dall’architetto presso il celebre atelier diretto da Carlo Fontana, denunciano in realtà come certe soluzioni già appartenessero al versatile repertorio di Carapecchia. Un iniziale interesse che, a giudicare dai progetti e dalle opere attuate successivamente a Malta, come le torri, le porte urbiche e i portali inseriti nel circuito difensivo dei maggiori centri dell’isola, sembra trovare nell’aggiornamento acquisito dai trattati contemporanei e nella lunga tradizione costruttiva locale ampie possibilità di approfondimento e di sperimentazione. Proficue collaborazioni con gli intagliatori maltesi unite a ulteriori suggestioni derivanti dalla permanenza nell’isola, durante l’età moderna, di specialisti nel settore della stereotomia come gli ingegneri militari francesi (MedericoBlondel, Charles Francois de Mondion), possono aver giocato un ruolo tutt’altro che secondario nel conseguimento delle competenze mostrate dall’architetto nell’ambito della costruzione in pietra a vista. With this study I intend to analyze the match between the language of the Roman Baroque, of academic type and stereotomy, through the work accomplished by Romano Carapecchia in Malta in the early eighteenth century. Some projects show how the architect has tried to adapt to the local context, permeated by a strong tradition of building in stone, compositional themes (sinusoidal patterns, concave convex structures) belonging to the "international" baroque language of Carlo Fontana, Francesco Borromini and Andrea Pozzo. The new curvilinear façades, for example, translate into stone that which previously was realized in Rome through the use of materials alien to the Maltese building site and therefore to stereotomy, such as bricks and travertine coatings, within a research that unites other protagonists operating in the first half of the eighteenth century in various centers in Southern Europe, such as Sicily and Spain. Through some later works, particularly the oval archway of St. Barbara church in Valletta, the expertise acquired by Carapecchia in stone cutting is also evident through the elaboration of certain structures, complex and daring from a static and executive point of view. Drawings of geometric constructions for spiral staircases and processes to achieve vaults of stone blocks inserted in the well-known “Architectural Compendium” … published in Rome in the eighties and nineties of the seventeenth century, that is during the period of apprenticeship completed by the architect at the famous studio directed by Carlo Fontana, declare actually that certain solutions already belonged to the versatile repertoire of Carapecchia. Judging by the projects and works undertaken subsequently in Malta, such as towers, town gates and portals included in the defensive circuit of the main centers of the island, an initial interest seems to find ample opportunities of study and experimentation through updating acquired through contemporary treaties and in the long tradition of local building. Fruitful collaborations with Maltese carvers together with further suggestions arising from the stay on the island, during the modern era, of specialists in the field of stereotomy such as French military engineers (MedericoBlondel, Charles Francois de Mondion), may have played a more than secondary role in the pursuit of skills shown by the architect in the construction in stone.

http://hdl.handle.net/10447/81543