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Viaggio e immaginario: il Sud America di Sepúlveda

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L'odeporica costituisce un genere particolarmente fecondo per la prospet­tiva geografica: la costruzione di spazialità e immaginari passa per specifiche forme di testualizzazione che riconducono a complesse (ri)produzioni culturali. A partire dall'a­nalisi geoculturale di alcuni brani significativi de Patagonia Express di Luis Sepúlveda, questo contributo intende mostrare alcune modalità attraverso le quali l'autore cileno ricostruisce, nel suo racconto di viaggio in forma di appunti, spazialità, paesaggi e in­terazioni visitando luoghi particolarmente ostili del continente Sudamericano, come la Patagonia e il deserto di Atacama. L'analisi di tali brani si concentra sulla narrazione dell'esperienza autobiografica dell'autore che attinge a un vasto immaginario perso­nale e collettivo, allo stesso tempo riproducendolo. Travel narrative is a fruitful genre for the geographical perspective. The con­struction of spatiality and imaginaries takes place through specific forms of textualiza­tion that lead back to complex cultural (re)productions. Starting from a geocultural analysis of some significant texts of Patagonia Express by Luis Sepulveda, this study aims to show some ways in which the Chilean author reconstructs, in his trave! story written as notes, spatiality, landscapes and interactions by visiting particularly hostile places on the South American continent, such as Patagonia and the Atacama Desert. The analy­sis of these passages focuses on the narration of the author's autobiographical expe­rience that draws on a wide persona! and collective imaginary, reproducing it at the same time.