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RESEARCH PRODUCT

Una prospettiva storica e pedagogica sulle Lingue dei Segni: riflessioni psicolinguistiche

Elena Mignosi

subject

Deaf Educationcomunità dei sordiSign LanguageHistorical Perspectiveprospettiva storicaformazione dei sordipsicolinguistica e neuroscienze.Deaf CommunityPsycholinguistics and Neurosciences.Lingue dei SegniLingue storico-naturali e lingue artificialiNatural and Artificial LanguageSettore M-PED/01 - Pedagogia Generale E Sociale

description

Da oltre 50 anni, da quando W. Stokoe negli anni '60 individuò in USA i parametri di articolazione delle lingue dei Segni (cfr. Stokoe, 1981), si assiste ad un sempre maggiore interesse nei confronti delle lingue visivo-gestuali delle comunità di sordi, grazie anche agli sviluppi nel campo della psicolinguistica, delle neuroscienze, e delle nuove tecnologie che consentono indagini sul linguaggio e sul funzionamento cerebrale impensabili sino a qualche tempo fa. Può forse sorprendere che, in una prospettiva storica, all'interno del dibattito linguistico-filosofico si può riscontrare un analogo interesse per i sordi e le loro forme di comunicazione soltanto nella seconda metà del sec. XVIII e nei primi anni del XIX . Tale periodo durò soltanto un cinquantennio, ma affrontò dei nodi teorici fondamentali che sono ancora oggi al centro del dibattito intorno alle lingue visivo-gestuali, e che, più in generale, riconducono alle riflessioni su naturalità e artificialità del linguaggio. L’articolo , quindi, tratta brevemente alcune delle questioni di fondo poste a partire dalle ipotesi/teorie sulla comunicazione gestuale dei sordi nel XVIII secolo e le mette in relazione con il dibattito odierno e le conoscenze attuali. For over 50 years, since W. Stokoe in the 1960s identified the articulation parameters of Sign languages in the USA (see Stokoe, 1981), there was an increasing interest in the deaf communities visual-gestural languages , thanks also to developments in the field of psycholinguistics, neurosciences, and new technologies that allow investigations on language and brain functioning unthinkable until some time ago. It may perhaps be surprising that, from a historical perspective, within the linguistic-philosophical debate we can find a similar interest in the deaf and their forms of communication only in the second half of the century. XVIII and early XIX. This period lasted only fifty years, but it dealt with fundamental theoretical issues that are at the center of the debate around visual-gestural languages still today, and which, more generally, lead back to reflections on the naturalness and artificiality of language. The article, therefore, briefly deals with some of the basic questions posed starting from the hypotheses / theories on the deaf gestural communication in the eighteenth century and relates them to today's debate and current knowledge.

http://hdl.handle.net/10447/530058