6533b829fe1ef96bd128a8dd

RESEARCH PRODUCT

La responsabilità personale per il coinvolgimento di imprese in crimini internazionali. Il problema cruciale dei c.d. “atti neutrali”

Militello Vincenzo

subject

Individual personal responsability - international crimes - heads of businessresponsabilità penale personale - Crimini internazionali - responsabilità dei vertici delle impreseSettore IUS/17 - Diritto Penale

description

Il contributo considera l’intreccio fra livello individuale e livello collettivo dei crimini internazionali con specifico riferimento alla eventuale corresponsabilità di imprese e dei loro capi rispetto alla commissione di tali crimini da parte dei vertici militari o politici di un gruppo o di uno stato. Alla luce del principio di autoresponsabilità ricavabile dall’art. 25 dello Statuto di Roma, la relativa responsabilità può affermarsi per le attività di impresa direttamente strumentali a fatti violenti. Maggiormente problematica essa risulta invece per le ordinarie attività di impresa, che dunque appaiono neutrali ed estranee rispetto alle altrui condotte illecite. Per queste ultime la distinzione fra liceità ed illiceità dell’attività di impresa non può essere affidata solo all’elemento soggettivo del reato. Piuttosto, occorre un consapevole superamento del rischio, di volta in volta adeguato alla particolare attività, che essa realizzi nel concreto contesto un’agevolazione al compimento di crimini internazionali. The intertwining between individual and collective level in international crimes is tested on the possible co-responsibility of corporations and heads of businesses who carry out economic activities in various ways functional to the commission of such crimes by the military or political leaders of a group or a state. On the basis of the principle of self-responsibility, related to the individual criminal responsibility (art. 25 Rome Statute), the consequent assessment of the facts in question is easier for business activities directly instrumental to violent acts. It is more problematic, instead, for ordinary business activities, which therefore appear neutral and unrelated to the illicit conduct of others. In this case the problematic distinction between licit and illicit business activities cannot only be entrusted to the mental element of the crime. In fact, the level of risk created by the particular activity cannot be neglected, also on respect of the specific rules concerning it.

http://hdl.handle.net/10447/468056