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RESEARCH PRODUCT
Terapia orale domiciliare per il paziente con il carcinoma prostatico ormonorefrattario.
Altieri VMorgia GMadonia RSiragusa ADe Grande GOrestano LNapoli M.Vincenzo SerrettaDarvinio MelloniRosalinda AllegroMaria Ferrosubject
carcinoma prostatico ormonorefrattario terapia oraleSettore MED/24 - Urologiadescription
TERAPIA ORALE DOMICILIARE PER IL PAZIENTE CON CARCINOMA PROSTATICO ORMONOREFRATTARIO V. Altieri, V. Serretta, D. Melloni, R. Allegro, G. Morgia, M. Madonia, M. Ferro, A. Siragusa, G. De Grande, L. Orestano, M. Napoli, E. Membri Fondazione GSTU (Napoli) SCOPO DEL LAVORO: Per preservare la qualità di vita del paziente affetto da carcinoma prostatico ormonorefrattario (HRPC) si rendono necessari regimi terapeutici che possano essere eseguiti a domicilio senza frequenti ricoveri ospedalieri, seppur in regime di dayhospital. I vantaggi in termini di sopravvivenza offerti da schemi chemioterapici a base di taxani, pur presenti, sono ad oggi limitati. Scopo del presente studio di fase II è stato quello di valutare efficacia e tollerabilità di un regime totalmente orale di associazione a bassa dose di estramustina fosfato (EMP) ed etoposide (VP16). MATERIALI E METODI: Cinquantasei pazienti affetti da HRPC, età media 75 anni, sono stati randomizzati tra: braccio A: EMP (10mg/kg) al giorno, e braccio B: EMP (3mg/kg) più VP16 (50mg) al giorno per 14 giorni per cicli di 28 giorni. Il rapporto di randomizzazione è stato di 2:3. PSA mediano alla randomizzazione 41.1 ng/ml. Nessuna differenza statisticamente significativa è emersa tra le caratteristiche dei pazienti. L'analogo LHRH è stato mantenuto mentre l'eventuale antiandrogeno è stato sospeso almeno un mese prima dell'inserimento in studio. RISULTATI: Sette pazienti sono usciti dallo studio per violazione del protocollo. Si è registrata interruzione della terapia per tossicità in 6 pazienti (30%) del braccio and 5 (17.2%) del braccio B. La combinazione a bassa dose è risultata significativamente vantaggiosa in termini di tempo sino ad interruzione del trattamento per qualsiasi causa (p=0.01) e per tossicità (6 vs 12 mesi; p=0.02). Riduzione del PSA superiore al 50% si è manifestata in 3 (15%) and 12 (41.4%) pazienti del braccio A e del braccio B con una sopravvivenza libera da progressione rispettivamente pari a 6 e 15 mesi (p= 0.02), malgrado non sia emerso nessun vantaggio in termini di sopravvivenza globale MESSAGGIO CONCLUSIVO: L'associazione per via orale a bassa dose di EMP e VP16 può essere somministrata a domicilio anche per periodi prolungati in pazienti anziani con un monitoraggio minimo e rappresenta un'alternativa terapeutica per i pazienti che rifiutano frequenti ricoveri ospedalieri. I risultati ottenuti in termini di risposta al PSA e sopravvivenza libera da progressione non sembrano dissimili da quelli ottenuti da altri regimi terapeutici e risultano meglio tollerati rispetto alla somministrazione a piena dose della estramustina fosfato da sola.
year | journal | country | edition | language |
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2008-01-01 |