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Oltre il linguaggio: meccanismi ricorsivi nella struttura delle azioni intenzionali

Giuseppe VicariMauro Adenzato

subject

ricorsivitàricorsività; linguaggio; azioneazionelinguaggioSettore M-FIL/06 - Storia Della FilosofiaRicorsività linguaggio azione intenzionalità

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In un articolo seminale Hauser, Chomsky e Fitch (2002) ipotizzano che la ricorsività sia l’unico meccanismo della facoltà del linguaggio ad essere specifico del linguaggio e dell’architettura cognitiva umana. Mentre il dibattito su tale ipotesi si è per lo più concentrato sul significato del concetto di “ricorsività” (riferimenti) e sulla sua natura specificamente umana (Abe e Watanabe, 2011; cf. Bloomfield et al., 2011) e sintattica (Schreuder et al., 2009; Koschmann, 2010; Bara, 2010) il nostro lavoro si focalizza sull’ipotesi che la ricorsività sia un meccanismo specificamente linguistico. Estendendo l’analisi dell’azione intenzionale proposta da John R. Searle (1983) noi argomentiamo che esistono strutture ricorsive nel dominio dell’intenzionalità motoria (cf. Pastra e Aloimonos, 2012). Discutiamo quindi alcune evidenze empiriche a sostegno dell’ipotesi che tale ricorsività motoria sia indipendente dal linguaggio e suggeriamo alcune ipotesi esplicative: 1) la ricorsività linguistica è incorporata (embodied) nella ricorsività motoria (Lieberman, 2010; Clerget et al. 2013); 2) ricorsività linguistica e motoria sono meccanismi distinti e indipendenti l’uno dall’altro (Mengotti et al., 2013). Proponiamo infine alcune riflessioni sullo statuto epistemologico dell’ipotesi avanzata da Hauser, Chomsky e Fitch in quanto ipotesi empiricamente falsificabile e sulla possibilità di testare empiricamente la ricorsività in differenti domini cognitivi (Traxler et al, 2012; Friederici et al., 2011).

http://hdl.handle.net/10447/146944