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Di Stefano Elisabetta

Estetica e vita quotidiana. Prospettive di ricercar-azione negli studi umanistici

Gli studi umanistici sono in crisi ormai da diversi anni poiché in una società incentrata sul profitto questo ramo di studi appare perdente. Tuttavia, la causa non risiede nell’inutilità degli studi umanistici, ma nello iato esistente tra la cultura umanistica e quella scientifica e tecnologica, che è alla base dell’economia. Se si comprende che la prima può servire da volano alla seconda, le scienze umane possono tornare a essere il fulcro di una progettualità finalizzata al benessere collettivo e diventare un social spin-off incentrato sui valori dell’humanitas. In questa direzione l’estetica, intesa come una filosofia del sentire e dell’esperienza quotidiana, può offrire nuovi orizzonti …

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Dall’iperestetica all’anestetica: la negazione dell’umano nella società dell’apparenza

Viviamo nella “società dell’immagine” che ottunde la sensibilità e produce indifferenza. Il saggio mette a fuoco la ricerca ossessiva di una bellezza superficiale e apparente in ogni ambito della vita quotidiana e la conseguente perdita dei valori morali. Per contrastare questa anestetizzazione dovuta all’esasperata tendenza all’eccesso e al superamento dei limiti del giusto, del necessario, del conveniente e del bello, il saggio propone di recuperare l’antica dimensione etico-estetica del bello in linea con alcuni interessi dell’Everyday Aesthetics. We live in the "society of the image" that obtunds sensitivity and produces indifference. The essay focuses on the obsessive search for a shal…

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“Fare arte” per fare comunità. Strategie culturali per un nuovo umanesimo

Il ripensamento della società contemporanea passa attraverso un nuovo umanesimo in cui “facendo arte” insieme gli individui si riconoscono come comunità sulla base di principi e valori condivisi. Mettendo a fuoco un concetto di arte inteso come esperienza (J. Dewey) e come cura, in linea con le teorie dell’Everyday Aesthetics e con la teoria dell’“artification” dell’etologa Ellen Dissanayake, il lavoro si propone di tracciare alcune linee interpretative che, a partire dalle criticità emerse con l’emergenza sanitaria del coronavirus, valorizzino l’arte come strategia per fare comunità.

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LA CONVENANCE DE L’ORNEMENT : UNE QUESTION ÉTHIQUE ?

Nell'era contemporanea, in cui gli architetti sono spesso alla ricerca di una bellezza spettacolare, la questione dell'ornamento trova un'importante attualità nel dibattito filosofico e architettonico. La domanda è se l'ornamento non abbia una dimensione etica. Per rispondere, studierò qui tre momenti storici decisivi di questo dibattito: la teoria dell'armonia di Alberti, l'approccio della scuola di Chicago alle relazioni di forma e funzione (LH Sullivan e J. Root) e la critica dell'ornamento in A. Loos. Pur appartenendo a diversi orizzonti culturali, queste teorie possono far luce sul dibattito contemporaneo svelando la dimensione etica e non solo quella estetica dell'ornamento. In contem…

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Politiche della bellezza: prospettive per un nuovo umanesimo

Sulla falsariga di James Hillman, il saggio mira a capire se la bellezza può suggerire delle strategie politiche – con riferimento etimologico al termine greco polis, città, o meglio comunità – al fine di costruire un nuovo umanesimo. Dopo aver messo a fuoco il concetto di politica e il nesso con la bellezza, si prenderanno in considerazione le teorie della filosofa nippo-americana Yuriko Saito, esponente dell’Everyday Aesthetics e si metterà a fuoco la nozione di cura. Questa nozione può costituire il fondamento di una politica intesa come “strategia relazionale”, in cui le pratiche comunitarie e la cittadinanza attiva possano costruire un mondo più sano e sostenibile. Along the lines of J…

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