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I Buttitta
Etna. Miti e riti della "montagna" sacra
L’Etna con la sua immensa mole fumante, la sua incessante attività vulcanica, il potere distruttivo e generativo delle sue lave, i suoi mutevoli paesaggi, ha costituito nei millenni un riferimento costante dell’immaginario isolano, offrendosi come inesauribile sorgente di affabulazione mitopoietica, teatro epico e lirico di vita e di morte, soggetto e scenario di riti, di miti, di leggende molteplici. Colosso dall’indole incostante e dalla potenza terrifica, vorace distruttore di tuguri e palazzi costruiti della sua stessa pietra, di campi e di piantagioni prima nutriti dalla sua stessa lava, l’Etna contiene e rappresenta, materialmente e simbolicamente, gli opposti: l’alto e il basso, la t…
Narrazioni e rappresentazioni del sacro femminile. Un rapido bilancio
Prefazione al volume "Narrazioni e rappresentazioni del sacro femminile. Atti in memoria di Giuseppe Martorana" Preface to the volume "Narrations and representations of the sacred female. Proceedings in memory of Giuseppe Martorana"
Miti mediterranei: un viaggio millenario
Ha osservato Sebastiano Tusa: «Al di là delle immense e svariate risorse materiali che il mare ha offerto ed offre all’uomo, ve ne sono altre che attengono alla sfera sovrastrutturale che hanno nei millenni rifornito ed animato l’immensa enciclopedia dei miti, delle leggende e dei culti ad esso ispirati o, comunque, connessi». Distesa senza confini e abisso insondabile, il mare, con le sue repentine mutazioni di stato, le sue furiose tempeste e le sue mortifere bonacce, si è sempre imposto a chi lo solcava per raggiungere altri luoghi o per ricavarne da vivere come spazio del pericolo e del mistero, generando e sostenendo un ampio e polimorfo immaginario e divenendo attore e scenario al con…
LE VERGINI DEL MIRTO. EPIFANIE MARIANE E ALBERI SACRI TRA LA SICILIA E CRETA
I simbolismi vegetali sono ricorrenti nelle celebrazioni religiose “popolari” di santi/e, madonne, Cristi sotto vario titolo in tutta l’area euro-mediterranea, segnatamente in quelle regioni che sono state caratterizzate fino a un recente passato (e che in parte lo restano tutt’oggi) da un’economia prettamente agropastorale. Interi alberi, fronde, frutti, spighe compaiono in numerosi casi, isolati o in associazione fra loro e con altri simboli rituali propri dei patterns simbolici agrari (pani, pasti comuni, falò e cortei di torce, danze, corse, agoni, ecc.), sia come decoro di spazi e di immagini cultuali, sia assemblati in più o meno complessi artefatti (che non di rado costituiscono il …
introduzione
«Portavano pitture della disgrazia sofferta». Divagazione sulle continuità e sulle trasformazioni degli exvoto figurativi
Gli ex voto dipinti costituiscono un oggetto cultuale dalla lunga storia. Esempi di questa tipologia di ex voto, ampiamente in uso fino a tutto il xix secolo, e oggi in minor misura, nel Meridione d’Italia e in altre regioni del Sud Europa, sono infatti già attestati nel mondo classico (pinakes, tabellea pictae). Nel passaggio tra mondo «pagano» e mondo «cristiano», nel mutare dei referenti divini e delle teologie, si osserva una continuità dei simboli rituali e delle pratiche votive e, più in generale, una significativa persistenza delle forme, delle funzioni e dei significati cultuali delle immagini in ambito religioso. The painted ex-votos are a cult object with a long history. Examples …
Corpo a corpo. Agoni e danze cerimoniali nella Sicilia contemporanea
the choreutical movements of the statues of saints are still today a constitutive and qualifying component of the ritual process of numerous Sicilian religious festivals, in particular those of Easter and the spring-summer ones of the patron saints. The races and dances of the Risen Christ and of the saints are generally accompanied by competitions, struggles, displays of virile attitudes, erotic allusions, the display of gold and evergreen fronds, the consumption of peculiar foods and desserts or a set of ritual symbols of an orgiastic nature which, in referring to an experience of the agro-pastoral world, appear as originally intended to celebrate and promote, at critical moments, the cos…
Tradizioni carnevalesche a Mezzojuso: dal Mastro di Campo al rogo del Nannu
Il Mastro di Campo di Mezzojuso è una performance carnevalesca tradizionale che presenta un articolato simbolismo rituale riconducibile al pattern delle cerimonie di capodanno. In particolare si osservano il tema della ierogamia e della lotta rituale come elementi di promozione della fecondità. Ambedue i simboli rituali, la rappresentazione di una danza o di uno scontro armato, con l'eventuale coinvolgimento degli astanti e la celebrazione di un matrimonio, correlati o disgiunti, sono, come è noto, costitutivi ab antico delle cerimonie di capodanno, segnatamente di quelle primaverili. Altri rituali carnevaleschi europei hanno una simile articolazione. Il saggio presenta una serie di esempi …
¿Quién tiene miedo del pasado? La relación con la historia de la demo-etno-antropología italiana entre los siglos xix y xx
The construction of the past and its periodic reaffirmation are fundamental moments of the construction of identity, both individual and collective, and are, therefore, the object of more or less conscious decisions and manipulations by groups and individuals. It is only through the diachronic analysis of cultural responses to human problems that certain spatial and temporal continuities of ritual forms, beliefs and symbols that justify it are clarified; it is not only at the level of the mere succession of phenomena, because of the signifiers, nor of the only sociological analysis that they possess and the attention of those who seek the reasons for being in the future must be concentrated…
E nasciu lu Bammineddu. Testi e contesti del Natale in Sicilia
Il Natale, dopo la Pasqua, è la più significativa occasione di ricostruzione e riaffermazione della comunità cristiana, momento di commemorazione dell’apertura di un tempo nuovo sul piano teologico, momento di attualizzazione, potrebbe ben dirsi di ripetizione, di un evento fondativo dei cicli del tempo e della vita sul piano del vissuto ossia delle credenze e delle prassi rituali. Il Natale cristiano, d’altronde, nel recuperare forme cerimoniali pre-cristiane, si è costituito, a livello popolare e non solo popolare, come una festa di rinascita dell’anno, come un rito inteso ad auspicare e provocare la rinascita della natura nel momento della crisi invernale. Tale profonda e densa stratific…
“Tradizione” e tradizioni nell’opera di Mircea Eliade
È noto come Mircea Eliade, uno tra i più interessanti e produttivi storici delle religioni del ’900, si sia interessato allo studio delle tradizioni popolari europee. Dalla leggenda di Mastro Manole alle credenze e ai riti legati alla Mandragora e a certe altre piante d’uso magico-medico, dalla stregoneria alle associazioni iniziatiche, ai testi e ai riti di questua di capodanno, numerose sono, in particolare, le sue indagini sul folklore slavo-balcanico. Basti scorrere il testo e guardare alla bibliografia della sua opera più nota, il “Trattato di storia delle religioni”, per rilevare il ruolo, tutt’altro che marginale, assegnato dallo studioso rumeno ai documenti folklorici e etnologici a…
San Calogero eroe mietitore: continuità rituali, tempi delle feste e ritmi ergologici in Sicilia
Le “somiglianze” tra antico e presente rituale non sono né accidentali né, necessariamente, frutto dell’adozione di certi modelli “forti” derivati da contatti culturali. Sono, piuttosto, specifici atti di parole, costruiti a partire da una langue simbolica comune (un apparato simbolico, sostanziato di credenze con valore cognitivo, diretto a riempire di senso i discreta culturalmente estrapolati dalla “realtà”) formatasi al momento dell’affermarsi dei regimi di vita neolitici. L’emergere, al momento del passaggio a un’economia agricola e a forme di insediamento stabili, di nuovi problemi socio-ecologici aveva imposto all’uomo, infatti, l’adozione di nuove configurazioni simboliche che organ…
«E si dilacerò il pietoso velo»: storie, forme e politiche delle sacre rappresentazioni in Sicilia
In Sicilia i riti pasquali presentano, da luogo a luogo, diversi caratteri (momenti cultuali, azioni performative, simbolismi rituali ecc.) che lasciano trasparire, con maggiore o minore evidenza, specifici retroterra storico- culturali e peculiari tradizioni religiose. In taluni casi, soprattutto nei centri rurali, certe sezioni dei riti sembrano più evidentemente sostenute da una visione del mondo e da istanze proprie delle culture agropastorali ed espongono simbolismi (fronde vegetali, orgiasmi alimentari, falò e processioni di torce, mascheramenti, corse e danze di fercoli e di fantocci giganti rappresentanti gli apostoli ecc.) che, richiamando l’esigenza di promuovere la renovatio te…
FORME E FUNZIONI DEI SIMULACRI E DEI FANTOCCI ANIMATI NELLE FESTE SICILIANE
In Sicilia, in occasione di numerose cerimonie religiose, soprattutto a Pasqua, entrano in scena statue con arti mobili (soprattutto Crocifissi e Madonne) e fantocci antropomorfi o teriomorfi animati da un manipolatore posto al loro interno. Se dal punto di vista fenomenologico, questi ultimi artefatti, costituiscono un ibrido, un incrocio tra umano e artificiale, dai punti di vista funzionale e simbolico, sia che rappresentino i santi apostoli sia che rappresentino eroi fondatori o animali leggendari, si pro-pongono, sempre e comunque, come entità altre dall’umano. I fantocci animati, pertanto, al pari dei mascherati e dei simulacri processionali dei santi, sono da considerarsi delle epifa…
ТРАПЕЗЫ ПРЕДКОВ. АГРАРНО-ХТОНИЧЕСКИЕ КОРНИ И ПОСТМОДЕРНИСТСКИЕ ПЕРЕОСМЫСЛЕНИЯ «СТОЛОВ СВЯТОГО ИОСИФА» НА СИЦИЛИИ
Многие традиционные религиозные праздники на Сицилии несут в себе символизм, связанный с идеей плодородия растительности и человека, возвращения жизни и изобилия, и демонстрируют временную связь с производственными циклами основных сельскохозяйственных культур. Такие символические и временные связи особенно очевидны в случае трапез, устраиваемых по обету в праздник святого Иосифа (19 марта). Виды и форма блюд, приготовляемых по этому случаю, театрализованные элементы обрядов, сопровождающих священную трапезу, реальные и виртуальные участники этих обрядов (Святое Семейство, апостолы, так называемые вирджинедди , старички ) ясно отсылают к системе аграрнохтонических представлений, свойственны…
Magia, religione e pratiche rituali
La pratica magica, non solo a livello “popolare”, non sembra escludere quella religiosa e viceversa e ciò che a noi può apparire abominevole sincretismo magico-religioso, all’interno di una diversa concezione del mondo e della vita, è, piuttosto, un fatto omogeneo dove la comune distinzione operata tra magia e religione risulta essere, di fatto, arbitraria. Già De Martino, che aveva sottolineato la «particolare accentuazione magica del cattolicesimo meridionale», rilevava come la identificazione del carattere di certi fenomeni rituali dipendeva da categorizzazioni storicamente e culturalmente condizionate tanto che il carattere originario di certe formule magiche folkloriche si rivelava ess…
Dal concetto all’artefatto. Frammentarie considerazioni sulle origini e sulle ragioni dell’arte preistorica
La realizzazione consapevole di manufatti litici, a dispetto di coloro che hanno voluto attribuire esclusivamente a Homo sapiens tale abilità, è attività già sistematicamente praticata, e non senza virtuosismi, dall’assai più antico e “primitivo” Homo erectus, oltre che essere un radicato patrimonio dei Neanderthaliani, specie vissuta per millenni in contemporanea con i Sapiens e con questi certamente entrata in contatto. Tra le più antiche manifatture complesse, documentate in Europa, in Africa, in Asia, si segnalano le amigdale: artefatti bifacciali i cui più antichi esemplari a noi noti risalgono a oltre 1,5 milioni di anni fa e i più recenti a circa 130.000. Sono dunque la manipolazione…
In cammino con Annabella. Considerazioni sugli studi del pellegrinaggio in Italia
Il contributo di Annabella Rossi resta tutt'oggi un punto di riferimento essenziale agli studi sul pellegrinaggio in Italia. Nel suo lavoro "Le feste dei poveri", l'autrice mette infatti in evidenza tutti i temi che saranno successivamente sviluppati dalla successiva ricerca demologica
Introduzione
1. Preambolo La bombola del gas sembra vuota, le manopole della cucina sono, in aggiunta e in definitiva cessazione di ogni speranza di avere fuoco, ossidate e inutilizzabili. I ragazzi mi guardano preoccupati, attoniti: la festa campestre, tanto agognata, pare essere irrimediabilmente perduta. Ma siamo al Mulino, l’antica residenza rurale dove ho trascorso lunghe estati con unici compagni di giochi mio fratello, ramarri e lucertole, grilli e cicale, scursuna e granchi di fiume. E al Mulino i...
Ordinare il tempo. Sui principi organizzativi dei calendari cerimoniali
Le rappresentazioni del tempo e dello spazio variamente declinate nella storia dall’homo religiosus, in quanto riduzioni e tra- duzioni culturali dell’unicum continuum spazio- temporale in esperienze umanamente concepibili, si riflettono e si esibiscono con particolare evidenza – oltre che nelle credenze, nei miti, nell’organizzazione dei sistemi sociali, ecc. – nelle attività rituali che sostanziano le feste religiose. Questo può osservarsi tanto a livello della loro distribuzione calendariale quanto a livello della strutturazione degli specifici itinera festivi e dei relativi contenuti simbolici. Le feste, infatti, agite in tempi e spazi definiti, da un lato disgiungono, perimetrando e co…
Le feste
Una sintetica illustrazione del sistema festivo siciliano, con attenzione alle origini, alle funzioni e ai significati del relativo simbolismo rituale A synthetic illustration of the Sicilian festive system, with attention to the origins, the functions and the meanings of the relative ritual symbolism
Pani cerimoniali e tavole rituali in Sicilia
Il pane di frumento è stato per secoli elemento costitutivo e qualificante delle mense aristocratiche e contadine della Sicilia. Esito concreto di un ciclo stagionale di lavoro, il pane è stato considerato, il cibo per eccellenza, cibo sacro. I gesti che ne precedevano e accompagnavano la preparazione e il consumo erano ritualizzati e pregni di significati trascendenti il puro atto della nutrizione. Stante il fortissimo valore simbolico da esso detenuto non sorprende che offerte e consumi collettivi di pane siano tutt’oggi attestati in numerosissime feste religiose. I pani preparati in queste occasioni non sono quelli di tutti i giorni. Essi presentano peculiari morfologie e vengono prepara…
I cibi della festa in Sicilia
La crescente attenzione verso la salute, gli interessi connessi alla produzione industriale di alimenti e bevande, la patrimonializzazione di cibi e pratiche alimentari hanno favorito la nascita di nuovi miti, riti e linguaggi culinari e determinato il depotenziamento dei significati e delle funzioni ‘religiosi’ dei cibi della festa. A fronte di questi pervasivi processi il valore sacrale delle cucine festive tradizionali di diverse comunità siciliane sembra porsi nel segno della continuità e del radicamento. In questi casi cibi e pratiche alimentari restano costitutivi del sistema simbolico comunitario e continuano a segnalare le opposizioni tra tempi e spazi festivi e quotidiani e tra una…
OUR MOTHER OF THE WOODS. A CONTRIBUTION TO THE STUDY OF THE "MADONNAS OF THE TREES" IN THE EURO-MEDITERRANEAN AREA
Looking at the Madonnas of the trees, we see how an anthropologist disregarding historical depth renounces an integral vision of reality by which it can be measured and interpreted, giving rise «to sometimes narrow, sometimes even grotesque results; with an unexpected resurrection, however, of a banally sociological perspective, in many cases hidden under the false pretences of social anthropology». The effects of such a surrender are particularly evident when we explore the symbolic dimension. In fact, a purely synchronic approach proves to be totally inadequate: «research can be restored its critical depth and substance by paying attention to the processes of construction of meaning and t…
Cosa fa la differenza? Uno sguardo sul "nostro" sacro
Chi da profano si accosti alle culture dell’estremo Oriente, offuscato dal pregiudizio, si attende di trovarsi innanzi all’assoluta alterità e, questa cercando, finisce sempre con il ritrovarla Gli “altri” mangiano cibi esotici, vestono in guise bizzarre, vivono e si relazionano tra loro secondo modi inconsueti. Soprattutto celebrano riti assurdi, se non sconvenienti, adorando divinità strane e mostruose e, di fatto, non umanamente accettabili. È particolarmente nel campo religioso, infatti, che uno sguardo superficiale può generare parzialissime e abnormi rappresentazioni. Le espressioni del sacro degli altri, i miti, i riti, i simboli religiosi che le sostanziano, ci pongono innanzi ai ra…
Paesi senza feste, riti senza corpi. La religiosità popolare in Sicilia nel tempo della pandemia
Villages without feasts, rites without bodies. Popular religiosity in Sicily in the time of pandemic · In the winter of 2020, the progressive spread of the Covid-19 pandemic led the Italian Government to enforce strict measures to reduce and curb the infection, including a ban on public ceremonies. All over the country, all festive plans had to be suspended. Such ban on the celebration of traditional religious festivals had quite a lot of social, political and economic repercussions. Feeling an irrepressible need to “celebrate”, each community reacted to such bans by implementing varied, innovative strategies while trying to single out and emphasise what seemed to be the most qualifying and…
La morte e i morti nelle società euromediterranee
Il volume riflette sugli atteggiamenti storicamente assunti dall’uomo rispetto alla morte, sulle rappresentazioni e sulle ideologie correlate, sulle visioni dell’aldilà, sul culto dei defunti, sulle pratiche funerarie e sulle forme di trattamento dei defunti, sui riti connessi al trapasso e sulle cerimonie e le credenze legate al "ritorno dei morti".