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Santoro D.
Les apothicaires en Sicile à la fin du Moyen Âge
Between the Fifteenth and Sixteenth centuries, detailed regulations were set to control abuses by apothecaries, to watch over pharmacies, preparations and sales of medicines. There are the sign of a sicilian precocity. But apothecaries, in reality, far from the utopian model proposed by the treaties of the time, seem accustomed to cheat on the quantity and quality. This article aims to reconstruct as complete a picture as possible of the apothecary’s career: its training course based on books but also on apprenticeship in the shop, close to the master, and strategies used to establish within the urban infrastructure.
Palermo
Nell’VIII canto del Paradiso Dante fissa l’immagine della rivoluzione scoppiata nel 1282, quando i palermitani si sollevarono contro gli angioini, detestati dal momento in cui Carlo d’Angiò nel 1266 aveva fatto scempio del corpo di Manfredi di Svevia, figlio di Federico II imperatore di Germania e re di Sicilia. Splendida capitale con i normanni, Palermo nel Duecento è una città le cui trasformazioni politiche sono legate a profondi mutamenti del tessuto urbano. Il radicarsi di alcune potenti famiglie diventa visibile con l’edificazione di splendidi palazzi: lo Steri dei Chiaromonte e Palazzo Sclafani tra tutti. La città e il potere regio nel corso del Trecento interverranno più volte nel r…
Crimini contro le donne. Storie di violenza nel Mezzogiorno medievale
Il contributo si propone, attraverso lo studio della documentazione edita ed inedita del Mezzogiorno peninsulare e insulare, di mettere a fuoco la violenza perpetrata contro le donne in contesti sia urbani sia rurali nel tardo Medioevo. Il ricorso alla violenza appare frequente soprattutto nei casi di tradimento e concubinato che vedono implicati anche altri membri delle famiglie coinvolte. La violenza coniugale, con varie sfaccettature, è presente in buona parte della documentazione esaminata: una violenza spesso accettata socialmente, a cui le donne seppero in alcuni casi reagire, rivolgendosi alla giustizia. I privilegi reali, infine, illustrano la posizione indulgente dell’autorità regi…
Dentro il palazzo dell'arcivescovo. Un inventario palermitano del 1476
Lo studio si propone di fare luce su alcuni aspetti legati alla vita dell’arcivescovado palermitano alla fine del XV secolo attraverso l’analisi dei beni mobili elencati in una fonte inedita che viene integralmente trascritta. Si tratta di un inventario compilato dal notaio Giacomo Randisi nel dicembre 1476, dopo la morte dell’arcivescovo Paolo Visconti, a evitare che i beni fossero sottratti alla Chiesa di Palermo o portati lontano dalla città: l'elenco degli oggetti esistenti nelle due sedi arcivescovili del Palazzo cittadino e in quello dello Scibene, consente di mettere a fuoco il contesto sociale, economico e culturale dell’arcivescovado palermitano e di gettare nuova luce su un monume…