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AUTHOR
Chiara Giubilaro
Esplorare la povertà urbana in una prospettiva mediterranea: il caso del quartiere CEP a Palermo
The paper addresses the issue of the multiple dimensions of urban poverty through mixed analyses carried out in the CEP neighborhood of Palermo. The article tries to avoid incurring the dichotomy between the Global North and South and adopts a Mediterranean perspective, attempting to describe the neighborhood from below and starting from the voices of its youngest inhabitants. In light of the most recent pandemic events, the issue of urban poverty deserves to be explored with renewed academic debates.
Recensione di African Migrants and Europe. Managing the Ultimate Frontier di Lorenzo Rinelli
Undoing commons. Diritto Alla Città, Attivismo Culturale e Pratiche di (Un-)Commoning nel Sud d'Italia
I Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo rappresentano uno dei luoghi in cui movimenti di commoning urbano e pratiche di attivismo culturale hanno prodotto un orizzonte di rivendicazioni comune, attraverso la conversione di uno spazio destinato alla privatizzazione in un potente laboratorio di inclusione sociale e promozione culturale. Dopo una ricognizione della letteratura esistente sulle esperienze di commoning a vocazione culturale, questo articolo si propone di mettere in atto un'inversione di sguardo oltre che di metodo: anziché rileggere l'esperienza dei Cantieri Culturali alla luce della letteratura di riferimento, sarà quest'ultima ad essere oggetto di un'interrogazione critica co…
Regarding the shipwreck of others: for a critical visual topography of Mediterranean migration
This article reflects on the relationship between photography and migration from a cultural geography perspective, with particular reference to the visual construction of the Mediterranean border regime. The contemporary aesthetics of Mediterranean migration is one of the domains in which visual and social norms are most closely intertwined. My main purpose is to unveil these processes of mutual (re)production by analysing how photographs forge our everyday perceptions of migration and affect our very ability to produce ethical and political responses to the events they portray. Drawing on a range of fields and approaches, including cultural geography, visual culture studies and postcoloni…
Haunting Photography. Eventi migratori, politiche dell’affetto e topografie dello sguardo
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una densa proliferazione di immagini sulle cui superfici gli eventi migratori si sono impressi e hanno trovato forma visuale. I premi assegnati nell’ambito del World Press Photo e di altre prestigiose competizioni fotogiornalistiche, il moltiplicarsi di mostre ed esibizioni costruite intorno alla cosiddetta questione migratoria, l’inflazione di fotoreportage e progetti estetici che narrano gli spazi di frontiera e le storie di chi prova ad attraversarli o è costretto ad abitarli, restituiscono in parte il decisivo ruolo che le performance visuali hanno nella rappresentazione degli eventi migratori contemporanei. L’obiettivo di questo intervento è di ut…
Resistenze imperfette. Trasformazioni socio-spaziali a Ballarò (Palermo)
Nel marzo del 2016 l’Aula Magna del Liceo B. Croce, storico istituto sito nel centro di Palermo non lontano dal mercato rionale di Ballarò, è luogo di un accordo che avrebbe segnato in profondità il destino di alcuni degli spazi che compongono il quartiere. È qui, infatti, che il processo di riappropriazione e riqualificazione di Piazza Mediterraneo, cominciato cinque anni prima, trova un riconoscimento formale da parte del Comune e delle istituzioni – scuole, parrocchie, associazioni – che lavorano sul territorio. Promotrice di questo processo è l’associazione SOS Ballarò, un’assemblea pubblica che riunisce attori eterogenei e che ha come obiettivo il rilancio del mercato e la riqualificaz…
Un’altra geografia è possibile. Annotazioni sparse a partire da Geografia come immaginazione di Giuseppe Dematteis
In un suo celebre saggio, pubblicato nel 1992, Stuart Hall proponeva di immaginare il lavoro teorico come una “lotta con gli angeli”. Raccontando del suo incontro da lettore con Althusser, scriveva: “La sola teoria che abbia valore è quella con cui si deve combattere, non quella di cui si parla in modo disinvolto” (Hall, 2006, p. 289). I libri – o, meglio, le letture – per cui vale la pena hanno in sé la capacità di interrogarci, di disturbarci, di manomettere i nostri sistemi di teorie, rappresentazioni, immaginazioni. È quel che da sempre mi accade con gli scritti di Giuseppe Dematteis ed è anche dentro e attraverso queste lotte che si è costruito il mio modo di fare geografia e di stare …
Border Maps. (Counter-)cartographies of the Mediterranean
Negli ultimi decenni il Mediterraneo è stato progressivamente tra- sformato in una frontiera liquida, uno spazio in cui le tecnologie di governo della mobilità si imprimono violentemente sui corpi di coloro i quali cercano di raggiungere l’Europa. Nonostante la rap- presentazione di flussi ed eventi migratori rappresenti una sfida per la cartografia e la sua geometria statica di confine, numerosi sono i tentativi recenti di utilizzo del linguaggio cartografico per rappre- sentare quel che accade alle frontiere meridionali d’Europa, specie nell’ambito della cartografia critica e radicale. Questo intervento si propone di esplorare la relazione fra eventi migratori e pratiche di (counter-)mapp…
Cultural institutions as agents of urban and community regeneration in the (post-)pandemic city. The case of the «Laboratorio Zen Insieme» in Palermo
Although all cities in the world have been affected by the COVID-19 pandemic, its impacts on the territories, yet to be understood, are unevenly distributed, revealing extremely varied imbalances depending on the places. However, it is clear that the virus and its variants have aggravated pre-existing socio-spatial inequalities, creating new ones and bringing attention back to those implications between space, planning, public health and citizenship that are at the origins of contemporary urbanism. In a reference framework in which the crisis is globalized but unequal and in the absence of a welfare system capable of responding to the urgencies of the most marginalized social contexts and g…
La cultura ci salverà? Processi di touristification a base culturale nel centro storico di Palermo
Negli ultimi tre decenni la cultura ha avuto un ruolo chiave nella costruzione delle politiche urbane, divenendo uno strumento decisivo nella definizione delle strategie di sviluppo economico e nell’accesso alla competizione globale che caratterizzano l’attuale regime di neoliberismo urbano (Miles e Paddison 2005). Anche nel sud Europa la cosiddetta rigenerazione a base culturale ha rappresentato e continua ancora oggi a rappresentare una vera e propria ortodossia urbana, che trova nel turismo tanto una ragione di esistenza quanto un campo di attuazione. In particolare, negli ultimi anni i centri storici di molte città sudeuropee sono stati oggetto di trasformazioni profonde in cui pratiche…
Introduzione
Manifesto. E l’Europa disumanizzò sé stessa
Il Manifesto nasce dall’esperienza di un convegno organizzato a Palermo, da Giulia de Spuches, dal titolo: E l’Europa disumanizzò sé stessa. È un appello alle geografie mediterranee militanti che vuole aprire uno spazio di dialogo per ripensare criticamente il Mediterraneo, con l’obiettivo di produrre un discorso contro-egemonico e critico uscendo così dalle gabbie retoriche imposte dagli stati-nazione e dell’UE sul tema delle migrazioni.
Movescapes. Per una geografia del movimento
Recensione di Paolo Giaccaria, Claudio Minca (Eds), Hitler’s Geographies. The Spatialities of the Third Reich
Hitler’s Geographies, il volume curato da Paolo Giaccaria e Claudio Minca per The University of Chicago Press (2016), prende le mosse da quel vuoto teorico e bibliografico in cui è stata confinata la riflessione sulle geografie del Terzo Reich e a partire da qui tenta di riaprire uno spazio di dibattito che troppo a lungo è stato inibito o negato. Gettare le basi per una storia culturale degli spazi reali e immaginati che hanno attraverso il progetto nazista è l’intenzione dei due curatori, nella convinzione che un’attenta ricognizione della sua natura eminentemente geografica potrà non soltanto arricchire gli itinerari di ricerca esistenti, ma anche aprirne di inediti. La conquista del Leb…
“The (anti-)establishment blues”: la doppia geografia di Sixto Rodriguez tra marginalità e sovversione
The life and career of Sixto Rodríguez, the American folk-singer born in Detroit in 1942, weave together two different places. On the one hand, we find Detroit where at the turn of the Sixties Rodríguez recorded two albums without success. On the other, there is Cape Town where unknown to Rodríguez his music became very influential and its subversive contents found an unexpected space of resonance. This paper aims at investigating the double geography emerging from this astonishing musical biography. The analysis will focus on the complex relationship between musical practices and spatial formations, examining how power geometries shape and carve the field of their mutual production. If the…
El nost Milan: il rap dei ‘nuovi italiani', tra riappropriazioni urbane e rivendicazioni identitarie
italianoFin dai suoi esordi, la cultura hip-hop e stata attraversata da una forte connotazione in senso spaziale, che ne ha variamente contraddistinto i diversi elementi. La citta post-industriale, specie lungo i suoi margini e nei suoi interstizi, rappresenta infatti un sito cruciale a partire dal quale la storia ma, soprattutto, la geografia del rap sono andate col tempo costruendosi. Obiettivo di questo articolo e di riflettere criticamente sulla relazione fra rap e spazi urbani in Italia alla luce delle complesse costruzioni culturali, sociali e politiche che la sottendono, con particolare riferimento a due rapper milanesi della cosiddetta generazione dei nuovi italiani, Zanko e Ghali. …
Spazi e narrazione: un'odissea
Street art e rigenerazione urbana? Spazio pubblico e immagini di città oltre le retoriche
Se negli ultimi anni l’interesse e il dibattito sull’arte nello spazio pubblico è crescente - nelle molteplici declinazioni di arte partecipata, partecipativa, engagé - è la street art ad essere oggi il linguaggio visuale prediletto. Una forma di arte urbana che sta diventando virale, connotando lo spazio e situandosi spesso al suo margine, nelle zone al limite. Nata come anti-capitalista e ribelle, considerata da alcuni un fastidio, da altri uno strumento per comunicare opinioni di dissenso, oggi la street art sembra perdere il suo carattere informale e underground per entrare in programmi istituzionali di rigenerazione urbana, promossa da amministrazioni e istituzioni culturali, diventand…
Il diritto ad aspirare nelle geografie dei bambini. Una ricerca-azione partecipativa nel quartiere CEP di Palermo
Questo lavoro si propone di indagare criticamente il ruolo che le aspirazioni urbane, vale a dire la capacità collettiva di immaginare spazi alternativi per le proprie città, hanno nella costruzione delle geografie quotidiane delle bambine e dei bambini. In linea con i presupposti della Political Geography of Children, bambine e bambini vengono qui consi-derati come attori socio-spaziali capaci di rinegoziare pratiche e rappresentazioni imposte dagli adulti. Muovendo da queste considerazioni teoriche e dai principi metodologici della ricerca-azione partecipativa, analizzeremo il percorso laboratoriale organizzato con le ragazze e i ragazzi dell’Associazione San Giovanni Apostolo del CEP di …
(Un)framing Lampedusa: Regimes of Visibility and the Politics of Affect in Italian Media Representations
The 3rd of October 2013 more than 300 migrants died after a boat sank off the coasts of Lampedusa. This probably was the most dramatic shipwreck ever happened in the Mediterranean, and certainly the one which attracted the most media attention in Italy and elsewhere. Since at least 1992 the Mediterranean has become the unstable ground where the dominant policies of regulated mobility and discontinuous surveillance are continuously challenged by bodies which struggle for their fundamental right to move. This conflict between global regimes of disciplined mobility (Philo 2014) and singular forms of embodied resistance (Agamben 1990) involves also the field of representation and its forcible e…
Re-Imagining the Border: Border Art as a Space of Critical Imagination and Creative Resistance
Contemporary world is increasingly marked by borders, fences and walls, which run through the spaces we live in. Borders are the result of a composite articulation of material aspects, concerning their external realisation, and structures of imagination, symbolic constructs and conceptual formations that involve the border and make it meaningful. In this dynamic and mutable field, artistic practices and interventions can interrupt and alterate the logic of the border, opening up a space of resistance and critical imagination, where the transparent, immutable and essentialist representation of the border is constantly challenged. Works of artists such as Bajevic, Hatoum, Salcedo, Rosver and …
Corpi, spazi, movimenti. Per una geografia critica della dislocazione
Migrazioni, esili e diaspore rappresentano l’evento più significativo del nostro tempo. Il mondo di oggi è ininterrottamente attraversato da uomini e donne che con il peso dei loro corpi e la forza dei loro slanci sfidano non soltanto le frontiere degli stati ma anche i confini delle nostre teorie e immaginazioni. Se il mondo diventa un immenso luogo di passaggio, segnato e significato dai percorsi e dalle storie di chi lo attraversa, la Geografia Culturale è allora chiamata a riportare il movimento al centro del proprio discorso e ad aprirsi a nuove immaginazioni e a nuovi spazi. Intrecciando teorie postcoloniali e studi di genere, filosofie post-struttraliste e riflessione biopolitica,…
Mappare la qualità della vita a Palermo: gli stili di vita di un centro storico che cambia
Il centro storico di Palermo sta attraversando, negli ultimi anni, cambiamenti significativi tanto dal punto di vista fisico quanto per la sua composizione sociale. L’ormai pluridecennale processo di gentrification, iniziato alla fine degli anni ’90, si è intersecato negli ultimi anni con un incremento delle presenze turistiche, dovute anche a grandi eventi (Capitale Italiana della Cultura, Manifesta), e con la forte presenza di cittadini stranieri residenti. Questo contesto così eterogeneo e complesso induce a riflettere sulla questione delle politiche di inclusione, che emerge ogniqualvolta si prendono in considerazione i grandi cambiamenti di composizione sociale e le conseguenti dinamic…
The Americans: nei panni del nemico. Sguardi, spazi, immaginazioni.
Dopo Los Angeles: prospettive per una geografia urbana critica in Italia
La geografia urbana si confronta da sempre con la scuola di Chicago, ma più di recente la scuola di Los Angeles ha introdotto nuovi elementi di riflessione, rafforzando peraltro la componente più geografica. Dal confronto tra le due scuole, e dalle critiche mosse negli ultimi venti anni alla seconda, emergono spunti di grande interesse. Occorre capire che direzione stiano prendendo gli studi urbani dopo le lezioni di Los Angeles, grazie anche alla nascita del comparative urbanism. A questo quadro già complesso va affiancato un ragionamento sulla situazione italiana. Dopo decenni di rapporti con le teorie francesi e tedesche, negli ultimi anni anche la geografia urbana italiana ha cominciato…
Introduzione
La sessione si propone di dare spazio e visibilità al gruppo di lavoro AGeI Media e Geografia, nato nel 2009, che in questi anni si è fatto promotore di diverse iniziative editoriali. Attraverso una articolazione in tre sezioni, l’obiettivo è di incoraggiare un proficuo scambio di idee sul ruolo dei media nella costruzione degli immaginari geografici e del discorso geopolitico e di promuovere e valorizzare ricerche in merito. Tre sono le direzioni suggerite: il tema più esplicito della Popular Geopolitics, ovvero la guerra e la pace; la questione, altrettanto se non ancora più calda, della rappre- sentazione delle migrazioni e dei loro protagonisti; la dimensione del paesaggio.
Shooting borders. Per una geogafia visuale delle migrazioni
Our perceptions of events in the Mediterranean are strongly influenced by a range of visual practices that impact on both the emotional and the political. In this paper, I set out to critically explore the visual geographies underlying photographic images of contemporary migration flows across the Mediterranean Sea. I argue the need for a methodological shift from a content analysis approach to a critical investigation of the spatial interweaving of images, gazes and aesthetic regimes that governs both the production and reception of such photographs. Given these theoretical premises, I focus on three images of migrants being rescued in the Mediterranean to illustrate how photography can ac…
Lo spettacolo del naufragio Migrazioni, luoghi visuali e politica delle emozioni
«No "we" should be taken for granted when the subject is looking at other people's pain». Referring to Three Guineas by Virginia Woolf, Susan Sontag argues for re-thinking the debate on images of war starting from a new and troubling point: the "we" at whom such shock-pictures are aimed. If the spectacle of suffering can turn into a silent and unproductive sympathy, it is only questioning its viewers and their geometries of power that the field of visibility can become a space of responsibility and cultural criticism. The aim of this paper is to move beyond the contemporary European representation of migrations and to critically explore the political, economic and cultural relations underly…
Recensione di La geografia del racconto. Sguardi interdisciplinari sul paesaggio urbano nella narrativa italiana contemporanea, a cura di Davide Papotti, Franco Tomasi
Il volume ha un impianto spiccatamente duale, che riflettendosi sul testo e marcandone la struttura riesce a produrre un confronto serrato nel quale la specificità degli sguardi non si disperde né confonde, alimentando un fitto gioco di rimandi e allacciamenti. L’introduzione, nella versione sdoppiata messa a punto dai curatori, svela pur non tematizzandolo esplicitamente il primo punto di contatto fra i due oriz- zonti disciplinari. Tanto la geografia quanto lo studio della letteratura vengono infatti presentati al lettore come discipline in crisi, attraversate cioè da trasformazioni profonde che ne hanno in tempi recenti messo radicalmente in questione i confini. Ed è proprio a partire da…
Chi ha bisogno della mobilità? Per una critica situata del new mobilities paradigm
Nei vent’anni trascorsi dalla pubblicazione di “Sociology Beyond Societies” di John Urry (2000), il testo che ha anticipato e ispirato il successivo mobility turn nelle scienze sociali, si è assistito a un proliferare di discorsi sulla mobilità che hanno travalicato dipartimenti, riviste e discipline portando al centro della scena migrazioni, flussi turistici, viaggi virtuali, trasporti di merci e persone. Obiettivo di questo contributo è di indagare criticamente i processi e le condizioni di produzione del mobility turn e di rileggerne contenuti, attori e metodologie all’interno dell’operazione strategica che l’ha sostenuto. In particolare, muovendo da una delle domande fondative della geo…
Migrations, Populisms and Emergencies: A Sicilian Case Study
The contemporary political situation has been characterized, in recent years, by the emergence of multiple forms of populism. Since populist discourses have often used migrants and migrations instrumentally, one should clarify what populism, souverainism and the ‘spatialization of fear’ actually mean. In this sense, many European states have ambiguously wavered between the rejection of supranational entities (as in the case of the United Kingdom with the Brexit, or the first version of Marine Le Pen’s Front National) and the desire to strengthen European borders, considered culturally homogeneous, against the ‘threat’ of foreigners arriving from Africa and Asia. Ever since the coronavirus e…
Spazi precari: pratiche di (un-)commoning urbano ai cantieri culturali alla Zisa di Palermo
I Cantieri Culturali alla Zisa sono un’ex area industriale situata nella periferia nord della città di Palermo. Da gennaio ad ottobre del 2012 questo luogo è stato oggetto di un movimento di riappropriazione culturale e politica che per rivendicazioni e assetti si inserisce nel solco delle pratiche di commoning urbano. Scopo dell’articolo è di utilizzare i Cantieri Culturali e quel che è accaduto al loro interno come luogo e occasione per un sabotaggio affermativo (Spivak 2013), vale a dire per una rilettura in chiave critica della macchina teorica che – specie sul fronte anglosassone – è stata messa a punto a partire dalle esperienze di commoning. Le inevitabili compromissioni con le logic…
Luoghi comuni. Pratiche di reinvenzione urbana ai Cantieri Culturali della ZIsa
L’8 Dicembre 2011 il Comune di Palermo pubblica un “invito a manifestare interesse” verso i Cantieri Culturali alla Zisa, un luogo che da anni versa in grave stato di abbandono. L’invito, rivolto ad imprenditori individuali, società commerciali o cooperative, operatori economici ed altri soggetti privati interessati alla gestione dei padiglioni che compongono il complesso, trova però un destinatario inatteso. Dieci giorni dopo, infatti, un gruppo di artisti, associazioni e liberi cittadini rispondono all’invito del Comune, indicendo tre giornate di assemblee, incontri, performance, proiezioni e dibattiti che riaprissero quello spazio di mezzo che l’opprimente sinergia fra amministrazione pu…
Prekäre Räume
Recent events in the Mediterranean call up for a radical questioning of our categories and representations. Sinking boats and emergency landings, reception policies and detention centres, crossings, deviations and refoulements symbolize an era when mobility is fatally related to security policies and new biopolitical regimes. Migrant bodies crossing the Mediterranean address a demand and a challenge that cultural geography is urged to accomplish. The aim of this paper is therefore to rethink spatiality in an ethical sense. Drawing on the philosophy of Emmanuel Lévinas and Judith Butler, we will try to imagine a new spatiality starting from bodies, displacements, and the complex open weave p…
Produzione Accademica, Linguaggi e Posizionamenti: Riflessioni a Partire da Decolonialità e Privilegio di Rachele Borghi
Partendo dal testo di Rachele Borghi Decolonialita' e Privilegio (2020), questo scambio a quattro voci realizzato online nel pieno della pandemia interroga alcune delle questioni fondamentali del dibattito accademico critico contemporaneo: posizionalità; linguaggi; produzione di sapere critico all’interno dell’università neoliberista e rapporto con i movimenti sociali; metodologie di ricerca, etica e cura; pedagogia, condivisione e sapere incarnato.
Introduzione. Traveling Geographies. Idee, tradizioni e approcci geografici fra mobilità e resistenze
Nel suo saggio del 1982 “Traveling theory”, Edward Said propone di rileggere la produzione dei saperi come il prodotto mai stabile di un intreccio di movimenti che attraversano tempi, spazi e discipline. Le teorie viaggiano e nel corso dei loro itinerari si trasformano, adattandosi di volta in volta ai contesti sociali, politici e culturali che incontrano nel loro procedere. Tuttavia, come ogni esperienza di mobilità insegna, le geografie teoriche non sono fatte solo di passaggi, ma anche di confini e sbarramenti che possono interferire con la circolazione di voci e idee. Il sapere geografico non fa naturalmente eccezione, rivelando il peso che dialoghi e incontri hanno avuto nel susseguirs…
On the Bride’s side? Fra politica della dislocazione ed etica del posizionamento
This paper aims at critically exploring the network geographies underlying the production, distribution and consumption of the Italian docu-film "On the Bride’s side". Through a successful crowdfunding campaign and hundreds of screenings throughout Europe, the docu- film has given rise to a wide diasporic public sphere. It is here that mainstream practices and alternative imaginations combine each other and unveil the complex and contested production of the cultural field
Movescapes. Geografie del movimento fra spazio e rappresentazione
This project has three main aims. First, it seeks to rethink space and spatiality from movement. To do this it follows some significant steps of philosophical tradition (Aristotle, Hegel, Heidegger, Merleau Ponty, Derrida, etc.) in an attempt to demonstrate the close relation between the movement of body and the production of space. No space would exist without an original movement producing it: the body comes out of himself, it spaces, and it is precisely in this dislocation that the spatiality is brought into being (Merleau Ponty). Bodies in motion produce space, but what happens if these bodies fall between the lines of a text or on the planes of a map? Can representational spaces hold t…