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Francesco Parisi

Il contrasto al traffico di esseri umani fra modelli normativi e risultati applicativi

La lotta al traffico di esseri umani è ormai al centro dell’agenda politica globale. Eppure, esiste una forbice molto ampia tra le ambizioni dei modelli normativi finora elaborati e gli scarsi risultati pratici raggiunti: le condanne per tali reati, infatti, continuano ad essere poche in pressoché tutti gli ordinamenti. L’Autore, preliminarmente, esamina la più recente normativa internazionale ed europea in argomento, nonché le più importanti pronunce della Corte Edu circa il divieto di schiavitù previsto dall’art. 4 della Cedu. Nel tentativo di apportare un contributo all’individuazione delle ragioni di un tale deficit di risultati, e di proporre potenziali correttivi, sono poi evidenziati…

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Un approccio globale contro la tratta di esseri umani: gli obblighi positivi di tutela in adempimento dell'art. 4 Cedu

Sussiste violazione dell'art. 4 della convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (Cedu) nel caso in cui, in presenza di specifiche circostanze che evidenziano il concreto rischio che una persona sia vittima del traffico di esseri umani per fini di sfruttamento sessuale, le autorità non adempiano al loro obbligo positivo procedurale di adottare misure concrete per identificare e punire i soggetti responsabili secondo un principio di celerità e di ragionevole diligenza (nella specie, benché le ricorrenti — cittadine russe immigrate in Grecia e ivi destinate alla prostituzione, anche grazie alla falsificazione dei documenti resa possibile dalla c…

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Nota a Tribunale di Bueckeburg, 25 gennaio 2006, Pusceddu

La nota si riferisce ad una sentenza del Tribunale di Bueckeburg che, tenendo in considerazione la provenienza etnico-culturale del reo, applica un trattamento sanzionatorio attenuato ad un cittadino italiano immigrato in Germania.

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Insoliti riconoscimenti dell’impossibilità economica ad adempiere nel delitto di violazione degli obblighi di assistenza familiare: una Cassazione più attenta alle ragioni dei genitori in difficoltà? (Nota a Cass., sez. VI, 10 gennaio 2011, n. 6597 e a Cass., sez. VI, 10 maggio 2011, n. 27051)

Commento in materia di violazione degli obblighi di assistenza familiare

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Nota a Cass. 20 settembre 2019, n. 43542, C., in materia di atti osceni in luogo pubblico

La sentenza in epigrafe si segnala all’attenzione perché chiarisce i presupposti di incriminazione del reato di atti osceni alla luce del d.lgs. 15 gennaio 2016, n. 8. Com’è noto, con tale intervento di riforma (e in particolare attraverso l’art. 2, co. 1, lett. a) del predetto decreto) il legislatore ha depenalizzato la forma “semplice” di atti osceni in luogo pubblico o aperto al pubblico, tuttora disciplinata dall’art. 527, comma 1, c.p., ma adesso soggetta a una “mera” sanzione amministrativa pecuniaria (pur se di ammontare notevole, trattandosi di una somma da euro 5.000 a euro 30.000). Resta invece la natura delittuosa degli atti osceni commessi «all’interno o nelle immediate vicinanz…

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Colpevolezza attenuata in un caso dubbio di motivazione culturale

L'articolo parte dalla vicenda di un cittadino italiano di origine sarda, condannato dal tribunale tedesco di Bueckeburg con un giudizio attenuato di responsabilità in ragione delle "impronte culturali dell'imputato", per esaminare (anche in chiave comparatistica) i rapporti tra condizionamento culturale e principio di colpevolezza.

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Nota a Cass. 14 dicembre 2010, n. 5752, in materia di violazione degli obblighi di assistenza familiare

L'autore esamina la questione della rielvanza penale dell'autoriduzione dell'assegno di mantenimento da parte del familiare obbligato.

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Nota a 1) Cass. 23 gennaio 2012, n.11621; 2) Cass. 16 dicembre 2011, n. 9907; 3)Cass. 5 dicembre 2011, n. 15026.

Nota a tre sentenze della Cassazione in materia di ingiuria e minacce. Più in particolare, sub 1) rilevanza penale dell'espressione "lei non sa chi sono io"; sub 2) presupposti e limiti dell'esimente della provocazione; sub 3) rilevanza dell'ingiuria da parte del soggetto sordomuto.

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Difesa dei confini, accoglienza, integrazione multiculturale : Note introduttive sul diritto dell'immigrazione

Le migrazioni hanno inizio con il genere umano e ne hanno consentito lo sviluppo. Ma come ci si rapporta con il nuovo arrivato, con lo straniero? Quali sono i principi fondamentali da seguire quando un ordinamento si trova a "ricevere" un soggetto migrante oppure vere e proprie "ondate migratorie"? L'Autore esamina le interazioni, talvolta problematiche, fra il diritto di uno Stato a regolamentare l'immigrazione e il diritto dei migranti a spostarsi da un paese ad un altro, alla luce dell'attuale quadro politico-giuridico europeo e italiano. Una volta che il migrante è poi accolto stabilmente nell'ordinamento vanno definite le regole della convivenza e dell'integrazione multiculturale.

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Nota a Cass., sez. V penale, sentenza 8 gennaio 2009, S.

Viene affrontata la questione se la cultura nomade del reo possa in qualche modo influire sul campo di applicazione del reato di abbandono di minori

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I confini della restorative justice nella più recente normativa europea a tutela della vittima: ragionevole attuazione di una victim-centred justice o inevitabile condanna al destino di Sisifo?

La c.d. restorative justice (RJ) si inserisce a pieno titolo e in modo significativo nel processo di “riscoperta della vittima” nel sistema penale. Eppure, nonostante l’indubbia vocazione vittimo-centrica della RJ, in alcuni recenti interventi normativi europei sembra delinearsi un atteggiamento di cautela, se non di sfiducia, verso l’applicazione “su larga scala” della RJ, specie qualora il reato riguardi soggetti vulnerabili. Si tratta di apportare ragionevoli correttivi ai modelli di RJ, affinché questi possano armoniosamente congiungersi al sistema di giustizia penale e realizzare un’equilibrata victim-centred justice? O forse le cautele introdotte comportano, alla stregua di Sisifo, un…

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Sistema penale e fenomeno migratorio

Molteplici sono gli spazi di intervento penale nel contesto del fenomeno migratorio; plurime e diversificate le sue funzioni. L’ordinamento può servirsi dello strumento penale per tutelare l’interesse dello Stato a regolamentare i propri confini. Alcune fattispecie penali incriminano il migrante che entra o soggiorna irregolarmente nel territorio o che vi fa ritorno dopo essere stato espulso. Altre sono dirette alla repressione di coloro che favoriscono l’immigrazione illegale: si tratta dei “trafficanti di migranti”, ma anche di tutti i soggetti che procurano in qualsiasi modo l’ingresso illegale nel territorio dello Stato. In quest’ultima ipotesi, diviene molto controversa l’incriminazion…

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Nota a 1)Cass. 10 maggio 2011, G; 2) Cass. 21 giugno 2010 E.M.; 3) Cass. 09 aprile 2010, B.; 4) Cass. 12 novembre 2009.

Nota a più sentenze in materia di assitenza familiare.

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I motivi abietti tra consuetudini culturali e mero "possesso parentale": alcune precisazioni sul valore del fattore culturale in sede penale

L'articolo esamina i possibili strumenti da utilizzare in sede penale per tenere in considerazione il fattore culturale del reo senza al contempo sacrificare i diritti delle vittima.

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La riforma della legittima difesa domiciliare alla luce delle sue prime applicazioni giurisprudenziali

L'autore esamine le prime sentenze che si sono occupate della legittime difesa domiciliare, sottolineando come la riforma normativa non abbia alterato significativamente i criteri della necessità dell'inevitabilità, dell'adeguatezza, che fondano la legittimità della reazione difensiva.

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La tipologia delle sanzioni: la differenza fra delitti e contravvenzioni

Dopo aver evidenziato le strette connessioni fra tipologie di pena e classificazione legale dei reati, secondo il criterio di cui agli artt. 39 e 17 c.p., il contributo si sofferma sulle molteplici differenze di disciplina fra delitti e contravvenzioni. Sono poi analizzate le ragioni storico-sistematiche di un sistema bipartito di classificazione, anche alla luce del dibattito dottrinario circa l’abolizione o meno del reato contravvenzionale.

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Principio di non incriminazione della vittima di tratta autore di reato e obblighi di tutela ai sensi dell'art. 4 Cedu. Primi chiarimenti dalla Corte europea dei diritti dell'uomo

Per la prima volta, la Corte europea dei diritti dell’uomo (Corte EDU) è chiamata a decidere se, ed entro quali limiti, un ordinamento che non rispetta il principio di non-incriminazione della vittima di tratta (VDT) per i reati da questa commessi violi o meno il divieto di schiavitù e di lavoro forzato stabilito dall’art. 4 della Convezione europea dei diritti dell’uomo (CEDU). Che il principio di non incriminazione abbia trovato tutela convenzionale soltanto sotto un profilo procedimentale, e non anche sostanziale, può a prima vista deludere le aspettative di chi ne auspica ormai da tempo un’ampia attuazione. Non può però escludersi che sia proprio sul piano della tutela procedimentale, d…

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Sul caso Vos Thalassa. La Cassazione afferma la configurabilità della legittima difesa per i migranti soccorsi in mare che si oppongono con violenza allo sbarco in Libia

La Cassazione pone fine al caso Vos Thalassa. Secondo i giudici di legittimità, è configurabile la causa di giustificazione della legittima difesa in favore di soggetti migranti i quali, dopo essere stati salvati in alto mare da una nave privata italiana, accortisi che l'imbarcazione si dirige verso un paese (la Libia) in cui gli stessi corrono il concreto pericolo di essere sottoposti a trattamenti disumani o degradanti, realizzino condotte di resistenza contro il comandante e alcuni ufficiali dell'imbarcazione, al fine di impedire la loro consegna alle autorità di quel paese. Nelle complesse relazioni fra diritto interno, norme convenzionali, diritto internazionale del mare, diritto dei r…

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Giustizia riparativa e sistema penale nel decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150. Parte I «disciplina organica» e aspetti di diritto sostanziale

1. La giustizia riparativa entra ufficialmente nel sistema di giustizia penale. – 2. Le due direttrici del decreto 150/2022 in materia di GR. – 2.1. La «disciplina organica». – 2.2. Le modifiche normative al sistema penale: aspetti di diritto penale sostanziale. – 3. Il sistema della complementarità. – 4. Brevi note conclusive.

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One taxon does not fit all: Herb-layer diversity and stand structural complexity are weak predictors of biodiversity in Fagus sylvatica forests

Abstract Since adequate information on the distribution of biodiversity is hardly achievable, biodiversity indicators are necessary to support the management of ecosystems. These surrogates assume that either some habitat features, or the biodiversity patterns observed in a well-known taxon, can be used as a proxy of the diversity of one or more target taxa. Nevertheless, at least for certain taxa, the validity of this assumption has not yet been sufficiently demonstrated. We investigated the effectiveness of both a habitat- and a taxa-based surrogate in six European beech forests in the Apennines. Particularly, we tested: (1) whether the stand structural complexity and the herb-layer speci…

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Nota a Cass. 19 marzo 2019, n.19660, in materia di pubblicazione annunci pubblicitari e favoreggiamento della prostituzione.

Integra il reato di favoreggiamento della prostituzione di cui all'art. 3, 1° comma, n. 8, l. n. 75 del 1958, la condotta di chi cura la pubblicazione di annunci che promuovono l'attività di prostituzione, qualora il soggetto agente non si limiti alla mera pubblicazione ma ponga in essere «servizi aggiuntivi», tali da rendere più allettante l'offerta di prostituzione e da facilitare il contatto con un numero maggiore di clienti (nella specie, la segretaria di un'azienda pubblicitaria forniva assistenza attiva alla formazione dell'annuncio promozionale, suggerendo quali fotografie inserire e offrendo altresì consigli circa i luoghi ove darne diffusione; il procacciatore d'affari della medesi…

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I reati culturalmente orientati. Cultura dell'altro e diritto penale.

Il contributo esamina le peculiari caratteristiche dei reati culturalmente orientati. Dopo aver esaminato i principali modelli politici di regolamentazione della diversità culturale, l'Autore si interroga su quali possano essere gli strumenti giuridici più adeguati per garantire, da un lato, il rispetto dell'identità culturale del reo e, dall'altro, i diritti fondamentali della vittima.

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La Restorative Justice alla ricerca di identità e legittimazione

1. Premesse. - 2. La definizione di RJ e la distinzione tra attività riparative e RJ programmes. - 2.1. Process or outcome? La RJ tra approccio olistico e dimensione reparative. - 2.2. Attività riparative escluse dal campo di applicazione della RJ. - 2.3. La definizione di Marshall. - 2.4. Le definizioni "normative" - 3. Il progetto europeo di ricerca Yo.Vi: Integrated Restorative Justice Models for Victims and Youth. - 3.1. Legal framework della RJ nei paesi oggetto di studio. - 3.2. I modelli applicati. - 3.3. Tipologia dei servizi di RJ e loro diffusione sul territorio. - 3.4. Condizioni richieste per lo svolgimento dei programmi. - 3.4.1. La volontarietà della partecipazione. - 3.4.2. L…

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La decisione della Cassazione sul caso Carola Rackete: note a margine

Nell’ambito delle operazioni di salvataggio di 53 migranti-naufraghi, eseguite il 12 giugno 2019 in acque internazionali (al largo della Libia) dall’imbarcazione “Sea Watch 3” dell’omonima ong tedesca, la comandante Carola Rackete, al fine di portare a conclusione tali operazioni, chiede ripetutamente alle autorità italiane l’autorizzazione allo sbarco dei soccorsi nel porto di Lampedusa, individuato quale “luogo sicuro”, in inglese “place of safety” (“pos”). Dopo aver segnalato un continuo peggioramento delle condizioni psico-fisiche dei migranti a bordo, la “Sea Watch 3” trasgredisce dapprima il divieto di ingresso in acque territoriali e, nella notte del 29 giugno, dopo una ulteriore fas…

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Autodeterminazione sessuale, dignità umana, laicità

L’intervento trae origine dalla Sentenza della Corte costituzionale italiana 141/2019, la quale, nella nota vicenda Tarantini, ha confermato la legittimità costituzionale dei reati di favoreggiamento e di reclutamento della prostituzione volontariamente esercitata. Il lavoro si sofferma soltanto sugli aspetti della decisione ritenuti più problematici. Nella prospettiva dell’autore, la sentenza della Consulta, attraverso un’operazione di oggettivizzazione delle preferenze altrui, accoglie una visione deresponsabilizzante dell’individuo. La Corte cioè conferma la legittimità di quegli interventi normativi sussumibili sotto le forme di un «diritto penale tutorio»: un modello normativo che, all…

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Interferenze e convergenze fra prostituzione e tratta nelle recenti proposte di incriminazione del cliente

Il sesso a pagamento è un fenomeno fortemente eterogeneo: se la prostituzione volontaria è rivendicata come scelta dai c.d. sex worker, proprio lo sfruttamento sessuale costituisce una delle principali attività di lucro per i gruppi criminali che operano nel traffico di esseri umani. Di recente, in Europa, sembra riscuotere un certo successo la convinzione che l’incriminazione del cliente possa scoraggiare la « domanda » di persone da utilizzare nel mercato dello sfruttamento sessuale: oltre al modello svedese che punisce il cliente tout court, nella direttiva anti-trafficking si invitano gli Stati membri ad introdurre norme penali contro il cliente consapevole della condizione di soggiogam…

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IL BENE DELLA DIGNITÀ UMANA IN SOCCORSO DELLA LEGGE MERLIN? : SULLA SENTENZA 141/2019 DELLA CORTE COSTITUZIONALE IN MATERIA DI FAVOREGGIAMENTO E RECLUTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE

Con la sentenza 141/2019 la Corte costituzionale ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale dei reati di “reclutamento” e di “favoreggiamento” della prostituzione, proposta dalla Corte d’Appello di Bari. A partire dalla vicenda oggetto di giudizio, e dopo una preliminare indagine sui modelli di regolamentazione normativa della prostituzione volontaria e sui dubbi di legittimità costituzionale espressi dalla ordinanza di remissione, ci si sofferma su taluni aspetti critici della decisione. Nella prospettiva dell’Autore, la scelta di prostituirsi ha una inscindibile doppia natura (sessuale ed economica) e dunque una plurima copertura costituzionale; discutibili sono …

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Il diritto penale tra neutralità istituzionale e umanizzazione comunitaria

1. Premesse. – 2. Paradigma vittimologico e paradigma comunitario nella restorative justice. – 2.1. (segue): l’indisponibilità della vittima come criterio-guida. – 2.2. (segue): la direttiva 2012/29/UE del 25 ottobre 2012, tra aperture riparative e cautele vittimologiche (o paternalistiche?). - 3. La RJ e la svolta emozionale del diritto penale. – 4. La valutazione empirica della giustizia riparativa. – 5. Conclusioni.

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Favoreggiamento dell’immigrazione irregolare: la Corte costituzionale dichiara illegittima l’aggravante per chi agevola l’immigrazione utilizzando servizi di trasporto internazionale o documenti falsi (Osservazioni a Corte cost. 10 marzo 2022, n. 63).

La Corte costituzionale dichiara l'illegittimità costituzionale della fattispecie aggravata di favoreggiamento dell'immigrazione irregolare tipizzata dall'art. 12, 3° comma, lett. d), d.leg. 25 luglio 1998 n. 286 (t.u. immigrazione), limitatamente alle parole «utilizzando servizi internazionali di trasporto, ovvero documenti contraffatti o alterati o comunque illegalmente ottenuti», per contrasto con il principio di uguaglianza-ragionevolezza (art. 3 Cost.) e con il principio di proporzionalità della sanzione penale (art. 3, 27, 3° comma, Cost.). Eventuali altri interventi della Corte che dovessero muovere nella direzione di un'ulteriore valorizzazione del principio di proporzionalità e rag…

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Cultura dell'altro e diritto penale

La monografia si occupa di indagare i problematici rapporti tra società multiculturali e diritto penale, esaminando le soluzioni normative e giurisprudenziali finora adottate (con particolare attenzione alla prospettiva comparatistica) e ipotizzando i possibili strumenti penalistici di cui servirsi per trovare un ragionevole contemperamento tra esigenze di individualizzazione della pena e principio di pari tutela della vitttima.

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Nota a Cass., 19 gennaio 2010, n. 20792

Nota a sentenza in materia di tentata concussione realizzata dal direttore generale di un'ASL

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