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AUTHOR
Marina Calogera Castiglione
La montagna tinta di giallo
Soprannomi etnici e confini amministrativi
Il contributo prende spunto da un interesse di Lorenzo Massobrio, cui è dedicato il volume, relativo ai cosiddetti blasoni popolari e applica l'inchiesta sul campo condotta capillarmente in Sicilia per valutare come queste forme onomastiche riescano a cogliere accorpamenti areali grazie a shibboleth linguistici. I confini amministrativi, infatti, non rispondono alla divisione dello spazio percepito attraverso queste importanti spie linguistico-culturali. Viceversa, i soprannomi etnici, in maniera intuitiva, rispondono alle classificazioni dialettali dei dialettologi.
La città “nominata”: odonimi popolari e ufficiali a Salemi
Lo studio si propone di studiare i cambiamenti intervenuti nell'odonimia del centro trapanese di Salemi, comune di cui esistono antiche mappe topografiche che testimoniano il trasferimento dagli usi popolari a quelli ufficiali e viceversa. I parlanti ancora oggi conservano forme documentate nei catasti postunitari riferite non solatnto a vie di traffico, ma anche a edifici e spazi comuni. La spazializzazione onomastica consente di ricostruire un rapporto tra i luoghi e la comunità nominante che oggi non è più vitale.
Introduzione a Silvana Grasso, Enrichetta
Anamnesi di un’analoga ossessione è questo volume. Quattro Enrichette, specchio biografico di un’identità impossibile da definire, si susseguono nella scrittura di Silvana Grasso, portando alla riemersione le «cellule staminali» di un mito metamorfico che condanna il personaggio da un lato all’eccezionalità e dall’altro alla solitudine. Quattro forme testuali per riaccendere un ricordo aurorale: un essere anfibio, di confine, metamorfico per natura e/o per scelta, che vive l’essere per sé sul crinale dell’essere per gli altri, che rappresenta, senza sottoporre ad alcun giudizio morale, ciò che l’umanità ‘normale’ rifugge e contemporaneamente cerca.
Profili familiari tra competenza dichiarata ed esibita
Nel presente contributo vengono analizzate autobiografie linguistiche di studenti universitari, con lo scopo di quantificare dinamiche del cambiamento linguistico presso le giovani generazioni. Il corpus, costruito con criteri scientifici, si presta altresì a tracciare un quadro complessivo delle politiche linguistiche familiari degli ultimi due decenni.
Allotropia e usi morfosintattici: bbellu e bbeddu in Sicilia,
Gli sviluppi di -LL- latino nei dialetti siciliani sono generalmente riconducibili allo svolgimento retroflesso in -dd-. La situazione si presenta, invece, meno stabilizzata relativamente agli esiti di BĔLLU(M), nelle valenze morfologiche di aggettivo e di avverbio, dal momento che le sue realizzazioni si declinano in maniera non sempre prevedibile. Tale oscillazione si manifesta anche nell’aggettivo/avverbio in condizione non univerbata. Si registra, infatti, una forte variabilità della pronunzia, non necessariamente connessa a fenomeni di scarsa competenza dialettale. A tal fine, onde individuare una possibile regola o distribuzioni comprensibili dal punto di vista morfologico e diacronic…
Il dialetto nisseno tra identità e rifiuto
Recensione a "Nomina. Studi di onomastica in onore di Maria Giovanna Arcamone"
Recensione a una raccolta di contributi in onore della studiosa di onomastica, Giovanna Arcamone. Si tratta di una raccolta ampia e variegata, che riflette le connessioni interdisciplinari dell’ambito di studi e dei percorsi di ricerca della festeggiata. Sebbene i contributi si presentino in ordine alfabetico, è possibile tracciare almeno tre macrogruppi di argomento omogeneo, ma legati – come annuncia lo stesso titolo dell’antologia – all’ambito onomastico: filologia, traduzione, letteratura. Un piccolo gruppo assembla testi che trattano argomenti in limine, di carattere informatico e persino legislativo.
Il nome e i nomi di Goliarda Sapienza
Il contributo prova a iniziare una riflessione sul nome in Goliarda Sapienza (Catania 1924- Gaeta 1996), a partire dal suo difficile rapporto con il nome personale, documentato sin dalla sua prima opera (Lettera aperta, Garzanti 1967) e poi anche nel romanzo dal carcere (L’Università di Rebibbia, Rizzoli, 1983). L’attenzione onomastica si riverbera nella scelta dei nomi dei personaggi del suo romanzo di più ampio respiro (L’arte della gioia, Einaudi 2008), dove in un flusso ininterrotto di riemersioni autobiografiche appaiono sub specie nominis le persone più importanti della sua vita o i personaggi letterari a lei cari. Tra ipocoristici e soprannomi, non mancano evidenze regionali che atti…
Ampelonimia siciliana e tassonomia popolare: tra nomi e referenti scomparsi
Il contributo parte dall’accertamento in sincronia di tre cataloghi ampelonimici collocabili tra la fine del XVII sec. e la prima metà del XIX: due di questi (l’Hortus Catholicus di padre Francesco Cupani e il Vertunno Etneo di padre Gioacchino Geremia) risultano molti noti ai botanici, uno è un testo inedito (Dizionario botanico siculo-latino di Antonio Bonanno). Nei tre documenti vengono accuratamente descritti vitigni siciliani, di cui vengono forniti la denominazione dialettale e i corrispondenti geosinonimi. Il trattamento linguistico dei tre botanici prevede sempre l’uso della iniziale maiuscola e di norma essi considerano gli ampelonimi come sostantivi autonomi e non come appellativi…
Presentazione a "Nomi di barche nelle marinerie siciliane"
La ricerca mette in luce le caratteristiche precipue di un ambito onomastico particolare, ossia la naonimia. In questo genere di attribuzioni onomastiche, inambito siciliano, si rileva una certa indifferenza rispetto al rapporto referente/denominazione e una preminenza della funzione affettiva. Linguisticamente il corpus analizzato si manifesta omogeneo: la scelta del codice ricade quasi esclusivamente sull’italiano, a eccezione di alcuni ipocoristici, e ciò implica che anche sotto il profilo grafico non si siano evidenziate particolarità dovute a fenomeni di italianizzazione
Introduzione a "I confini del testo letterario plurilingue"
Nel contributo introduttivo alla rivista viene ripercorso come la regionalità/dialettalità che, secondo il noto giudizio continiano, fa «visceralmente, inscindibilmente corpo col restante patrimonio» della letteratura italiana, a partire dalle esperienze gaddiane sino a quelle più recenti, in una prospettiva che mira a evidenziare le diverse funzioni assunte dagli apporti dialettali nella letteratura del secondo Novecento.
Introduzione
Recensione a I. Tempesta, A. Bitonti, "Cultura letteraria e tradizioni linguistiche in Puglia. Fra ragni e tarantole. Identità e lingue nuove"
All’interno della collana di studi “Meridionalia”, vede la luce un nuovo volume che è meglio rappresentato dal sottotitolo piuttosto che dal titolo. Il testo, infatti, traccia un excursus complesso e completo sul fenomeno del tarantismo, sui suoi riflessi linguistici e culturali, sugli studi antropologici che hanno riguardato in particolare il Salento. Dal campo magico-religioso, importante in un contesto rurale, dove il tarantato era sì il malcapitato costretto dal veleno della tarantola a movimenti scomposti, ma anche la persona attorno a cui ruotava un rituale simbolico collettivo, oggi ci si sposta alla nuova referenzialità, ludica e identitaria, del ballo della taranta.
Analisi linguistica di un inedito grassiano: Il cuore a destra
Si valuta quanto un inedito di Silvana Grasso coincida, nelle scelte linguistiche, con la precedente produzione dell'autrice, considerando le occorrenze lessicali, le costruzioni prevalenti, le figure retoriche.
Nuove categorie per la definizione di italiano regionale
Siciliano d’Italia. Un dialetto a misura di media relazione al Convegno internazionale di studio
Gruppo di controllo e protocolli d'inchiesta
Auto e etero-rappresentazioni antroponimiche dei contesti urbani: alcuni casi in Sicilia
Nel 2010 ha preso il via un progetto di geo-antroponomastica (DASES – Dizionario atlante dei soprannomi etnici in Sicilia) che si propone la raccolta e la sistematizzazione dei cosiddetti blasoni popolari, ossia dei soprannomi riferiti a gruppi circoscritti nello spazio, a comunità territoriali che si scambiano motti, insulti, aneddoti. I materiali già collazionati si prestano a analisi in prospettiva linguistica, percettiva e sociologica e rivelano costrutti identitari, spesso precipitato di secolari lotte di campanile, che tassonomizzano categorie produttive ai fini della identificazione dell’altro e alla costruzione etnocentrica dell’identità. Il soprannome etnico, dunque, costituisce il…
Vocabolario-atlante della cultura dialettale. Articoli di saggio
Parole e strumenti dei gessai in Sicilia. Lessico di un mestiere scomparso
Si tratta di una documentata ricerca sul campo, effettuata in circa un decennio, con cavatori di gesso di diversi comuni che insistono sulla fascia gessoso-zolfifera della Sicilia centrale (Montedoro, San Cataldo, Pietraperzia, Milena, Serradifalco, Acquaviva Platani, Favara, Casteltermini, Villafrati, ecc.). L'attività dei gessai, spesso a dimensione familiare e non dichiarata, non ha avuto alcuna rappresentazione letteraria né storico-sociale, pertanto le testimonianze raccolte costituiscono un unicum attraverso cui si sono ricostruiti gesti e parole, consuetudini, aspetti economici e antropologici. Il volume si caratterizza per una attenzione peculiare al lessico di mestiere e alle sue c…
Nuovi criteri per la definizione di italiano regionale: tra (auto)rappresentazioni e realizzazioni effettive
La civiltà dello zolfo, tra parole e luoghi (II)
La civiltà dello zolfo, tra parole e luoghi (I)
Politiche linguistiche familiari in Sicilia. Tre punti di osservazione
La relazione illustra le dinamiche linguistiche attuate nelle famiglie attraverso la scelta di inserire o estromettere il dialetto dalla trasmissione dei codici intrafamiliari. Gli strumenti usati per questa ricognizione sono: il questionario sociovariazionale dell'ALS e le biografie linguistiche sottoposte a studenti e scrittori siciliani contemporanei
"Alla Sicilia tendeva il cuor di Dante". Dante e Federico II, tra lingua, poesia e politica
Antroponomástica y usos alimenticios: el caso de los sobrenombres individuales y comunitarios en Sicilia
La alimentación representa uno de los elementos más profundamente identitarios, tanto que se afirma que el hombre es lo que come. La relación entre el hombre y la comida es a veces tan intrínseca que la antroponomástica popular la ha absorbido creando una matriz útil para designar tanto sujetos individuales como comunidades enteras. Actualmente hay dos investigaciones paralelas en Sicilia: una amplia exploración por lo que respecta a los sobrenombres de personas (cfr. Ruffino 2010) y una investigación puntual en lo concerniente a los sobrenombres étnicos. En este artículo se presentan algunos ejemplos de sobrenombres individuales y étnicos.La construcción lingüística de estas formas antropo…
I proverbi nella cultura popolare
Il contributo offre un inquadramento complessivo della paremiologia e paremiografia siciliane a partire dai repertori ottocenteschi sino alle occorrenze letterarie.
Lumare
Questo Gaddabolario, scritto dagli “adepti” per chi non lo è ancora, raccoglie e spiega duecentodiciannove parole gaddiane – un numero da cabala “ingravallesca”: via Merulana 219 è il centro in cui convergono tutti i delitti del Pasticciaccio – da abracadabrante a Zoluzzo. Uno strumento indispensabile per addentrarsi, di parola in parola, nei labirinti dell’Ingegnere e perdersi nel piacere della sua incomparabile prosa. L'autrice tratta il lessema "lumare".
Sdoppiamento del nome e sdoppiamento della lingua: il destino fallace di un personaggio grassiano.
La protagonista del romanzo Disìo (2005) di Silvana Grasso tenta una metamorfosi impossibile attraverso un cambiamento dei propri dati anagrafici. Memi/Ciane, tra l’essere e il non voler più essere, tra il sud e il nord, tra la debolezza e il coraggio, tra irrazionalità e scienza, modifica anche i propri usi linguistici, adattandoli alla nuova personalità. Il tema del doppio – incarnato dalla doppia identità antroponimica – diventa, in questo romanzo, una modalità di risoluzione personale del proprio io ferito che però non mira alla conciliazione tra le due identità, ma alla soppressione della prima. Come nel caso di Mattia Pascal/Adriano Meis, anche lei, però, dovrà fronteggiare un destino…
Lessico alimentare, tra lingua e dialetto, negli autori siciliani contemporanei, in Marcato, Gianna, a cura, Tra lingua e dialetto, Padova: Unipress, 2010, pp. 235-243.
Si propone un progetto di ricerca che prende spunto dall’interesse mostrato dalle diverse scienze linguistiche (geografia linguistica, storia della lingua e dialettologia) e letterarie nei confronti di un settore assai ricco del lessico tradizionale, ossia l’alimentazione. Si prevede uno spoglio di opere letterarie di autori contemporanei per la costruzione di un lessico ragionato delle forme regionali legate al linguaggio alimentare.
Fraseologie cristallizzate e retorica nei soprannomi etnici in Sicilia: un sondaggio nei materiali DASES
La motivazione su cui si innestano i processi onomaturgici dell’attacco campanilistico può essere storica e accertabile, ma assai più spesso è da ricercarsi nelle dinamiche oppositive che nascono dalla definizione del proprio io (in questo caso noi) in contrapposizione all’altro cui si attribuiscono caratteristiche deteriori. La tipologia di soprannome comunitario può essere talmente poco creativa, da costruirsi attorno a formule fraseologiche da applicarsi a diversi contesti, anche molto distanti. tra loro. Nell'articolo si propongono le formule che riguardano "Quando l’animale selvaggio è meglio di un uomo: lo straniero per antonomasia" e "Non ricco ma povero: le litoti della povertà".
Il dialetto nelle esperienze letterarie contemporanee
Il contributo fornisce un panorama letterario della Sicilia contemporanea concentrando il proprio interesse sugli usi del dialetto o del plurilinguismo.
Dentro l’Atlante linguistico della Sicilia (ALS): la fase operativa
Tecniche vecchie, obiettivi nuovi: i quesiti lessicali
Contro l’italiano leucemico: l’antidoto di Silvana Grasso
Il cibo raccontato
Il breve contributo propone una suggestiva modalità di studio dell'alimentazione tradizionale in Sicilia, attraverso le pagine letterarie degli autori più rappresentativi (Pirandello, Camilleri, Grasso, ecc.).
Fitonimia e caratteri popolari in Sicilia, fra traslati e saperi popolari
Il contributo si occupa del trasferimento di significato, nei dialetti siciliani, da termini appartenenti all’area semantica della fitonimia a quella dei caratteri umani, tentando di percorrere alcune piste possibili dei meccanismi etnosapienziali che abbiano motivato gli spostamenti semantici. Le fonti principali dei dati linguistici sono costituite da materiali lessicografici (dizionari e repertori onomastici) ed etnodialettali, raccolti sul campo in luoghi e per fini diversi Il mondo naturale, nella sua articolazione di flora e fauna, è, infatti, la prima fonte del sapere popolare: non stupisce, dunque, che questo sapere, che passa attraverso specifiche parole di un organico campo semant…
Farinate.Lessico
L'articolo è un saggio lessicografico su un referente alimentare molto diffuso nella tradizione siciliana, la farinata. Esso è impostato secondo il progetto del Vocabolario Atlante della cultura dialettale in cui alla lemmatizzazione segue anche un'appendice etnotestuale che documenta l'inchiesta sul campo e un commento etnolinguistico e storicoetimologico. Le voci trattate dall'autrice sono quelle comprese tra arriminata-farinata, frumentu macinatu-sciulla, stracciatieddi-tròmmisu.
Meccanismi del cambio linguistico in autori plurilingui siciliani
Il contributo mette a confronto tre autori plurilingui siciliani, Andrea Camilleri, Silvana Grasso e Goliarda Sapienza, per evidenziarne, a partire da brevi esempi, le modalità del contatto linguistico grazie a diverse categorie d’analisi: interferenza, prestiti (adattati o no), calchi, commutazione di codice, enunciazione mistilingue. Si dimostra come i tre autori sfruttino tre diversi meccanismi di contaminazione: Andrea Camilleri ricorre generalmente all’enunciazione mistilingue; Silvana Grasso ha un tessuto linguistico espressionista, giocato su prestiti, neologismi e varietà di registro; infine, Goliarda Sapienza si muove unicamente all’interno del code-switching nel tentativo di dare …
Stili alimentari nell’area dello zolfo: parlanti, parole, cibi (quasi) scomparsi
Il contributo illustra le pratiche alimentari di una categoria professionale scomparsa, quella dei minatori della Sicilia centrale, attingendo al patrimonio orale: dalla paremiologia, ai canti popolari,alle interviste sul campo. Ci si sofferma in particolare sui luoghi e i tempi dell'alimentazione e sulle peculiarità dei cibi e della loro preparazione. Un'appendice è riservata alla vicenda storico-etimologica del 'pitirri'.
Pirandello e la metafonesi. Due lettere inedite da Bonn
La lingua dei minatori
Traduzione e parlanti. L’esperienza dell’Atlante linguistico della Sicilia
Il tipico alimentare secondo gli informatori ALS
La prima domanda del questionario ALS chiama gli informatori ad esprimersi circa la propria unicità alimentare e, di converso, talora, emergono anche aspetti sulla diversità alimentare rispetto ai paesi vicini. . Le risposte si costruiscono a partire da elenchi rapidi o, viceversa, attraverso quadri gastronomico-culturali che anticipano con dovizie di particolari aree tematiche che il questionario prevede di affrontare successivamente.Per il linguista non è possibile parlare di un modello alimentare caratteristico di un luogo senza tenere in considerazione la variante diacronica, la dimensione economica-produttiva e socio-culturale di un determinato territorio. Sono questi i fattori che det…
Dinamiche della percezione comunitaria attraverso i soprannomi etnici. Da Pitrè a oggi, in Sicilia.
I soprannomi etnici costituiscono, in Sicilia, uno strumento onomastico privilegiato per cogliere le dinamiche della percezione intercomunitaria. Essi, infatti, disegnano, attraverso i tratti che si ritengono salienti, i caratteri, denotativi e connotativi, dei diversi centri. Analizzando il corpus di Pitrè, raccolto alla fine del XIX secolo, e il corpus odierno, raccolto all’interno del progetto DASES, è possibile cogliere il cambiamento, ma anche la persistenza di alcuni tratti, da quelli ergologici e quelli alimentari, da quelli comportamentali a quelli economici. Ciò consente di valutare cosa sia cambiato e cosa si sia mantenuto, che cosa le comunità continuino a stigmatizzare e quali e…
Ricostruire una città, reinventare un'odonomastica
La vicenda della ricostruzione di Gibellina, dopo il terremoto del 1968, è molto nota e ha costituito un caso di studio nazionale e internazionale. La new town che venne edificata con il nome di Gibellina Nuova, a venti chilometri dalla Vecchia, seguì criteri topografici profondamente diversi, idonei non soltanto a garantire la sicurezza dell’abitato, ma soprattutto a proporre un modello utopico di città. La ricostruzione fu anche il movente di un sisma odonomastico che ha ulteriormente disorientato gli abitanti superstiti. Spariti e non più riorganizzati i quartieri, crollate e non più ricostruite le chiese, gli antichi monumenti sostituiti da altri dai nomi estranei e non memorizzabili (e…
Un piatto atipico: la tartaruga marina
Pesca e cibo generalmente casuali costituivano, nei paesi di mare, le sfortunate tartarughe che accidentalmente restavano bloccate nelle reti dei pescatori . Conosciute come cufuruna in area trapanese, sino alla costa saccense, e come tartuchi nella costa occidentale, e come scuzzària nell’estremo lembo sud-orientale, lungi dall’essere rigettate in acqua, esse finivano con il diventare pietanza prelibata e oggi spesso rimpianta.
Un giullare contemporaneo: Caparezza tra fonoromanzi e locuzioni rivisitate e (s)corrette
Se la canzone d’autore può essere studiata «come un filtro, attraverso il quale può essere osservata la dinamica diversificata dell’italiano contemporaneo» (Scholz 2005, p. 29), leggendo i testi dei più seguiti rapper italiani potremmo prendere atto del fatto che il rapporto di gregarietà tra testi e musica si sia invertito a vantaggio dei primi e farci l’idea che la lingua italiana stia conoscendo uno straordinariamente ricco tumulto che forse la potrebbe portare ben lontana dall’antilingua temuta da Calvino. Espressiva, antipurista, centrifugatrice di stili e registri, aperta ai dialetti e al parlato, sovvertitrice degli stereotipi locuzionali. Ci soffermeremo su alcuni caratteri della pr…
La lingua al femminile in ambito domestico
Breve quadro sintetico circa l'educazione linguistica femminile all'interno delle mura domestiche, tra saperi popolari e appredimenti essenziali del leggere e scrivere
Il cibo delle donne, tra voglie, interdizioni e tabù alimentari
Il rapporto tra donne e cibo si realizza o nella pratica manuale, poiché ad esse è generalmente assegnata la preparazione concreta delle pietanze, o in un contesto simbolico di limiti e interdizioni, perché l’appartenenza al genere femminile presuppone un controllo alimentare soprattutto in alcuni momenti della vita. Due, in particolare: la gravidanza e il periodo mestruale.
Onomastica letteraria
Il contributo traccia una breve rassegna di studi sull'onomastica letteraria in Sicilia, evidenziando gli apporti più importanti e gli autori più studiati (Verga, Pirandello, D'Arrigo). Inoltre espone le modalità diverse (per evocazione, allusione, ecc.) cui l'autore ricorre nella scelta della nominatio (di personaggio e di luogo d'ambientazione) dei suoi testi.
Cosa ci dicono le esperienze dei giovani
L'articolo mostra un'indagine effettuata su un campione di matricole universitarie a proposito delle scelte linguistiche compiute in famiglia e veicolate dalla successiva frequenza scolastiche, in ordine all'acquisizione/apprendimento del codice ufficiale e del dialetto, mostrando come in questo settore non esista un determinismo rigido, ma come i processi linguistici abbiano a che vedere anche con i peer-groups e con dinamiche di prestigio, evidente o occulto dei codici.
Recensione a Rivista internazionale di onomastica letteraria, diretta da MARIA GIOVANNA ARCAMONE/ DONATELLA BREMER / DAVIDE DE CAMILLI
La rivista che qui si recensisce, diretta da Maria Giovanna Arcamone, Donatella Bremer e Davide De Camilli, costituisce un unicum nel panorama italiano. Si tratta di una rivista di onomastica letteraria che, con puntualità, consente di leggere non soltanto le relazioni presentate durante ogni convegno annuale di Onomastica e Letteratura (O&L), ma anche ulteriori e selezionati interventi di specialisti nazionali e internazionali del settore. Questo numero contiene, tra i 21 complessivi, i contributi discussi a Pisa tra il 12 e il 14 novembre 2015. Il volume è curato da Donatella Bremer, segretaria dell’Associazione Onomastica & Letteratura (O&L), e da Simona Leonardi.
Scelte linguistiche di una scrittrice “ai margini”: Silvana Grasso
La scrittura di Silvana Grasso è stata oggetto di pochi studi specifici. In questo breve contributo dimostriamo, a partire da un racconto contenuto nella sua prima raccolta, che la densità lessicale dei testi grassiani talora contrasta con una certa secchezza degli usi interpuntivi e sintattici, in cui prevalgono costruzioni soltanto blandamente ipotattiche.
Tradizioni alimentari convergenti e tradizioni alimentari esclusive: alcuni esempi
Il contributo offre un panorama di pietanze, procedure, usi alimentari legati a specifiche aree dell'isola. A partire dall'uso del cibo cotto nello zolfo, per arrivare all'impiego della carne di pecora cotta al forno nelle peregrinazioni devozionali dei Nebrodi.
Inleiding
Il contributo è l'Introduzione ai Quaderni di poesia dell'Istituto Italiano di Cultura per i Paesi Bassi. Le scelte di questa antologia seguono il filo della sensibilità di Gandolfo Cascio, cui si deve la selezione dei nomi e delle liriche, secondo una concentrata illustrazione di differenze generazionali, di esordi precoci – talora già individuati attraverso premi prestigiosi – e tardivi, di percorsi letterari che però smentiscono una generalizzazione mortificante secondo cui la poesia al femminile esprimerebbe più emozioni che visioni del mondo. Il testo analizza stili e temi delle autrici inserite.
Verso un Dizionario-Atlante dei Soprannomi Etnici in Sicilia (DASES)
A branch of anthroponymy that was very much in vogue in the beginning of the 20th century and that, apart from some important examples, was practically abandoned in recent years, is the blasone popolare or, as Bruno Migliorini puts it, the soprannome etnico. Hereby, the present authors argue in favour of an atlas-dictionary project which could provide the necessary geolinguistic data. Such a project should analyse all available material from a folkloristic, perceptive, and sociological perspective and take into consideration the onymic creativity shared by neighbouring places. In this paper the said project is presented from a methodological point of view and bearing in mind the possible fu…
L'incesto della parola. Lingua e scrittura in Silvana Grasso
Marina Castiglione in questo saggio – il primo interamente dedicato a Silvana Grasso, importante voce della letteratura contemporanea – mette in luce come i romanzi dell’autrice siciliana si presentino mutuamente intellegibili alla luce di un materiale linguistico e stilistico (oltre che tematico) che rimbalza dall’uno all’altro anche a notevoli distanze temporali. L’esposizione consente di far emergere, ai diversi livelli della scrittura, costanti, modifiche e variabili che danno all’intero corpus unitarietà nelle intenzioni e una assoluta inscindibilità tra lingua e fabula. Lingua e identità sono, infatti, una bussola certa nell’orizzonte frastagliato delle realtà rappresentate. Il ricors…
Recensione a: A. Colobo (a cura di), Il curriculo e l'educazione linguistica
Lingua, dialetto e scuola
Il capitolo comprende elementi di legislazione e politica linguistica scolastica, dal Medioevo ai nostri giorni in Sicilia.
I canti popolari in Sicilia: una riflessione a margine di un incontro a Milena
A partire da un corpus di canti popolari registrati a Milena (CL), si offre un quadro della dialettica tra oralità e scrittura, fra letteratura dialettale e poesia popolare, che caratterizza, in generale, i repertori etno-musicali dell’Isola. Talora la formalizzazione blocca questo percorso di continua rigenerazione testuale, ma altre volte è possibile confrontare varianti che hanno autori individuabili o contesti socio-economici ricostruibili.
Una intervista lunga per una lunga vita
L'antroponimo in Silvana Grasso: fra tradizione culturale, evocazione ancestrale e patologia moderna
Il contributo illustra la rilevanza dell'onomastica grassiana come pista esegetica per meglio cogliere le implicazioni culturali e antropologiche dei suoi testi narrativi.
Cibo e identità: percorsi onomastici
L'alimentazione è uno degli elementi identitari più profondamente identitari, sicché se ne trovano riflessi anche nelle denominazioni antroponimiche ufficali e popolari, nei cognomi come nei soprrannomi personali, familiari e/o etnici. Se ne offre un quadro a parire dai meccanismi di formazione linguistica di tali forme onimiche (derivati, alterati e composti).
Dal plurilinguismo domestico al plurilinguismo letterario. Casi di studio in Sicilia
La connessione – serena o conflittuale − tra la lingua madre di uno scrittore e l’elaborazione di una lingua letteraria sembrerebbe imprescindibile, almeno in molti autori dell’Italia diglottica o dialettale del dopoguerra che, superata la fase della ricerca di una lingua ‘di grado zero’,2 mediana e unitaria, hanno varcato la soglia del plurilinguismo. Infatti, le motivazioni della scelta plurilingue vanno spesso cercate in quanto dichiarato da Luigi Meneghello:
Dal siciliano all’italiano: adolescenti e test traduttivi
Identità, stereotipi e memorie collettive
L'articolo propone un'analisi di alcuni soprannomi etnici a partire dalla teoria sociologica dello stereotipo, per evidenziare le forme linguistiche della rappresentazione del diverso in area siciliana.
Il cibo degli uomini nell'area dello zolfo
Nel corso della storia dell’alimentazione, le differenze sociali hanno determinato differenti stili alimentari. In Sicilia Ruffino distingue cucina contadina, marinara, baronale, vastasa (di strada), conventuale, votiva. Fatta eccezione per quest’ultima, che taglia trasversalmente lo spazio e le classi sociali in quanto tutto/tutti coinvolge, le altre cucine riguardano proprio spazi o consumatori privilegiati. All’interno di questo quadro ricco e articolato, una vicenda ancora poco raccontata riguarda l’alimentazione dei minatori, in particolare quelli del settore zolfifero di cui qui ci si propone di rendere conto.
Onomastica
Il contributo illustra il sistema onomastico siciliano e costituisce una ricognizione della storia degli studi di settore.
Storie linguistiche personali e familiari. Prima ricognizione su un corpus di biografie di studenti palermitani
Il contributo illustra, attraverso una ricognizione originale e l'analisi di un ampio corpus di autobiografie di studenti, la percezione e l'autorappresentazione linguistica nella Sicilia di oggi. Ne emergono politiche linguistiche familiari e percorsi generazionali che, inaspettatamente, non escludono il dialetto dai codici attivamente particati.
Cibo e identità: percorsi etnotestuali
Il contributo illustra l'importanza delle fonti orali nella ricostruzioni del sistema alimentare, a partire da esempi concreti di raccolta sul campo e di descrizioni orali. Si evice la differenza tra la prospettiva del ricercatore e quella dell'informatofre, tra prospettiva etica e prospettiva emica nella individuazione di tratti ritenuti invarianti e fondanti del sistema stesso.
Quando il cibo si dona o si scambia: ritualità e consuetudini comunitarie
Il contribuno propone uno sguardo sui valori socializzanti connessi alle pratiche alimentari in Sicilia, attraverso la focalizzazione su momenti della vita umana particolarmente connessi, simbolicamente e linguisticamnete, a fasi di passaggio.
Intorno al nome camilleriano, tra motore e scioglimento dell'azione narrativa
This essay focuses on two novels by Andrea Camilleri: La tripla vita di Michele Sparacino, inspired by the final pages of Luigi Pirandello’s I vecchi e i giovani, and La mossa del cavallo, which finds its roots in a passage of the historical essay Politica e mafia in Sicilia, by Leopoldo Franchetti. In the first novel the protagonist's name becomes the engine of a series of misunderstandings, which lead him to death; in the second, on the contrary, the protagonist saves his life from a political-mafia conspiracy set against him through the manipulation of names. In both cases the name acts as a trigger for the narrative action, and it allows it to arrive to its final solution.
Cognomi siciliani: tra forme e origini
Il contributo offre una rassegna di studi sull'antroponimia ufficiale e sui repertori siciliani, nonché sulle diverse pproposte classificatorie. Attraverso i congomi è possibile ripercorrere la storia delle diverse popolazione e delle diverse lingue succedutesi nell'isola.
Le sorti del periodo ipotetico presso un campione siciliano. Primi risultati di un test traduttivo
Un significante per tanti significati. I giovani nisseni
Odonimia e strutture cittadine
Il contributo offre materiali inediti per la riflessione e lo studio della nominazione, ufficiale e popolare, legata agli spazi urbani (vie, edifici, spazi collettivi, ecc..
Tradurre, correggere, correggersi: dati morfosintattici e processo interazionale
Il cibo come fatto culturale
Il contributo propone una classificazione delle pratiche alimentari tradizionali in Sicilia, a partire dagli studi promossi alla fine del XIX sec. da Giuseppe Pitrè, sino agli studi sul campo effettuati per la realizzazione dell'Atlante Linguistico della Sicilia. Viene proposto, a partire da un piatto arcaico, la farinata, il complesso sistema di usi, procedure, simboli, lessemi, connessi all'universo alimentare isolano.
Apollonia e le sue metà
L’antroponimo personale, nella sua affabulazione profonda, è, nella scrittura di Silvana Grasso, un elemento esegeticamente orientante. Si analizza nel contributo il valore del nome Apollonia, protagonista del racconto, all'interno del nuovo racconto "Il cuore a destra".