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Il calice di Giovanni di ser Iacobo ed altre suppellettili toscane del Trecento in Sicilia: novità su artisti e committenti
Giovanni Travagliatosubject
oreficeriagoldsmithingAmalfiFirenzeStefania RufoloNapoliSettore L-ART/01 - Storia Dell'Arte MedievaleFlorenceNaplesGiovanni di ser IacoboGothicgoticodescription
La preziosa suppellettile liturgica conservata nel tesoro della Cattedrale di Messina è già nota da tempo agli studiosi perché firmata dall'orafo fiorentino Giovanni di ser Iacobo attivo alla corte reale angioina di Napoli. Il saggio, grazie alla corretta lettura della seconda iscrizione apposta sull'opera, individua la committente, la francescana suor Stefania Rufolo, la probabile destinazione originaria per un convento dell'area amalfitana e le ragioni per cui è successivamente giunta a Messina. Con l'occasione, si fa il punto anche su altre opere toscane coeve con smalti traslucidi The precious liturgical ornament preserved in the treasury of Messina Cathedral has long been known to scholars because it was signed by the Florentine goldsmith Giovanni di ser Iacobo active at the Angevin royal court in Naples. The essay, thanks to the correct reading of the second inscription affixed to the work, identifies the commissioner, Franciscan Sister Stefania Rufolo, the probable original destination for a convent in the Amalfi area, and the reasons why it later came to Messina. With the occasion, we also take stock of other coeval Tuscan works with translucent enamels
year | journal | country | edition | language |
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2012-01-01 |