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Dario Russo

Grafica integrata sulle Madonie

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Carattere Universale. Innovazione senza Stile

Il Bauhaus (1919-1933) ha segnato la storia. Questa scuola fu animata da alcuni degli artisti-progettisti più rilevanti del Novecento, da Gropius a Kandinskij, da Itten a Moholy-Nagy, non riconducibili a un approccio univoco. Eppure, l’idea del Bauhaus, che ha innervato il dibattito e la pratica del progetto in Europa e negli USA (e non solo) per decenni, si è risolta in una sorta di International Style che, nella tipografia, corrisponde al carattere Universal di Herbert Bayer (1925). Il presente articolo mira a evidenziare come il carattere universale, che raffigura per noi oggi lo ‘stile’ della Modernità, fu in principio innovazione allo stato puro: una configurazione volta all’effetto, a…

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Design, arte, divulgazione e crimine!

Salvo Naccari, parlando di “Connessioni”, su quale livello opera? Certamente non opera nella parte ideativa. Partecipa, semmai, alla selezione dell’opera, insieme all’artista. Esegue, ovviamente, la realizzazione materiale del pezzo. E si trova in una zona di contrattazione, con l’artista, circa l’esecuzione di questa realizzazione, cioè contratta in che modo rielaborare un’opera già conclusa. Coloro che intendono proseguire l’opera di un’artista – si sa – lo fanno a proprio rischio e pericolo. E Salvo Naccari sembra voler correre questo rischio e questo pericolo. L’intenzione è quella di estendere la portata dell’opera a un gran numero di persone o, meglio, di estendere la possibilità di f…

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Figure : come funzionano le immagini dal Rinascimento a Instagram : recensione e riflessioni sul saggio di Riccardo Falcinelli

La prospettiva, che oggi sembra la cosa più naturale del mondo, è in realtà un artificio, una convenzione, un dispositivo tipicamente quattrocentesco per mettere a fuoco le immagini dentro un campo intenzionalmente delimitato. Non c’è niente di neutro. Ogni artefatto comunicativo implica una distanza ottimale; e questo un grafico lo deve sapere. Il progetto grafico è come una partita a scacchi: qualunque cosa è sapientemente calcolata; se sbagli una mossa, perdi. Il grafico non può limitarsi a pensare a come il suo progetto funzionerà in astratto; deve precisamente pensare a come sarà fruito nei diversi canali di comunicazione attraverso i quali prenderà forma.

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La città che comunica

Corporate image is a crucial aspect of public utility communications. Strictly speaking, it involves the image (or identity) of a company insofar as the English word, corporation, corresponds to “company” in Italian. However, in general, its semantic meaning can be used for different agencies, political parties, town councils or cultural assets. Since this issue of the magazine focuses entirely on public utility communications, we can further discuss the meaning of corporate image by considering the Irish town of Cork – the 2005 European Capital of the Culture – as an agency that promotes its cultural identity by using a series of communication strategies.

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DESIGN E TRANSIZIONE DIGITALE : nuove sfide design-driven per l’innovazione tecno-sociale

How can it be possible to work salvifically on an asphyxiated society that is beingdragged down by turbo-capitalism, the ‘soft tyranny’ of algorithms and ‘data-cracy’and marked by hegemonic and centralised socio-technical systems? Starting from the-oretical reflections and multidisciplinary contributions, this paper focuses on the strate-gic importance of techno-social innovation, critically illustrating some significant design-driven experiences that outline innovative lines of development in the field of design re-search: WASP’s experimental activity (3D printing), Manzini’s reflections on hybrid localcommunities and cities in chaotic mutation, the projects of hacktivists Persico and Ia-c…

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Come un aquilone. Intervista a Tito D’Emilio. Storia (del design) di un imprenditore di successo

Tito D’Emilio riceve nel 2008 il Compasso d’Oro alla Carriera. Non è un designer; è un rivenditore, il primo – unico – rivenditore a essere insignito della massima onorificenza del design. Instancabile scopritore di tesori, ossessionato dall’idea di qualità come perfezione tecno-estetica, dagli anni sessanta ha traghettato in Sicilia alcuni formidabili arredi ancor prima che questi divenissero icone del design italiano, contribuendo così a diffondere la cultura del progetto in luoghi geograficamente disagiati. È un’avventura brillante, quella di Tito D’Emilio, condotta nella terra di mezzo, tra la produzione e il consumo, una soglia che, dal mondo così com’è, segna l’ingresso in un mondo sa…

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Commissione tematica Formazione dello storico del design

Quella dello storico del design è una figura culturale e professionale relativamente recente. Benché abbia trovato configurazione disciplinare in una cattedra universitaria, la sua formazione è tuttora incerta. Pertanto, la commissione sulla Formazione ha tentato di fornire risposte relative a due quesiti fondamentali: 1) come si forma lo storico del design; 2) qual è il ruolo della storia nel percorso formativo di uno studente di design.

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Designs & Crafts

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La visione sociale del design

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Strategia del laboratorio ovvero il progetto del Futuro: triangolo perfetto tra università, professione e impresa

In buona sostanza, il laboratorio di design di chi scrive ha tre dimensioni, che rappresentano tre inedite ed evidenti opportunità per un’azienda. Queste corrispondono a tre ambiti di lavoro che potremmo sintetizzare, per brevità, in accademico, professionale, aziendale. Il vero interesse delle aziende non è il prodotto che si vende nell’anno in corso, ma è il prodotto che si venderà tra cinque o tra dieci anni. È lo sguardo sul futuro. Perciò il laboratorio non ha come focus la progettazione di prodotti ma soprattutto di modelli, scenari, mappe concettuali, sistemi, strategie. Certo, di fatto, progettiamo anche prodotti, interni, artefatti comunicativi, multimediali ... ma non immediatamen…

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A museum system of design/craft for sustainable development in southern Italy

Abstract: In this extended abstract we are going to explain an academic project entitled “THE SYSTEM OF TERRITORIAL DESIGN SYSTEMS. Cultural tourism, craftsmanship and design for the local development of the production enterprises of excellence in Southern Italy and Made in Italy”. It is based on the cooperation among designers and artisans in order to encourage the development of local craft- based production, by creating a REGIONAL MUSEUM SYSTEM OF DESIGN AND APPLIED ARTS in the five regions of Southern Italy. Then, the “SYSTEM OF THE SYSTEMS” is constituted of the five specific museum systems to be created in each region; these systems - especially in Campania and Sicily – can then repre…

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Progettare con la luce

el luglio del 2014 Filippo Maria Nicoletti, per gli amici Phil, si laurea in Disegno industriale (Università degli Studi di Palermo) presentando una Tesi su L’immagine progettata. Storia del rapporto tra fotografia e design, con la relazione di chi scrive e la correlazione del professore italo-americano Antonio Scontrino (Bowling Green State University). Un lavoro molto ben fatto, devo dire, che viene dunque editato, diventando un piccolo saggio che racchiude le informazioni essenziali di un tema piuttosto denso: il rapporto design-fotografia. Oltre a presentare una ricca e ragionata bibliografia, una serie d’interviste ben scelte (Roberto Bigano, Vincenzo Castellana, Giuseppe Castelli, Gio…

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Design e Cultura | Università come sistema operativo del Territorio

La nostra tesi è che la formazione universitaria del design debba contribuire alla crescita culturale del nuovo progettista, capace di incidere concretamente e criticamente sulla realtà. Nel corso della storia, le migliori scuole di design hanno approfondito il rapporto con l’industria e il mondo imprenditoriale. In questa di- rezione, chi scrive sviluppa da anni brief di progetto con aziende che sostanziano la ricerca e la didattica universitaria, a Palermo. Questa strategia è stata recentemente rilanciata a livello nazionale attraverso la formula Design&Territori, un convegno-mostra di 110 progetti (di studenti), ideati in 18 laboratori universitari, di 12 atenei diversi e realizzati da 4…

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Musìta. Un oggetto inebriante

Dal Rinascimento in poi – che ci piaccia o no – l’Italia ha cessato la sua funzione di faro culturale dell’Occidente. Negli ultimi tempi, in seguito alla crisi economica che ancora ci attanaglia, le cose sono precipitate verso un basso, ben al di là del fondo, nel quale appena trent’anni fa nessuno avrebbe mai immaginato di scavare. Eppure, nel mondo, si riconoscono all’Italia tre primati, nel design, nella moda e nel cibo: le tre “A” italiane (Arredamento, Abbigliamento, Agro-alimentare) ovvero le tre “F” inglesi (Furniture, Fashion, Food). In particolare, in Sicilia, nonostante l’esportazione di un Versace e di ½ Dolce & Gabbana (per quanto riguarda la moda) e di una millenaria cultura ma…

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3D Printing | Customized Design or else Smart Manufacturing

Which are the applications of 3D printing today? What is this new tech- nique radically conditioning? Or rather, what are the possibilities that lie ahead and have yet to find immediate concreteness? Here lies the object of my speech: the applications of 3D printing as part of the cross-relation in the field of Design between and research, teaching laboratory and concrete actions of companies – design oriented – which are intentioned to invest in the University and on the territory. From an ecological house with custom furnishings towards a medical direction, it is here that opens a world that makes sense. Artefacts – objects, products – are not mere materialization of a practical function,…

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Progettare un marchio | Dalla reiterazione assoluta al processo genetico

Tra i lavori che possono capitare a un progettista grafico il marchio è senz’altro uno dei più stimolanti. È come scrivere un testo arguto che raccoglie l’essenza di qualcosa e la rende immediatamente accessibile. Non è facile, o meglio non è facile prima di essere difficile, perché, come insegna Bruno Munari: «semplificare è un lavoro difficile ed esige molta creatività. Complicare è molto più facile, basta aggiungere tutto quello che ci viene in mente» . È possibile allora definire la formula del successo d’un marchio? A quanto pare, no, purtroppo o per fortuna. Sarebbe troppo facile, e il marchio – dicevamo – è difficile. Un punto fermo – o per lo meno un buon punto di vista – per la pro…

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Oggetto d'arte quotidiana

Since the meaning of the design in the XIX Century, “applied art” (to the industry), till today's Designart, through the artidesign (a mix of art, design and craft), the boundary among art and design has been often unsettled. During the 50’s, Max Bill has defined “hairdresser” the designer who focuses on the shape rather than the function. Nowadays, we are surrounded by more and more products with high symbolic level designed to state their aesthetic configuration. Nothing against the communicative value of the product. However, what happens when it affects the usability?

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Vanità e socialità nel design : icone e paradossi

Dov’è finito il good design del secolo scorso? Cosa ne è stato del Bauhaus, degli Eames, dei Saarinen, della Scuola di Ulm, del design italiano degli anni d’oro (Cinquanta-Settanta), quello dei maestri? Nel terzo millennio, il design – se non altro quel che furoreggia alle mostre o sulle pagine patinate delle riviste – non sembra dare un sostanziale contributo alla qualità della vita quotidiana, non punta sull’innovazione. Il design, oggi, ha perso vocazione sociale. Non affronta i problemi cruciali del nostro tempo, come la razionalizzazione delle risorse o lo smaltimento dei rifiuti. Non offre soluzioni né strategie. Incorpora “simboli immaginari”, linguaggi, che magnificano merci rend…

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Introduzione

Già da qualche decennio, in Italia, si assiste a una progressiva marginalizzazione dell’insegnamento della storia nei programmi didattici. Questo fenomeno corrisponde alla condizione generale della cultura contemporanea e, nello specifico, all’affermarsi di un indirizzo problem-solving contrassegnato da un’enfasi tecnico-scientifica. Una deriva che non riguarda soltanto le università italiane, ma prende avvio nelle scuole superiori. Lo dimostra il recente crollo delle iscrizioni al liceo classico, che alcuni considerano l’inizio dell’ormai imminente scomparsa d’una tradizione riconducibile agli studia humanitatis del Quattrocento, mentre altri una benefica liberazione, un residuo del passat…

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Flaviano Celaschi, Non industrial design. Contributi al discorso progettuale, Luca Sossella Editore, Vignate (MI), 2016

È un’analisi attenta e molto attuale, quella di Flaviano Celaschi, sulla figura del designer e sul design: una disciplina che mai come in questo momento ha goduto di consenso e di attenzione nella società contemporanea, non di un’accolita di esperti e annoiati analisti o professionisti del progetto, ma della società intesa come un “noi plurale ed esteso”. Ciò accade perché il design è una disciplina che va affiancata: chi sa solo di design non sa niente di design è l’anonima citazione che introduce il libro. Nelle prime pagine, introducendo il discorso progettale contemporaneo, Celaschi offre una bella definizione di design: è il nome che diamo all’esigenza dell’uomo contemporaneo di modifi…

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Lettere da Palermo – Letters from Palermo

Quante cose si possono dire con una lettera e senza usare il linguaggio alfabetico? One of a type è il progetto tipografico di Leda Li Pira e Luca Pantorno, entrambi con laurea triennale in Disegno Industriale all’Università degli Studi di Palermo e specialistica in Design della Comunicazione, rispettivamente a La Sapienza di Roma e all’Università Iuav di Venezia. Rimane tuttavia in loro costante l’amore per Palermo, tanto da dedicare alla città un alfabeto da 1000 e una notte per celebrare la sua struggente bellezza e ricchissima stratificazione culturale.

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Il design dei nostri tempi. Dal postmoderno alla proliferazione dei linguaggi

Il design può essere davvero un formidabile strumento per migliorare la vita dell’uomo? O è soltanto mero strumento di attrazione mediante artefatti comunicativi? Ovviamente ogni oggetto che nasce da un progetto di design è un artefatto che comunica, evocando nuove forme o proponendo nuove interpretazioni, seguendo non solo principi estetici astratti, ma competenze rigorose relative alla percezione. In ogni campo del design la dimensione funzionale e quella estetico-formale rappresentano due dimensioni indipendenti e spesso conflittuali. La bravura del designer sta nel creare prodotti che si distinguono perché in grado di attirare l’attenzione del consumatore, suscitando curiosità. Forma e …

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La stampa 3D come Iperartigianato. Utopia tecno | eco | logica

La stampa 3D sta cambiando il mondo. Non si tratta soltanto delle cose che si possono materializzare ovvero stampare con una semplice macchina dal prezzo non più proibitivo (a partire da poche centinaia di euro) – una stampante 3D – e attraverso software, proprio come si fa da tempo con le classiche stampanti 2D. Questa tecnologia consente oggi la realizzazione di oggetti personalizzati depositando materiale plastico dall’alto oppure di lato (processo additivo). Tali progetti – i nuovi prodotti stampati – rappresentano la materializzazione di un sogno domestico; non si tratta di una nuova produzione industriale dettata dall’alto (come nella grande industria), ma di un’azione estemporanea, a…

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Tra teoria e pratica: la didattica del design nella Scuola di Cole, nel Bauhaus e nella HfG

Il compito delle Università è la formazione dell’intellet- tuale per contribuire allo sviluppo culturale della società. Negli ultimi tempi, però, si assiste in Italia a uno scolla- mento tra quel che si studia nelle Università e quanto accade nel mondo del lavoro. Per dimostrare come la didattica (e la ricerca) debba essere legata al mondo pro- duttivo si esima l’attività di tre istituti che hanno segnato tappe fondamentali nella storia del design: la Government School di Londra, fondata da Henry Cole nell’Ottocento, il Bauhaus e la Hochschule für Gestaltung di Ulm. Il risul- tato è che il rapporto tra didattica, sperimentazione e mon- do produttivo, in questi luoghi di eccellenza, è sempre…

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Design, mon amour

Questo intrigante testo di Mariacarmela Scrudato, secondo me, non è risultato di un lavoro che si colloca nell’ambito della storia del design ma piuttosto nell’ambito della comunicazione della storia del design. Scrudato, infatti, non approfondisce un tema specifico della storia, non scende in verticale facendo ricerche puntuali. Non aggiunge conoscenza a quel che già abbiamo più volte letto nelle varie sto- rie. Eppure compie un lavoro eccellente: ricostruisce il percorso dando un senso tutto suo, volto a rendere agili e facilmente comprensibili argomenti complessi e a volte ostici. Ma soprattutto riesce a dare al tradizionale percorso storico un senso nuovo, tutto incentrato sull’attrazio…

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Filosofia come design concettuale. Mari e Floridi: etica, physis e techné nell’infosfera

Partendo da una rilettura di 25 modi per piantare un chiodo di Enzo Mari - e in generale della sua poetica - il contributo prova e mettere in evidenza alcune riflessioni che oggi, come allora, alimentano il dibattito contemporaneo sul design, sulla socio-tecnosfera e in generale sull’uomo e il suo habitat. Passando in rassegna alcuni suoi racconti e microstorie autobiografiche, discussioni teoriche o esempi concreti, è possibile rintracciare una serie di questioni chiave e linee di pensiero che, trascendendo i confini strettamente disciplinari, approdano a riflessioni di più ampio respiro di carattere etico e filosofico. Tali questioni, nella presente trattazione, sono messe in serrata conn…

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Autoproduzione. Dalla Proposta per un’autoprogettazione all’impresa personale

L’autoproduzione rappresenta oggi un nuovo modo di fare design e, talvolta, di fare impresa. È un fenomeno in espansione, fin dagli anni ottanta, ma più precisamente cos’è? Proviamo a dare una definizione. In senso letterale, indica tutto ciò che si produce da sé. In quest’accezione, quindi, l’autoproduzione esisterebbe dall’era della pietra e si riferirebbe anche all’industria, con i suoi sistemi automatizzati e la sua grande serie. In senso stretto, tuttavia – ed è questo ciò di cui stiamo parlando – negli anni ottanta alcuni designer cominciano a realizzare oggetti in proprio, e cioè ad auto-produrre indipendentemente o parallelamente all’industria, con tecniche artigianali piuttosto evo…

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IoT-Based Home Monitoring: Supporting Practitioners' Assessment by Behavioral Analysis.

This paper introduces technical solutions devised to support the Deployment Site - Regione Emilia Romagna (DS-RER) of the ACTIVAGE project. The ACTIVAGE project aims at promoting IoT (Internet of Things)-based solutions for Active and Healthy ageing. DS-RER focuses on improving continuity of care for older adults (65+) suffering from aftereffects of a stroke event. A Wireless Sensor Kit based on Wi-Fi connectivity was suitably engineered and realized to monitor behavioral aspects, possibly relevant to health and wellbeing assessment. This includes bed/rests patterns, toilet usage, room presence and many others. Besides hardware design and validation, cloud-based analytics services are intro…

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Se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai con gli altri

Continua la sperimentazione progettuale, nel segno dell’innovazione, sul territorio siciliano. Il laboratorio di design tenuto da chi scrive, cui è dedicata gran parte di questa rivista, ha prodotto ottimi risultati, che esorbitano dalle consuete rotte accademiche e proiettano l’attività universitaria nel mondo della realtà. Qui, gli studenti di Design si sono confrontati con temi “veri”, concertati con aziende che puntano sulla ricerca e sull'innovazione.

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Editoriale

Il quinto numero della rivista è soprattutto dedicato a una specialissima esperienza tra Università e Impresa, basata su una formula innovativa che intreccia la ricerca scientifica con la concreta attività dell’azienda. Quest’anno presentiamo sette temi molto diversi e tutti accumunati dalla stessa intenzione progettuale: la combinazione di design di prodotto e comunicazione integrata che si risolve in un racconto aziendale, una storia intrigante che prende forma da una serie di indicazioni didattiche e aziendali ben progettate e offerte all’inizio del laboratorio. Molto brevemente, BNP, dinamica azienda di Cinisi specializzata nella lavorazione dei metalli, propone nove stand-bike, ovvero …

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Neo-avanguardie visive?

Le odierne configurazioni grafiche generate informaticamente – frattali di pixel, vere e proprie figure del digitale – sembrano non aver nulla a che vedere con le tecniche di rappresentazione tradizionali. Tuttavia, alcuni grafismi, arabeschi, astrazioni cromatiche, geometrismi tipici dell’odierna fenomenologia grafica, pur avendo una propria specificità intrinsecamente digitale, viene il sospetto che possano parimenti costituire una sorta di testamento delle avanguardie visive sul terreno elettronico. Il fatto è che osservando con attenzione molti artefatti comunicativi realizzati e concepiti informaticamente, benché nuovi e originali da una parte, sembrano dall’altra mostrare un che di fa…

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RICCARDO FALCINELLI, Critica portatile al visual design. Da Gutenberg ai social network, Einaudi, Torino 2014

Quando m’incuriosisce un libro, a volte chiedo all’autore (o all’editore) di spedirmelo per una recensione. Tuttavia, non sempre la scrivo, perché dopo qualche pagina mi capita di chiudere il libro per non aprirlo più, semplicemente perché mi annoio. Invece, questa Critica portatile al visual design di Falcinelli s’è fatta leggere pagina per pagina, molto piacevolmente, mantenendosi sempre all’altezza del suo incipit: «In un giorno imprecisato del 1524, Marcantonio Raimondi, forse il più grande incisore dei suoi tempi, viene arrestato dalle guardie di papa Clemente VII e rinchiuso nelle carceri vaticane. È coinvolto in un crimine spaventoso e sporchissimo. Non si tratta di omicidio o furto,…

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RENATO DE FUSCO e RAFFAELLA ROSA RUSCIANO, Design e Mezzogiorno tra storia e metafora, Progedit, Bari 2015

Comunemente si pensa che il Mezzogiorno sia un luogo sospeso nel tempo, la cui cultura millenaria s’è per così dire cristallizzata, incapace di evolversi, da secoli, incastonata in un magnifico paesaggio che trae la sua bellezza da fortunate condizioni geoclimatiche. Perciò il titolo del recente saggio di De Fusco e Rusciano – Design e Mezzogiorno – deve apparire inizialmente ossimorico: il design come simbolo della modernità del Nord e il Mezzogiorno come simbolo del sottosviluppo del Sud d’Italia. I tempi di Federico II appartengono ai libri di storia, la stupefacente architettura arabo-normanna, il magnifico edificio della Zisa, capolavoro di fisica tecnica… sono ormai residui di una glo…

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Strategie del visivo: intorno ai marchi dello sport

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Il lato oscuro del design

Un tempo si diceva “oggetto d’uso”, ma qual è oggi l’uso degli oggetti designed? Il più delle volte, quel che viene comunemente chiamato “design” non è certo l’oggetto d’uso pratico, funzionale, ma il prodotto esteticamente pregno, (auto)rappresentativo e perfino elitario. Paradossalmente è un po’ il contrario del design storico, quello con la “D” maiuscola, che ha rappresentato un miglioramento della vita quotidiana: si tratta di un oggetto “immaginifico”, che vive prevalentemente sulle pagine patinate delle riviste o tutt’al più nelle mostre; è oggetto ad alto tasso simbolico, sexy, che piace non soltanto perché è bello ma soprattutto perché è interessante, come un’opera d’arte; è oggetto…

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Artefatti fluidi

Nell’universo dell’immagine grafica, si è ormai affermata una scrittura fluida e dinamica, lontana dal rigido dogmatismo del design svizzero-tedesco di matrice modernista (Scuola svizzera o International Typographic Style). In un recente libro sulla grafica digitale, significativamente intitolato Free Graphics, sono state tratteggiate alcune corrispondenze formali tra vari ambiti di progetto – dall’architettura al disegno industriale, dalla grafica alla “tipografia” – in una tardo-modernità, la nostra, che, come suggerisce Zygmunt Bauman, ha perso i suoi punti di riferimento per assumere contorni sempre più incerti. L’emersione di artefatti fluidi corrisponde alla modernità nella sua “fase …

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Introduzione

Nella cornice del Piano Colore Isole Egadi, il convegno internazionale “Identity | The Colors of Project” evidenzia il ruolo strategico dell’identità – di un’istituzione, di un’azienda, di un territorio – con particolare riferimento alle connotazioni identificative del colore. Qui, studiosi con competenze disciplinari diverse si confrontano sul tema spaziando in ambiti molto diversi: dal prodotto al cibo, dal web al car design, dalla fotografia alla brand identity.

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Mala tempora | Dall'oggetto assoluto al prodotto obsolescente

Fino agli anni settanta si cercava di progettare il prodotto “defi- nitivo”, potremmo dire “assoluto”, nel senso di largamente condivisibile, pensato per durare nel tempo, il cui processo di produzione – industriale – garantiva l’abbattimento dei costi e il conseguente basso prezzo di vendita. Si trattava di un prodotto funzionale e concretamente utile, pensato per un uso pratico, volto a migliorare vita di tutti i giorni. Tutto al contrario, l’odierno prodotto cosiddetto “di design”, spesso, è tale soltanto in quanto ritenuto di elevata qualità formale, che sia industriale, para-industriale o pseudo-artistico. In generale, non si cerca più di progettare un prodotto “defi-nitivo” o comunque…

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Design e territori: tra didattica e ricerca. Realtà e identità delle sedi universitarie del Design

Nei corsi di studi in Design il coinvolgimento, nella didattica e nella ricerca, delle realtà tecnico-produttive, enti e aziende, giova agli studenti, ai docenti, alle imprese e al territorio. Dall’Ottocento al giorno d’oggi, le istituzioni didattiche più importanti nel campo del Design, la Government School di Londra, il Bauhaus di Weimar e poi di Dessau e la Hochschule für Gestaltung di Ulm, hanno intrecciato rapporti stretti col mondo produttivo. Coinvolgere le imprese nei laboratori o in workshop universitari ha prodotto, negli anni, risultati interessanti e ricadute benefiche sul territorio in termini di innovazione tecnologica e sociale. Da Palermo a Bolzano, diversi docenti hanno …

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FULVIO CARMAGNOLA, Vezzi insulsi e frammenti di storia universale, Sossella, Roma 2001

Che titolo! Che vuol dire – si domanderà il lettore – Vezzi in-sulsi e frammenti di storia universale? In verità, pare un ag-gregato caotico o una provocazione gratuita, talché l’autore mette subito in chiaro termini e orizzonti concettuali: Tutto ciò che cade sotto i nostri occhi – l’ambito tradizionale dell’estetica, gli artefatti, le opere d’arte, l’intero mondo percettivo di quello che l’uomo ha costruito e prodotto – è oggi più che mai ambiguo: può essere una cosa di nessuna importanza [un vezzo insulso] ma può anche essere il frammento di un insieme di grande significato (un fram-mento di storia universale). Il titolo del libro (che si riferisce a una frase di Robert Walser), quindi, …

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Il manifesto attuale/The modern poster

Mentre affrettate sentenze sulla fine del manifesto azzerano ogni possibilità di collocarlo dentro un tracciato evolutivo, la strada percorribile, all'opposto, è quella delle riletture di un artefatto comunicativo e delle sue specificità. A partire dalla sua matrice storica che fa delle origini di questa tipologia un evento cruciale per capire le ragioni e i modi attuali della comunicazione.

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AZ-Project Graphic Design

AZ Project vuole, attraverso una selezione ragionata, raccontare l’evoluzione e i fondamentali approcci alla grafica internazionale dalla sua nascita a oggi. In questo senso, AZ Project costituisce uno strumento di studio ragionato e unico nel suo genere, molto utile per gli studenti ma anche per i docenti e i ricercatori, nonché per professionisti che hanno il desiderio e la necessità di approfondire i temi della storia, aprendo nuovi orizzonti di sperimentazione progettuale. AZ Project parla e racconta alla comunità della grafica tutta (non soltanto agli “addetti ai lavori”) desiderosa di aggiornamento. AZ Project costituisce un formidabile contenitore d’ispirazione progettuale, per una c…

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From Da-Da to Bit-Bit

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L'immagine dell'estetica

Nel suo dodicesimo Convegno Nazionale, la Società Italiana d’Estetica affronta una questione che appare sempre più centrale sia sul piano istituzionale sia su quello scientifico: l’Estetica, che nella sua storia ha in vari modi teorizzato il mondo dell’immagine, sembra ormai incerta sulle strade attraverso le quali ridisegnare i suoi progetti e i suoi problemi. I modi con cui si presenta all’interno degli stratificati saperi della contemporaneità aprono scenari e prospettive dove le sue immagini si moltiplicano, a volte sovrapponendosi. Il convegno intende dunque esplorare queste possibilità, cercando in esse una rinnovata progettualità per la nostra disciplina. Nel quadro di questo dibatti…

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Presentazione

Questo volume raccoglie un florilegio di testi che negli ultimi due anni hanno sostanziato l’informazione sul design in Sicilia. La copertina ripropone una delle più entusiasmanti progetti affrontanti in questo periodo. Si tratta di una immagine dell'ultimo DESIGN4FANS (2019), un progetto, ideato da chi scrive, volto a promuovere temi di interesse cogente, grazie alla presenza scenica degli studenti sapientemente progettata. Quest'anno il tema è una campagna di sensibilizzazione sociale contro l'uso disennato della plastica (monouso): Too Much Waste! Tale progetto coincide con la Tesi di Laurea in Disegno Industriale (Palermo, luglio 2019) di Marcello Pulizzotto, condotta a regola d'arte, a…

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Suite d'Autore Viaggio nella storia del design

Suite d’Autore è un art design gallery hotel: un albergo con opere d’arte e design. Gli ambienti in Suite sono eterogenei e di gran fascino; dalle crea-zioni di Beppe Madaudo agli oggetti seriali di Philippe Starck. A differenza dei “comuni” (art-)design hotel in giro per il mondo, Suite d’Autore offre il valore aggiunto di organizzare il suo contenuto artistico attraverso una serie di temi che ripercorrono idealmente la storia del design dall’inizio del No-vecento al giorno d’oggi: Geometria nelle Avanguardie costruttiviste (da El Lissitskij a Gerrit Rietveld), Leggerezza nel Movimento moderno (da Mar-cel Breuer a Mies van der Rohe), Magia e Ironia del design italiano (dai fratelli Castigl…

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D&T

La mostra-convegno Design&Territori è un progetto sviluppato a Palermo, Capitale Italiana della Cultura 2018, che intende documentare gli attuali sviluppi del rapporto tra Università, aziende e cultura progettuale. Vengono quindi presentati progetti elaborati all’interno delle Università in collaborazione con le aziende che intendono metterli in produzione per il mercato reale. La ricerca universitaria e la formazione in design si caratterizzano sempre più per una costante collaborazione e integrazione. Quest’approccio permette un utile scambio di visioni e d’informazioni tra docenti, ricercatori e studenti, rendendo allo stesso tempo i corsi di studi aggiornati e focalizzati sulla realtà e…

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Design tra storia e contemporaneo. Art Design Gallery Hotel a Palermo

A Palermo, Suite d’Autore è una galleria, dove gli artisti propongono opere in esposizione e per la vendita; è un museo sulla storia del design, dov’è possibile apprezzare uno svolgimento progettuale che va dal Liberty al contemporaneo attraverso arredi di grande fascino storico ma ancora attualissimi; è una struttura ricettiva, certo, dov’è possibile pernottare e immergere l’occhio in uno scenario da sogno; è una autentica Wunderkammer, una camera delle meraviglie! Qui tutto è progettato ad hoc, secondo uno specifico tema di progetto, nella convinzione che rendere ogni camera diversa dall’altra possa rappresentare per l’ospite uno stimolo sempre nuovo, dove si combinano comfort, attrattiva…

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Appunti sul design meridiano

Italian design was a wonderful adventure. But, since some time, it seems that we got complacent. The social-economic contest of Country is not anymore what it used to be. Therefore, design must be renewed, if we want to contribute to the project of a better world. This process – because design is a process – cannot be realised outside our history and what we are. We need to leverage on the culture of project, on our better and yet effective traditions, in order to provide fresh vitality and energy. We cannot build on nothing. We must innovate, defile and evolve without prejudice. That is why we need a starting point, a solid point of reference, full of material culture: South

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Ernesto Basile | Dall'architettura d'interni all'industrial design

Ernesto Basile è certamente uno dei più grandi architetti dell’Art Nouveau, probabilmente il vero protagonista del Liberty italiano: l’unico a fare progettazione integrale o Gesamtkunstwerk (“opera d’arte totale”). Questa è storia nota. Quel che invece non tutti sanno è che Basile è un ottimo designer, straordinariamente precoce per il suo tempo. Infatti, gli arredi disegnati all’inizio del secolo scorso per la ditta Ducrot – per cui ha svolto un ruolo registico che potremmo assimilare alla più recente figura dell’art director – sono molto innovativi e già pensati per i processi industriali. Perciò, dopo più di 100 anni, grazie alla sinergia d’un laboratorio universitario (Università di Pal…

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Free Graphics. La grafica fuori delle regole nell'era digitale

Free Graphis è grafica fuori delle regole, lontana dal rigore della metodo-logia razionalista (Scuola svizzera) che ha dominato a lungo la scena. I designer qui indagati (Wolfang Weingart, Rudy VanderLans, Zuzana Li-cko, April Greiman, Neville Brody, David Carson, Stefan Sagmeister, John Maeda, Reza Abedini), forti delle tecnologie digitali, si pongono il preciso obiettivo di colpire il proprio target: “toccare il cuore del design”. In questo scenario, si sviluppano linguaggi fortemente espressivi, a volte ai limiti del-la leggibilità, ma di grande impatto comunicativo e adeguati ai processi massmediatici. La tecnica digitale ha reso possibile una nuova estetica – fluida e dinamica – e nuov…

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Umberto Riva Designer malgrado sé stesso

Perché alcuni ottimi progettisti come Vico Magistretti sono esaltati dalla critica e altri ottimi progettisti come Umberto Riva sono tralasciati nei libri di storia del Design? Forse perché l’opera è troppo complessa, densa, sfaccettata, variegata ... fra Architettura, Pittura, Grafica, e Design? Ed è impossibile separare i tavoli di via Paravia, Casa Frea, Casa De Paolini dagli ambienti che ne hanno decretato dimensioni, materiali, proporzioni e fattura? Come scindere gli stessi tavoli da quelli destinati alla produzione industriale? O forse perché, per quanto il numero delle aziende con cui collabora cresca di anno in anno, con nessuna di esse Riva stringe una relazione continuativa e pro…

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Kjetil FALLAN, Design History. Understanding Theory and Method, Berg, Oxford – New York 2010

Design History. Understanding Theory and Method fa il punto sulla storia del design, un fenomeno relativamente recente, che ha raggiunto un livello di professionalità, organizzazione e istituziona-lizzazione molto meno rilevante in rapporto ad altre discipline (umanistiche) più consolidate. Come disciplina accademica, prende campo principalmente in Gran Bretagna, tuttora considerata il cuo-re della storia del design. Qui, dagli anni settanta, molti politecnici e scuole d’arte hanno attivato corsi in Storia del design, per coadiuvare i propri programmi didattici d’arte e design. Nel 1977 è stata fondata la Design History Society; e nel 1988, lanciato il “Journal of Design History”: una ri-no…

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L’Università che comunica

Unitamente ai brief aziendali, nel Laboratorio di disegno industriale di chi scrive, ogni anno si lavora a un tema “non aziendale”, puramente sperimentale, con chiari obiettivi e una precisa strategia operativa. Quest’anno tale sperimentazione ha riguardato l’im- magine dell’Università di Palermo ovvero il layout delle locandine delle conferenze universitarie. Si è trattato dunque di un progetto grafico, una sfida tutt’altro che semplice, per i miei allievi architetti, ancor più in una fase in cui la Città Universitaria as- sume sempre maggiore rilievo e la Città di Palermo viene insignita dei titoli di Capitale dei Giovani 2017 e Capitale della Cultura 2018.

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Un attuale anacronismo. "Progettare biblioteche nel mondo di Google"

Il titolo del libro di Michele Sbacchi – Progettare biblioteche nel mondo di Google – ha un sapore piuttosto ossimorico, paradossale. Perché progettare uno spazio architetto- nico – fisico – per la raccolta e la catalogazione delle informa- zioni quando queste circolano già liberamente – quanto digital- mente – su Internet tra un motore di ricerca e l’altro?

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URBAN IMAGE | From logo to brand

Corporate image has arised in the last Century as a strategy to assume visual identity and a great power of attraction. By using that strategy, corporations have become a sort of “economic divinity” able to seduce and move the mass of consumers. The aim of the article is to describe how to apply the strategy of corporate image on a pavilion, designed by some students of Hong Kong and Palermo, in order to make it visually relevant and to highlight its strong points, which are connected to light and water. In this perspective, some important cases in the history of design have been anylised with punctual examples, starting from the beginning of Twenty Century to come to todays situation, in w…

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Schizzofluido. Onduulazioni del design

In un recente lavoro sulla grafica digitale, mi capitava di segnalare l’emersione di una scrittura dinamica e fluida, aliena dal rigido dogmatismo del design svizzero-tedesco di stampo modernista (Scuola svizzera o International Typographic Style): una Free Graphics (Russo 2006). E osservavo che la stessa fluidità abbraccia vari ambiti di progetto, scivolando dall’architettura al product design, dal visual al testo, sullo sfondo di una Modernità liquida, non più solida come un tempo, ma ormai “liquefatta” fin nei suoi stessi meccanismi di funzionamento (Bauman 2002). Vale la pena aggiungere qualche altra notazione. Infatti nella terza fase della rivoluzione industriale, quella “post-industr…

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Nuova galassia tipografico-digitale

Nell’era digitale nella quale viviamo, che la grafica sia “fuori delle regole” è una constatazione ormai pacifica e condivisa. Con l’avvento del (personal) computer, negli anni ottanta, si determina infatti un momento cruciale nella storia della comunicazione visiva (il Mac è del 1984). Il computer imprime un drastico rinnovamento delle tecniche operative, accelerando il processo (già in corso) da un metodo di progetto essenzialmente razionale a modalità di comunicazione sempre più impattanti, e sempre meno ancorate alle regole.

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Design è follia

il design sta nella combinazione di funzione pratica, utilitaristica delle cose, per cui un oggetto è misurato in termini di efficienza tecnica, e funzione simbolica, qualcosa che non contrasta la tecnica ma la oltrepassa, perché dà alle cose un significato supplementare e un mondo di senso. La dimensione simbolica del design, che convive sinergicamente con quella pratica, viene a esprimere una visione del mondo, una invenzione fantastica, che non si esaurisce nella ragione (funzionalità pratica). Questa dimensione folle esercita un contenimento del sacro – e cioè̀ della nostra follia – nella misura in cui contiene un quid misterioso tale da corrispondere ai nostri sogni. Riaffiora allora…

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D&T

L’Università è una realtà che deve connettersi fortemente con il territorio che la ospita e con le aziende che su di esso hanno permesso la nascita di un tessuto produttivo e imprenditoriale. Questo è il presupposto che abilita una formazione e una progettazione concreta e culturalmente attuale, divenendo motore d’innovazione per la realtà locale. Infatti, in una logica in cui la formazione universitaria deve contribuire alla crescita culturale del progettista, la collaborazione e l’integrazione con aziende e saperi locali divengono valori imprescindibili. I contributi raccolti in questo volume vogliono dare voce ai 12 atenei italiani che hanno preso parte alla mostra-convegno Design&Territ…

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Corporate Image. Un secolo d'immagine coordinata dall'AEG alla NIke

La corporate image (o corporate identity) è tema di grande interesse e attualità. Cresce e si allarga, infatti, l’esigenza delle aziende e delle istituzioni pubbliche di definire la propria identità e di costruire una strategia per comunicarla, dal logo e dal lettering fino all’articolazione di appositi eventi. Questo libro ne ricostruisce le origini e gli sviluppi teorici attraverso le principali fasi che hanno caratterizzato lo sviluppo della società industriale dagli inizi del Novecento a oggi. Approfondisce poi, con schede dettagliate, una serie di casi significativi di cui analizza le principali caratteristiche progettuali. Fino ai giorni nostri, in cui la mondializzazione e la rivoluz…

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Design in Palermo : knowledge and know-how

The Degree Course in Industrial Design of Palermo participated in the Project POT-DESIGN Educo/Produco, led by the Università degli Studi della CAMPANIA “Luigi Vanvitelli”, along with other eleven Italian universities, under the patronage of Italian Conference of Design (CUID), within the framework of Plans of Orientation and Tutorship (POT) 2017-2018. The goal of Project was to promote both the activities of formation aimed at orientation towards the university studies and the activities of tutorship aimed at completing the course of study.

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Un cubista del concetto

Il design non si risolve più nell’oggetto “perfetto”, “assoluto”, fatto per durare nel tempo, tecnologicamente avanzato ed esteticamente pregno, com’è stato per gran parte del Novecento. Oggi, il principio commercialmente irrinunciabile dell’obsolescenza programmata dei prodotti impone che le cose debbano durare poco, il meno possibile, per essere più velocemente vendute e comprate. Il design dunque – la qualità progettata – si riduce a qualcosa di programmaticamente effimero: piccole cose pensate per durare poco, gadget. “La sigaretta è il prototipo perfetto di un piacere perfetto. È squisita e lascia insoddisfatti”, diceva Oscar Wilde. E proprio come la sigaretta, questi piccoli oggetti –…

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L'antigrafica: Adbusters

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The design that connects : telling to educate

Our socio-economic system – powered by fossil energy, non-renewable and polluting, and based on the exponential growth of consumption, with consequent exponential growth of waste (planned obsolescence) – is now collapsing. So what can design do to improve the society in which we live? The thesis of this discussion is that design can do a lot. Of course, we do not refer here to the projecting of niche products, technologically advanced, hedonistic and for the lucky few. If we want to change things, the designers of the future will have to direct industrial production towards sustainable solutions: reducing, repairing, reusing, recycling. These ethical actions should not be entrusted to indiv…

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Manifesto del design meridiano

Utopian - First, let's get it out of our heads that there are no alternatives; rather, let's start dreaming and imagining a different world. At the basis of every change, in fact, there is a vision - the conditio sine qua non of design (project) - which becomes reality when we move from idea to action. However, the world does not always change as someone would like to design it. In fact, it almost never happens. More often, major changes are the direct or indirect consequence of technical advances that are initially irrelevant and then prove to be socially overwhelming. The germ of change, for example, may be contained in one pill, or perhaps two: the birth control pill and the power pill.

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La strategia del progetto. Laboratorio di disegno industriale 2012-2013

Progettare senza un obiettivo concreto, al di là dei costi di produzione, dei processi, dei materiali, e cioè al di là di una strategia aziendale o quanto meno di un’intenzione auto-produttiva (programmazione economica), non è davvero progettare; è al massimo un concept, tutto da verificare. Più interessante è passare dall’idea all’azione, per realizzare risultati concreti. In questa prospettiva, ho coinvolto nel mio Laboratorio di disegno industriale (2012-2013, LM4 Architettura Palermo) quattro realtà produttive siciliane, operanti in ambiti diversi: Antica Ebanisteria (arredamento e complementi di arredo), Trattotempo (orologi da parete e oggetti per la misurazione del tempo), Ai Normann…

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C+I – In materia di design

Cottone e Indelicato si laureano in Architettura a Palermo e proseguono la loro formazione-professione all’estero (presso David Chipperfield e RCR). Sicuramente, come afferma Luigi Prestinenza Puglisi, rappresentano uno degli Studi più interessanti nel panorama siciliano. Anche perché i due eccellono nella progettazione di arredi, quale completamento naturale delle loro opere architettoniche, secondo la tradizione del design degli architetti italiani. Il loro modus operandi è semplice, chiaro, minimale.

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Cambio di rotta

“Sicilia InForma” nasce nel
2014 come organo di diffusione del “Laboratorio di disegno industriale” di chi scrive (Università di Palermo). Da allora molte cose sono cambiate, si sono evolute e sviluppate. È un momento di transizione, questo, contrassegnato da un nuovo progetto grafico, pensato più come catalogo dei progetti del laboratorio che come rivista vera e propria.

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Hong Kong-Palermo | Fluid Cities

Being a modern university does not mean simply carrying out with rigor and commitment the role of an educational and research agency, but increasingly requires the need to open up to the city, the region and the world. It means extending our relationships by letting people and ideas navigate the long networks of knowledge, comparison and collaboration. For this reason the University of Palermo is decisively increasing its activity of internationalization and of openness to the inputs that come from the society of widespread knowledge in which we are immersed. In the liquid society also the university must change its mission, capturing the transformations of the contemporary, renewing the mo…

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Sicilia InForma | 2014-2018 Quattro anni di design insulare

Questo volume raccoglie un florilegio di testi che negli ultimi quattro anni hanno sostanziato l’informazione sul design in Sicilia. La copertina illustrata mira a condensare alcuni dei principali temi affrontati nel periodico. Essa riporta concettualmente una vista del progetto di restauro di Carpa Scarpa al Complesso Monumentale dello Steri di Palermo, sede del Rettorato, ammiccando al modus operandi del progettista: l’attenzione al progetto basato sulla riflessione visuale e quindi sul disegno, l’interesse per la progettazione sistemica e la vocazione per l’ibridazione di contesti. Da qui, si svolge un’antologia esemplificativa di alcuni degli interessi del disegno industriale italiano: …

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DANIELE BARONI, La forma del design. Rappresentazione nella forma del linguaggio del Basic Design, Zanichelli, Bologna 2011

Il nuovo volume di Daniele Baroni, progettista e teorico del design, si presenta in una veste accattivante. Tuttavia, non si tratta soltanto di forme grafiche; la forma qui ha valore prima di tutto teorico. Il volume, infatti, è interamente dedicato alla “forma” nel design, avvalendoci di strumenti in parte già consolidati nell’ambito della didattica. Questa parola latina – forma – che si mantiene longeva dall’antica Roma, tuttora attiva nelle principali lingue occidentali (form, inglese; forme, francese; Form, tedesco; forma, spagnolo), vale qui nella sua duplice accezione di morphé, forma visibile, e di eîdos, forma astratta, dal momento che si considerano gli archetipi, i modelli, le gri…

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Mala tempora currunt. Della storia, dell’architettura delle biblioteche e di luoghi insigni, o per sentimento o per locuzione

Questa è una bellissima biblioteca, molto fornita, molto americana, e l'ora è perfetta. È mezzanotte. La biblioteca dorme profondamente. Come un bimbo che sogna, la porto dentro l'oscurità di queste pagine. Adesso la biblioteca è "chiusa", ma io non devo tornare a casa, perché questa è la mia casa, da anni. R. Brautigan, La casa dei Libri, Milano 2003

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