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Ignazio Buttitta

Feste e simboli rituali

Le rappresentazioni del tempo e dello spazio variamente declinate nella storia dall’homo religiosus si riflettono e si esibiscono con particolare evidenza – oltre che nelle credenze, nei miti, nell’organizzazione dei sistemi sociali, ecc. – nelle cerimonie che sostanziano le feste religiose tradizionali, tanto a livello della loro organizzazione calendariale quanto a quello della articolazione degli specifici iter rituali e dei relativi contenuti simbolici. Le feste, infatti, agite in tempi e spazi definiti, da un lato disgiungono, perimetrando e connotando ritualmente, dunque significando, segmenti astratti dal continuum spazio-temporale, dall’altro ribadiscono sensi e ritmi esistenziali p…

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Una è la forma, molti sono i nomi : scenari del sacro femminile tra la Sicilia e Creta

Nei culti rivolti alle Madonne e alle Sante in Sicilia e a Creta, in particolare in quelli caratterizzati dall’ostensione e dalla manipolazione di fronde vegetali, dall’uso di acque salutifere, dal riutilizzo di antichi spazi cultuali (grotte, cime montuose, boschi), sembra continuino a reiterarsi modelli mitici e simboli rituali propri di un antico pattern del sacro femminile che, di volta in volta, disarticolato e rimodulato, si rivela tutt’altro che inattuale e che anzi continua a conferire senso alle molteplici e rinnovate istanze dell’esperienza religiosa contemporanea. Che si voglia ammettere ovvero respingere l’ipotesi di una relazione storica delle espressioni del sacro femminile e …

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San Giuseppe. Una festa di capodanno

La festa di san Giuseppe presenta strutture iterative e simboli rituali che ne denunziano il suo carattere di festa di capodanno. Tale funzione rifondativa del cosmo naturale e sociale è ancora ben leggibile in diversi contesti siciliani.

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Una pesca mimata per incantare il mare. Il dramma dell’uomo-pesce nella Riviera dei Ciclopi

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Cultura marinara, ricerca folklorica e turismo "culturale" in Sicilia. Stato dell'arte e prospettive

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Le rappresentazioni dell'alterità nelle cerimonie carnevalesche. Forme e funzioni

Nel saggio viene riesaminata, attraverso puntuali riferimenti alla vasta letteratura sull’argomento, una specifica modalità di guardare alle “epifanie dell’alterità”, essenzialmente ma non esclusivamente “in maschera”, così come si manifestano/manifestavano all’interno delle cerimonie carnevalesche euro-mediterranee e ci si propone di misurarne l’attuale efficacia euristica. Viene riesaminato cioè un indirizzo interpretativo essenzialmente di stampo storicistico-fenomenologico, che tende a attribuire ai mascherati il ruolo di rappresentanti dei morti, variamente riproposto entro filoni di studio di lunga durata e cui lo stesso autore ha fatto costante riferimento nei suoi lavori, direttamen…

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Simulacri divini. Ruoli cultuali e pratiche devozionali - I parte

In verità nella dimensione mitica della festa viene ad operarsi una vera e propia inversione dei ruoli e dei sensi. Il simulacro è assolutamente percepito come epifania vivente della divinità rappresentata che attua la sua volontà. Tanto che la vara (il fercolo) del simulacro non è guidata discrezionalmente dai suoi portatori, piuttosto recata dove l’entità sacra rappresentata vuole che essa sia diretta. I portatori, nello spazio-tempo festivo, sono di fatto posseduti dal dio, essi ora marionette agiscono manovrati da una forza esterna, quella del dio che è disceso nella sua effigie. Analogamente tanto le maschere teriomorfe e demoniache quanto i fantocci, lungi dall’essere percepiti dagli …

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Uomini di pane

Facendo astrazione da una molteplicità panificatoria che mette a dura prova ogni serio tentativo di classificazione, si da conto nel saggio di una categoria di pani -definita tale non solo in ragione delle peculiarità morfologiche ma anche per evidenze connesse all’uso-, quella degli ex voto anatomorfi di pane. Una categoria di pani rituali la cui ricorrenza in Sicilia non è stata esaustivamente perimetrata e sufficientemente indagata. Questi pani, che riproducono in maniera più o meno stilizzata ma sempre ben identificabile l’intera figura umana o parti di essa, sono offerti dai devoti ai propri santi taumaturghi per render grazia di un’avvenuta guarigione o, più raramente, a richiesta di …

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Os pupi sicilianos: memória, tradição e inovação de um patrimônio artístico e cultural

L’opra dei pupi è il teatro tradizionale delle marionette in Sicilia. Per la sua importanza è specificità è stato riconosciuto dall’UNESCO quale “capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità”. La sua forma tipica, caratterizzata da temi narrativi cavallereschi e da pupi armati, ha avuto origine nella prima metà dell’Ottocento differenziandosi in due distinte tradizioni: quella palermitana e quella catanese. Teatro tipicamente popolare dalle evidenti caratteristiche rituali, l’opra entra in crisi a metà del Novecento a causa delle trasformazioni socio-economiche e dell’affermarsi di nuove forme di intrattenimento (cinema, televisione). Conosce però una rifioritura, mostrando la…

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Le pratiche magiche tra passato e presente

Both in the contemporary Sicilian magic and folkloric reality and in the Egyptian civilization, though with different historical and cultural assumptions, the beliefs which underlie the magic and religious rituals and the ritual symbols substantiating them (acts, words, items, sounds, etc.) show the need to gain control over the mishaps of this world and to command life processes. They reveal the urge to solve the states of individual or collective crisis, to overcome pain, illnesses, death setting up a positive dialogue with supernatural forces and trascendental entities, variously imagined and represented. In order to escape actuality in obiecto, man has, in intellectu, constantly and arb…

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Le feste religiose: continuità, risorgenze, trasformazioni

L'articolo presenta una rassegna delle forme, delle funzioni e dei significati detenuti dalle feste religiose tradizionali in Sicilia, soffermandosi sul simbolismo rituale e sui fenomeni di patrimonializzazione

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Dalla morte la vita. Osservazioni intorno alla sacralità del cibo

Since the appearance of Homo erectus, the consumption of meat has been constitutive of human life. Food is sacred because it is derived from the death of other living beings, but depriving these of life constitutes an offence against the gods, so any deprivation of life must take place according to precise rules. Food represents a symbol, and the occasions of its consumption are elective moments both of mediation between the here and the hereafter and of affirmation of the social body. On this awareness, albeit with specific articulations within each culture, the relationship between human beings and gods, and between men and men, has been founded. In increasingly limited contexts, it conti…

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Carnevali di Sicilia tra tradizione e innovazione

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"Memorie dal sottosuolo". Una prospettiva di indagine sul simbolismo rituale delle feste religiose "tradizionali"

In 1945, writing about the procession of Our Lady of Viggiano, Carlo Levi presents us a peasant world characterized by archaic beliefs and ritual practices, another world « where seasons run on peasant fatigue, [...] like three thousand years before Christ », a world « veiled with black veils, fiery and earthly [...] which you do not enter without a key of magic ». If that other world of the peasants seems to have come to an end today, the beliefs, practices and ritual symbols of reputed “pre-Christian” precedence or in any case alien to the official liturgy, as witnessed by Levi and many other narrators and demoanthropologists from the 19th and 20th century are not, however, definitively l…

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Continuità, risorgenze, invenzioni? Sui simboli “preistorici” nel folklore contemporaneo

I temi delle continuità culturali e delle “sopravvivenze” sono stati, nel recente passato, al centro del dibattito in ambito antropologico e storico religioso. Ritornano oggi d’attualità in relazione alla questione della patrimonializzazione dei beni immateriali, delle feste religiose “tradizionali” innanzitutto. Gli interrogativi che emergono sia circa l’utilità delle fonti storiche (archeologiche e documentali) ai fini della comprensione della realtà rituale contemporanea, sia rispetto al tema delle continuità cronologiche di pratiche e credenze, meritano infatti, dinanzi alla ormai avvenuta dissoluzione di quella che è stata definita “civiltà contadina” e ai rinnovati interessi verso il …

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Cosa può dirci l’antico. Spazi, forme e funzioni dei pellegrinaggi cristiani “minori”

In questa sede si pone attenzione, osservando alcuni pellegrinaggi cristiani definibili come “minori”, ad alcune questioni relative alle relazioni tra ambiente, società e luoghi sacri, alle funzioni rivestite dall’itinerario pellegrinale in rapporto alla diversa composizione delle “comunità di pellegrinaggio” e alle ragioni “religiose” che hanno potuto sostenere la continuità di frequentazione dei luoghi di culto e il reiterarsi di certe pratiche rituali. Nonostante le trasformazioni socio-culturali, il mutare delle aspettative esistenziali dei fedeli, dei sistemi di produzione, dei regimi alimentari, della consistenza demografica, il pellegrinaggio resta, infatti, un istituto religioso dif…

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Il destino nelle parole. Questue, mascheramenti e formule augurali

Le pratiche di questua sono azioni rituali che caratterizzano diversi periodi festivi di tutta l’area euro-mediterranea. Si tratta di richieste di dazione e prelievi di beni (generalmente alimenti) eseguite, secondo diverse modalità e entro precisi segmenti spazio-temporali, da soggetti tradizionalmente demandati a rivestire il ruolo di postulanti (comitati, confratrie, compagnie di adulti, giovani, bambini/e; spesso ma non sempre connotati da speciali costumi e/o maschere e da altri simboli materiali nonché da specifici e peculiari comportamenti). L’auspicata e prefigurata (nelle formule di questua) dazione degli offerenti presuppone un dono da parte dei questuanti che assume spesso, ma no…

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Il Signore delle spighe: le feste agrarie esistono

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Il Re vicario divino e uomo dio: Indoeuropei

Rispetto alle realtà mesopotamica, egiziana, ebraica non troviamo sostanziali diversità ideologiche nella Grecia già indoeuropeizzata. *Per designare il signore, il sovrano, in greco esistono due termini: basileús e wánaks . Il rapporto tra i titoli è stato chiarito da Benveniste in speciale riferimento agli usi micenei: «Sembre che il basileús sia solo un capo locale, un notabile, non un re. egli non sembra dotato di nessuna autorità politica. Invece il wánaks è considerato come il detentore del potere regale, anche se non si può definire ancora la vastità del suo territorio». Va poi rilevato chewánaks è inoltre una qualificazione divina riservata alle divinità maggiori. Nell’epopea omeric…

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Per Luigi. Annotazioni su "Folklore e profitto"

Folklore e profitto. Tecniche di distruzione di una cultura (1973) di Luigi Lombardi Satriani costituisce una preziosa testimonianza di una fase trasformativa della società e della cultura italiane le cui tracce restano ben visibili. Il saggio cerca di sottolineare come questo lavoro di Lombardi Satriani costituisca una lucida e disincantata analisi di come la cultura folklorica, gramscianamente intesa come cultura delle classi subalterne, venisse, all’indomani del ’68 e per tutti gli anni Settanta, accolta, manipolata, smembrata secondo le sensibilità, le esigenze e gli interessi tanto dai giovani figli delle classi egemoni quanto dalla borghesia intellettuale politicamente impegnata e, es…

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L'albero di Persefone. Una nota introduttiva

Il saggio discute il documentario di O. Cavalcanti, Persefone rivisitata, accurata e partecipata indagine sull’originale rito della Domenica delle Palme di Bova. In questa occasione sono recati processionalmente dei peculiari artefatti cerimoniali le pupazze, complessi intrecci di listelli di canna e di rami e foglie d’ulivo, rivestiti di fiori e di frutti. Intesi a rappresentare delle figure femminili, le pupazze sono destinate, al termine del rito processionale, ad essere smembrate e distribuite tra i fedeli affinché essi possano portare con sé, nelle proprie dimore, nei luoghi di lavoro una parte della potenza sacrale in esse racchiusa. In tutta evidenza le peculiari forme del rito e dei…

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La Settimana Santa in Sicilia: invenzioni, transformazioni, permanenze

Le cerimonie della Settimana Santa siciliana presentano, da luogo a luogo, caratteri (che lasciano trasparire, con maggiore o minore evidenza, specifici retroterra storico-culturali e peculiari tradizioni religiose. In alcuni casi, soprattutto nei centri di tradizione rurale, certe sezioni dei riti sembrano sostenute da una visione del mondo e da istanze proprie delle culture agropastorali ed espongono simbolismi che, richiamando l’esigenza di promuovere la renovatio temporis, rivelano il legame istituito a livello mitico tra la rinascita primaverile della natura e la vicenda di morte e resurrezione dell’Uomo-Dio. In altri casi, particolarmente nelle città e nei paesi più grandi, si osserva…

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АНТРОПОМОРФНЫЙ ВОТИВНЫЙ ХЛЕБ В ИТАЛЬЯНСКИХ ПРАЗДНИКАХ

In Italy there are various records of the recurring presence of ceremonial breads; among these we may observe votive anthropomorphic breads, in particular in Sicily. These “special” breads are prepared for calendar festivals, for the patron saints’ days celebrations or anyway for celebrations of particular relevance for single communities, being connected to critical phases of the wheat cycle: that is to say, the month of May, the earing season, and June—July, the harvest season. This allows us to make the hypothesis that a devotional and votive value as regards these breads might be added to a more ancient logic of offerings to deities, connected to a vision of the rural world. In this sen…

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Simulacri divini. Ruoli cultuali e pratiche devozionali, II parte

Il saggio analizza il rapporto tra fedeli e immagini cultuali in prospettiva storica, evidenziando le linee di continuità e le differenze nei diversi contesti culturali e nelle diverse epoche

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Il circu di Cerami. Un rito di iniziazione nella Sicilia rurale

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Le bucher de Saint Antoine. Rites du feu en Sicile

In Sicilia roghi, falò e fiaccolate si incontrano in numerose celebrazioni che si susseguono lungo il corso dell’anno (Buttitta I. E. 1999a). Questi sono diffusamente accesi la vigilia delle feste dell’Immacolata (8 dicembre), di Santa Lucia (13 dicembre), di Natale (25 dicembre), di Sant’Antonio Abate (17 gennaio), di San Giuseppe (19 marzo). Fuochi rituali ricorrono anche in occasione del Martedì grasso di Carnevale, della Pasqua (Venerdì santo e Sabato santo), dell’Ascensione, della vigilia dell’Assunzione (15 agosto), di San Giovanni Battista (24 giugno) e di alcune feste di carattere locale. I vampi, i vamparotti, i pagghiara, i burgi, i fochi, a ddera (queste solo alcune delle denomin…

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ХЛЕБ И ПРАЗДНИК НА СИЦИЛИИ (Bread and Festivities in Sicily)

Among the important parts of the traditional calendar rites in Sicily are bakery and pastry products made in special shapes. Being produced and consumed during certain rituals and being shaped to reflect their mystic connotations, these products become the integral signs of these rituals in both the constitutive and functional sense. What is refl ected in their symbolism, beliefs, and related practices is the deeply archaic peasant worldview in the framework of which these rituals had been shaped; and in particular, it is the meaning that is attached to the infl uence of chthonic forces in the cyclic reproduction of natural and social life.

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La spirale du temp: feux et pains de saint Joseph en Sicile

Le rappresentazioni del tempo e dello spazio variamente declinate nella storia dall’homo religiosus, in quanto traduzioni culturali -ossia riduzioni antropologicamente accessibili-, della naturale totalità dell’essere nel suo divenire, si riflettono e si esibiscono, oltre che nelle credenze, nei miti, nell’organizzazione dei sistemi sociali, etc. con particolare evidenza nei riti religiosi a carattere festivo: questo tanto a livello della loro organizzazione calendariale quanto a quello della strutturazione degli specifici iter rituali e dei relativi contenuti simbolici. Le feste, infatti, agite in tempi e spazi definiti, da un lato disgiungono, perimetrando e connotando ritualmente, dunque…

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I pupi siciliani: memoria, tradizione e innovazione di un patrimonio artistico e culturale

L’opra dei pupi è il teatro tradizionale delle marionette in Sicilia. Per la sua importanza è specificità è stato riconosciuto dall’UNESCO quale “capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità”. La sua forma tipica, caratterizzata da temi narrativi cavallereschi e da pupi armati, ha avuto origine nella prima metà dell’Ottocento differenziandosi in due distinte tradizioni: quella palermitana e quella catanese. Teatro tipicamente popolare dalle evidenti caratteristiche rituali, l’opra entra in crisi a metà del Novecento a causa delle trasformazioni socio-economiche e dell’affermarsi di nuove forme di intrattenimento (cinema, televisione). Conosce però una rifioritura, mostrando la…

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Alla fiera della memoria. Feste, identità locali e mercato culturale in Sicilia

L’insieme delle feste religiose siciliane si offre oggi come una realtà mutevole e poliedrica dove è possibile osservare il folklorico e il folkloristico, la tradizione, la riproposta e l’invenzione convivere l’uno accanto all’altro. Allo spontaneo processo di riaffermazione e di riscoperta di usi e costumi scomparsi, ovvero a rischio di scomparsa, si sono presto affiancati, finendo spesso con il prevalere, vari interessi economici, istituzionali e politici diretti a manipolare a proprio vantaggio le manifestazioni tradizionali sostenendo “la moda del folk e del rustico” e promuovendo le retoriche delle identità e delle radici perdute. Una rinascita di tradizioni religiose, quindi, dai conn…

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Antropologie del fuoco. Dalle teorie armchair alle verifiche sul campo

Abstract. Inglese e Italiano Cross-cultural recurrence of fire symbolism with its apparent ambiguity, its multifarious patterns related to both myth and ritual, its evident relationship with other symbolic complexes (astral, axial, etc.) has been investigated by anthropologists, cultural and religious historians and psychoanalysts, producing a vast literature. In this essay we trace the essential outlines of these studies and try to provide the reasons of the affirmation and persistence of this symbol based firstly on experience. We further suggest to approach the study of symbols (in its various manifestations) as constitutive elements of complex semantic systems subject to a continuous pr…

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LA SETTIMANA SANTA IN SICILIA. Dai Misteri alle Riattiati: forme e funzioni delle rappresentazioni festive della passione, morte e resurrezione del Cristo nelle città e nei paesi siciliani

La pluralità dei simboli e delle azioni rituali che caratterizza le cerimonie della Settimana Santa in Sicilia è irriducibile a una lettura univoca. Non c’è iter festivo locale che possa considerarsi morfologicamente riassuntivo e rappresentativo della molteplicità e della ricchezza delle storie e delle tradizioni culturali e cultuali, delle pratiche rituali, delle espressioni artistiche e performative variamente articolate nei diversi centri dell’Isola. Al di sotto, tuttavia, della molteplicità delle forme e dei significati che si declinano nelle diverse feste pasquali è dato riconoscere alcuni elementi comuni e ricorrenti. Le feste di Pasqua, infatti, in quanto momento centrale e fondativ…

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La danza di Ares. Forme e funzioni delle danze armate

Al di là di ogni pretesa universale ricorrenza di forme espressive di carattere coreutico, della possibilità di ricondurle entro una o più tipologie funzionali (stante, se non altro, la diversità delle concezioni del corpo e dei significati e delle funzioni ascritti ai suoi movimenti presso le diverse culture), può dirsi, venendo a guardare contesti storicamente e etnograficamente ben documentati, che numerose attività rituali, presso molteplici culture, sono state e sono caratterizzate da attività coreutiche intese a illustrare in modo particolarmente esplicito – pur secondo codici gestuali culturalmente variabili – l’esistenza di una relazione tra competenze ed atti che presuppongono un s…

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EL TEATRO DEL CONFLICTO. PASIONES VIVIENTES EN SICILIA ENTRE PIEDAD POPULAR, POLÍTICAS LOCALES Y NEGOCIO TURÍSTICO

Tutt’oggi in Sicilia le cerimonie della Settimana Santa costituiscono un momento centrale del calendario cerimoniale, riassuntivo della vita laica e religiosa delle comunità: sono sintesi della loro storia culturale, economica e politica, occasioni di rappresentazione e di affermazione di un ideale ordine sociale e del correlato sistema di valori, di esaltazione del proprio patrimonio e della propria memoria culturale. In queste circostanze, così come accade anche in occasione delle feste del Santi patroni, tutte le componenti della società paesana si trovano riunite e sono coinvolte, sia pur in grado e modo diversi, nella preparazione e nella esecuzione dei riti che si dispiegano dalla Dom…

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Mascherati di zolfo. Spazi sociali e simboli rituali

Tra la seconda metà dell’800 e gli anni ’60 del ’900 la Sicilia interna fu scenario dell’epopea della zolfara. Di quella stagione così importante e così drammatica, restano racconti e leggende, storie e memorie di un sottosuolo zolfifero innestate su un già ampio immaginario infero-ctonio di matrice contadina e restano pure i canti di lavoro, di dolore, di protesta nonché, ancora leggibili, tracce di specifici culti e di peculiari pratiche cerimoniali. Nel saggio vengono presi in esame le strategie di manipolazione dei simboli rituali e i rapporti degli zolfatai con le istituzioni ecclesiastiche e con le altre componenti sociali e il rilievo assunto dalla dimensione della festa quale spazio…

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Il simbolismo della spirale nella panificazione cerimoniale

Il saggio analizza, attraverso un'ampia ricerca transculturale, la ricorrenza del simbolismo della spirale in rapporto ai temi della maternità e della commemorazione dei defunti al fine di evidenziare eventuali comuni contenuti semantici, e non rapporti meramente formali, tra i diversi contesti in cui appaiono simboli spiraliformi.

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Feste religiose a Palermo. Temi di Ricerca e prospettive di analisi

La ricerca antropologica ha sostanzialmente trascurato, almeno a partire dagli anni Sessanta delNovecento, la documentazione e lo studio delle molteplici forme e espressioni della religiosità tradizionale che intramano i tessuti sociali delle più grandi città dell’Isola, soffermandosi al più sulle grandi feste patronali. Questo disinteresse è certamente da riferirsi, oltre che all’avvertitaurgenza di raccogliere, al momento del suo definitivo tramonto, quanto ancora restava della cultura contadina, anche alla convinzione che gli stili di vita urbani avessero, in maggior misura che nei contesti dei piccoli centri rurali e costieri, disarticolato e disperso i patrimoni materiali e immateriali…

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Els homes de pa. Exvots antropomorfs en les festes italianes

La ricorrenza in Italia di pani cerimoniali è variamente attestata. La presenza di pani votivi, talora antropomorfi, è segnalata in diverse regioni. Un’ampia tipologia di pani cerimoniali si osserva tutt’ora anche in Sicilia, in particolare in occasione delle feste di San Giuseppe e della Settimana Santa. Pani “speciali” ricorrono, tuttavia, anche in occasione di feste calendariali e di numerose feste patronali o comunque di particolare rilievo per le singole comunità. Tra questi di particolare interesse, per forme e usi rituali, quelli antropomorfi offerti come ex voto per ricomporre l’ordine del corpo e del cosmo.

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Verità e menzogna dei simboli

Cosa sono e come funzionano i simboli? Quali sono i meccanismi di trasmissione dell’immaginario, i suoi spazi e la sua rilevanza sociale? Quali il ruolo e il perimetro del sacro, del mito, del rito, della magia e della religione in certi ambiti, erroneamente percepiti come marginali, della società contemporanea? Quali le strategie di trasmissione della memoria culturale e i processi di produzione e riproduzione dell’identità comunitaria? I saggi riuniti in questo volume cercano di fornire alcune risposte a questi interrogativi confrontandosi con la pervasiva, sebbene non di rado occulta, dialettica culturale tra immanenza e trascendenza e indagando sulle dinamiche psicologiche e sociali del…

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Plants in Sicilian holy simbology

The Sicilian religious festivals present a rich and varied plant symbolism. In addition to the widespread practice of decorating processional statues with flowers, fruits, ears of wheat, green beans depending on the season and the phases of the agricultural cycles, the use of carrying processionally simple branches of laurel or more complex plant artifacts is widely observed. These uses are particularly present in the ceremonies of the Holy Week, in the spring festivals dedicated to Saint Joseph (March 19) and to the Holy Cross (May 3), in the summer ones dedicated to the patron saints. These are phenomena that clearly testify the continuity of ritual structures and symbols and which presen…

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The Path of the Passion. The Holy Week in Sicily: Religious and tourist itineraries

La pluralità dei simboli e delle azioni rituali che caratterizza le cerimonie della Settimana Santa in Sicilia è di fatto irriducibile a una lettura univoca. Non c'è iter festivo locale che possa considerarsi morfologicamente riassuntivo e rappresentativo della molteplicità e della ricchezza delle storie e delle tradizioni culturali e cultuali, delle pratiche rituali, delle espressioni artistiche e performative variamente articolate nei diversi centri dell'Isola (cf. Buttitta 1978 e 1990; Plumari 2003 e 2009; Buttitta I. E. 2016). Al di sotto, tuttavia, della molteplicità delle forme e dei significati che si declinano nelle diverse feste pasquali è dato riconoscere alcuni elementi comuni e …

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Simulacri divini. Ruoli cultuali e pratiche devozionali

In ambito festivo il simulacro del santo, perenne memoria della sua funzione di tutela lungo il corso dell’anno, non è più simbolo di una presenza, ma presenza esso stesso. Si irrora di sangue e di emozioni, risvegliatosi d’un tratto dal pacato letargo della propria cappella che spesso lo occulta allo sguardo dei fedeli. Ascolta adesso le implorazioni dei fedeli e sente i loro baci avidi lambire il volto, le mani, i piedi. È allora veramente che il corpo santo diviene redistributore di quella potentia divina che lo investe facendone una metafora incarnata, che rivelandosi sacralizza e rifonda il cosmos. Intorno alle immagini e ai santi loro referenti si dispiega un complesso gioco di rinvii…

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La ricerca etno-antropologica in Sicilia tra '800 e '900

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Cosmogonia e cosmopoiesi, ovvero gesti e saperi di un fabbricante di cocci

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Continuità delle forme e mutamento dei sensi. Ricerche e analisi sul simbolismo rituale

Tra le principali questioni che investono la dimensione interpretativa delle feste popolari restano quelle relative all’utilità delle fonti storiche (archeologiche e documentali) ai fini della comprensione del presente rituale, alle presunte continuità cronologiche di pratiche e credenze e alla legittimità dell’uso del metodo comparativo. Tali questioni appaiono oggi particolarmente cogenti e meritano di essere ripresi sulla base di rinnovate indagini e riflessioni dinanzi alla ormai avvenuta dissoluzione di quella che è stata definita “civiltà contadina” e ai rinnovati interessi verso il patrimonio immateriale di comunità alla ricerca di matrici identitarie, di istituzioni pubbliche e dal …

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I morti e il grano. Tempi del lavoro e ritmi della festa

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Madre nostra delle selve. Contributo allo studio delle “Madonne degli alberi” in area euro-mediterranea

Culti relativi a Madonne arboree sono attestati in tutta Europa rivelando in diversi casi, pur in presenza di trasformazioni delle prassi rituali, una persistente vitalità. La letteratura folklorica europea abbonda, inoltre, di leggende relative ad apparizioni della Vergine e a rinvenimenti di immagini mariane tra le fronde di alberi e all'interno di selve. Per altro verso relazioni iconiche, mitiche e cultuali tra alberi, boschi e divinità femminili sono ampiamente attestate preso le più antiche culture euro-mediterranee. Ripercorrendo alcune personali recenti esperienze di ricerca sul campo siciliane e cretesi discuteremo delle eventuali relazioni tra culti antichi e culti folklorici e su…

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Madre Nostra delle Selve

La letteratura folklorica europea abbonda di leggende relative ad apparizioni della Vergine e a rinvenimenti di immagini mariane in prossimità o tra le stesse fronde di alberi e all'interno di selve, nonché di notizie sull’origine dei relativi culti. Numerose attestazioni ricorrono anche in Italia, rivelando in diversi casi, pur in presenza di trasformazioni delle prassi rituali, una persistente vitalità cultuale. Non diversamente può dirsi per la Sicilia. Nell’Isola si susseguono, durante tutto il corso dell'anno, pellegrinaggi, rosari, messe solenni e processioni in onore della Vergine. Numerosi sono i culti santuariali che superano la dimensione locale e tra questi quelli della Madonna d…

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“L’acqua nelle sue profondità o le sorgenti… che nate da se stesse erano dèi”. Note sugli usi rituali dell’acqua in Europa

L’acqua è percepita nelle società arcaiche e antiche come elemento fondante se non principio stesso d’ogni vita e conseguentemente riferita alle potenze della creazione e della generazione che nella realtà preistorica, paleolitica e neolitica, ma pure in quelle protostoriche e del mondo antico sono più spesso connotate come femminili. Nello specifico, l’immaginario mitico-rituale delle civiltà storiche presenta le acque celesti (rugiada, pioggia) e fluviali diffusamente caratterizzate come elemento maschile, seme virile, mentre le fonti, le sorgenti, i pozzi, le polle d’acqua termale che scaturiscono dalle viscere della terra sono diffusamente percepite come sede e/o espressione di quelle p…

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Mascheramenti festivi in Sicilia

I mascheramenti cerimoniali, che vanno dal semplice occultamento del viso al rivestimento del corpo con specifici indumenti e attributi, ricorrono più diffusamente, in Sicilia come altrove, nel periodo carnevalesco. A cortei e performances di mascherati si accompagnano comportamenti tesi a segnalare la temporanea sospensione o il rivolgimento delle norme sociali e culturali: i giuochi licenziosi, le danze pubbliche e i balli domestici, le questue e lo smodato consumo di peculiari cibi e di bevande, la produzione di rumori e di schiamazzi, le tenzoni, il dileggio delle autorità, i motteggi e gli scherzi d’ogni sorta. Tra le performances carnascialesche che meritano di essere ricordate: la pa…

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Feste tradizionali, identità locali e mercato culturale in Sicilia: politiche, problemi, prospettive

In Sicilia, così come in altre regioni d'Italia, può essere tutt'oggi osservata una diffusa persistenza di forme di cerimonialità religiosa tradizionale, interessate, solo in alcuni casi, da processi di adeguamento a standards di fruizione sostenuti dall'esigenza di rendere la festa funzionale al mercato turistico. Questa realtà altra necessita di essere studiata, compresa e comunicata.

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Chi ha paura del passato? Il rapporto con la storia della demo-etno-antropologia italiana tra XIX e XXI sec.

El pensamiento antropológico, en su desarrollo a partir del último cuarto del siglo XIX, ha conocido momentos de mayor o menor interés respecto a la investigación diacrónica y a la confrontación con el pasado, dando lugar a avances y resultados distintos de un país a otro según las especificas circunstancias socio-económicas y político-culturales. En Italia, hay que considerar y evaluar la madurez del pensamiento antropológico e histórico y sus relaciones, en especial modo respecto a algunos momentos relevantes de la historia político-social: la unificación de sus regiones en una única realidad estatal, el fascismo, la experiencia colonial, la despoblación del campo, la industrialización de…

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I morti in questua. Figure dell'alterità nei riti tradizionali del Meridione d'Italia

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Feste tradizionali, identità locali e mercato culturale in Sicilia

In Sicilia, così come in altre aree del Meridione d’Italia, può essere tutt’oggi osservata una diffusa persistenza di forme di cerimonialità religiosa tradizionale, solo in certi casi interessate da processi di adeguamento a standards di fruizione –avvertiti come prioritari segnatamente a livello istituzionale-, “interessanti” per il mercato turistico. Non si registra, di contro, nell’Isola, se non episodicamente e limitatamente ai centri maggiori, la prepotente emergenza di fenomeni di riscoperta e reinvenzione di pratiche festive che caratterizza piuttosto le regioni centro-settentrionali d’Italia. Questa realtà “altra” necessita di essere studiata, partecipata, compresa e comunicata a ch…

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Tavole tematiche

Le tavole descrivono graficamente in che modo i waterfront storici delle città siciliane sono frutto di una vasta evoluzione storica che è ancora oggi visibile nelle trame degli usi contemporanei. Questo punto di vista si ripercuote sui temi del progetto e sulle modalità con cui i territori urbani costieri si trasformano.

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Città d'acqua. Risorse culturali e sviluppo urbano nei waterfront. Tavole tematiche

Le città creative del XXI secolo sono destinate ad essere sempre più città-nodo capaci di connettersi alle reti globali: gateway cities protagoniste del primo “secolo urbano” del terzo millennio. Nella competizione verso la qualità e la dinamicità, le città d’acqua vantano il valore aggiunto del waterfront, portale che le candida a qualificarsi quali catalizzatori di una nuova apertura della città e del territorio all’elemento “acqua”, componente propulsiva di un nuovo dinamismo progettuale, catalizzatore di elementi di eccellenza e produttore dei nuovi landmark del paesaggio urbano. Le nuove dinamiche produttive, gli interventi di sviluppo sostenibile e le domande di conservazione del patr…

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