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AUTHOR
Elisa Chiara Portale
Riflessioni sull’iconografia funeraria lilibetana nell’età di Cicerone
Twenty-four, and possibly twenty-five painted stelae and aediculae were found, in different times, in the area of the necropolis of Lilybaeum (1903, 1974-1984), and further North, nearer to the ancient sea-shore (1895); most recently, two new entries enhanced the Museo Lilibeo (2009), beside two elements from decorated epitymbia. Despite previous scholarly opinions spread these artifacts over three centuries, as a whole, they can be assigned approximately to Cicero’s time. Some cross-cutting features, as a matter of fact, connect the stelae and the “Salinas” aediculae, and indicate that both date between the late 2nd and the late 1st century BC. Nevertheless, they constitue two neatly diffe…
Nuove ricerche a Solunto (2021)
New researches in Solunto (2021) · The paper presents an overview of the ongoing researches in Solunto by the University of Palermo. In 2021 stratigraphical sondages were undertaken in two areas of the town: 1) in the great sanctuary above the theatre, in the frame of a major project aimed at addressing several still unresolved issues. That area, as a matter of fact, has never been considered as a whole; the sacred buildings have not been studied, and their mutual relationships and the links with the adjacent terraces have never been properly examined; 2) in the North Baths near the agora, as a corollary of the systematic study of water management, some sondages were made by G. Polizzi. Fin…
Dioniso a Centuripe: iconografia ‘teatrale’ e imagerie dionisiaca in contesto funerario
The purpose of the paper is to bring together and to assess some strands of the funerary imagery elaborated in Centuripe (Sicily) in 3rd-1st centuries B.C., that until recently have been viewed in total isolation from each other. Dionysian themes and motifs have been variously identified in the local polychrome pottery, since the discovery, early in 20th century, of two impressive vases representing Dionysos himself in a relaxed pose; as opposed to the prevailing “bacchic-orphic” explanation, however, from the second half of past century the nuptial theme was considered to be the most important of the Centuripan vase inventory; finally, some scholars have argued that the repertory was not s…
Augustae, Matrons, Goddesses: Imperial Women in the Sacred Space
The reception of the image of the Augustae in Greece allows us to evaluate the different ways of integrating the imperial power in the local culture, religion, and society, answering to “central” stimuli through an active reinterpretation of the official models in accordance with the local agencies. In analogy with the main trends recognized by D. Boschung among the emperors’ portraits, the statues of the Augustae could be linked to the Hellenistic tradition of timai for the basileis or benefactors; their likenesses could be updated according to the latest Roman fashions, provided with clear status symbols (stola, calcei..) and made recognizable by the official portrait types; finally, thei…
Ancora sulle stele e le edicole dipinte di Lilibeo: immagini, formule, funzioni
Il contributo esamina le stele e i naiskoi funerari dipinti di Lilibeo (Sicilia), recentemente incrementati da due nuove acquisizioni. Sono presi in considerazione i (pochi) dati contestuali, oltre a tipologia, iconografia e formule epigrafiche, allo scopo di mettere in luce specificità, funzioni e messaggi di tali manufatti. Alcuni elementi “trasversali” di carattere antiquario e stilistico, oltre ai dati epigrafici, attestano una sostanziale contemporaneità delle stele più semplici con singolo personaggio stante, con melograno in mano, e dei più elaborati naiskoi con “Totenmahlmotiv”, nella tarda età repubblicana. Le chiare differenze di morfologia, iconografia, formule epigrafiche e luog…
Euergetikotatos.. kai philodoxotatos eis tous Hellenas. Riflessioni sui rapporti fra Ierone II e il mondo greco
The paper analyzes the testimonia (literary and epigraphical sources, archaeological data) referring to the euergetism of the king Hieron II.
Alaisa-Halaesa. Scavi e ricerche (1970-2007)
Nuovi dati sulla circolazione anforica a Gortina
Un contributo alla conoscenza del foro di Siracusa: i reperti scultorei
Il contributo raccoglie e contestualizza i rinvenimenti scultorei di età romana nell'area del Foro di Siracusa e adiacenze. Ciò dà l'occasione di individuare alcuni momenti chiave e aspetti salienti della trasformazione delle aree pubbliche e sacre presso l'istmo di collegamento tra Acradina e Ortigia e sulla fascia alle spalle del Porto Grande.
THE GODDESS OF ERYX - B. LIETZ La dea di Erice e la sua diffusione nel Mediterraneo. Un culto tra Fenici, Greci e Romani. (Tesi 8.) Pp. xiv + 454, pls. Pisa: Edizioni della Normale, 2012. Paper, €28. ISBN: 978-88-7642-436-6.
306 a.C. Agatocle di Siracusa. Il carisma di Agatocle
La figura di Agatocle, tiranno e poi re di Siracusa, compare a più riprese nella tradizione letteraria circonfusa di un carisma (spesso presentato sotto una luce di biasimo, dalla storiografia avversa) che riflette alcuni cliché del modello inaugurato da Alessandro Magno. Imprese belliche e loro commemorazione figurativa, teatralità, lusso, con l'astuzia e l'audacia, caratterizzano il personaggio e lo impongono nell'immaginario degli antichi.
Cultura materiale e organizzazione degli spazi domestici
The paper examines in detail the functioning of the houses of ancient Himera on the basis of access analysis and findings of each domestic unity
Decorazione, illustrazione o metafora? Su un gruppo di terrecotte architettoniche dal sito di S. Biagio ad Agrigento
At the end of the 19th cent. P. Orsi acquired for the Archaeological Museum of Syracuse a group of architectural terracottas said to come from Agrigentum, San Biagio area (on the SE slope of the Rupe Atenea). This lot, left quite unnoticed until now, consists of six antefixes of late 5th-early 3rd cent. B.C. Tarantine types with relief heads of Gorgo-Medusa, Pan, and Artemis Bendis, that can confirm the circulation of these products, known otherwhere in Sicily by a few specimens from Gela excavations and from surface finds. But the most noteworthy piece is a fragmentary clay sima with a lion head spout, dated around 280-70 B.C., that is particularly interesting both for the technique and fo…
Considerazioni sull’approvvigionamento e smaltimento idrico dell’area centro-occidentale della Collina dei Templi di Agrigento in età classica
A partire dalle recenti indagini dell’Università di Palermo nell’area tra i Templi di Zeus e di Eracle ad Agrigento, e dalla revisione condotta da Giovanni Luca Furcas dei sistemi idrici akragantini, si propongono alcune considerazioni su un importante aspetto della vita dei complessi sacri, ancora non adeguatamente approfondito. In particolare si cercherà di cogliere il legame tra l’infrastrutturazione idrica e lo sviluppo diacronico dei santuari nella porzione sud-occidentale della città. The paper examines the water supply and disposal in the central-western part of the Collina dei Templi at Agrigento. Starting from the current investigations by the team of the University of Palermo in t…
Rappresentazioni del sacro femminile. I busti femminili "di tipo agrigentino" in contesto
Il contributo esamina la categoria dei busti fittili femminili in ottica contestuale, concentrando l'attenzione su due casi tra i più significativi a oggi noti: il Santuario rupestre di Agrigento e il Santuario del cd. altare di Demetra a Lipari. L'esame comparato consente di evidenziare sia le ricorrenze sia le specifiche connotazioni che la formula assume nella pratica rituale di ciascun santuario. The contribution examines the category of female fictile busts from a contextual point of view, focusing attention on two of the most significant cases known to date: the rupestrian sanctuary of Agrigento and the sanctuary of the cd. altar of Demeter in Lipari. The comparative examination allow…
Prefazione - Saccheggi e recuperi dei reperti archeologici: il caso siciliano
importance of the promotion and enhancement of the Sicilian cultural heritage, recovered from the illicit trafficking of archaeological assets, through its inclusion in the context of origin
Riscoprire le vecchie scoperte: il sacello presso l’Olympieion di Agrigento
I risultati delle nuove indagini stratigrafiche nel sacello posto a SE del tempio di Zeus Olympios ad Agrigento, condotte da un'equipe dell'Università di Palermo diretta dalla autrici e coinvolgente anche numerosi studenti di Archeologia dell'Ateneo, insieme con lo studio integrato della documentazione d'archivio e dei vecchi scavi, consentono una ricostruzione della storia, della fisionomia e delle pratiche religiose di un edificio rimasto finora di ardua interpretazione, specie in rapporto al monumentale vicino. In particolare, viene confermata la costruzione del sacello verso la metà del VI secolo, ma si definisce una fase di rimodellamento, risalente ai primi decenni del V secolo, finor…
“Per una rilettura del II stile a Solunto”
Si riconsiderano puntualmente classificazione, cronologia e funzione del II stile a Solunto, sinora esaminati puntando esclusivamente l'attenzione su aspetti tipologici (Beyen 1938, de Vos 1975, Barbet 1985, Greco 1997). L'esame dei sistemi semplificati fa riferire a fine II stile alcuni interventi nel “Ginnasio” e nella “casa di Leda” (con ulteriore fase di IV stile), che alterano bruscamente il pretenzioso allestimento tardoellenistico originario e vanno perciò intesi in maniera assai differente rispetto ad altre, più precoci, manifestazioni soluntine del II stile, di tono piuttosto ricercato, volte a modernizzare apparati decorativi preesistenti. Tale il caso dei rifacimenti nel II stile…
I 'Santoni' di Acre
Un confronto: la Sicilia nel III secolo
Il III secolo, ovvero, da un osservatorio siciliano, il periodo da Agatocle a M. Valerio Levino, è epoca di profonde trasformazioni inerenti tanto l’assetto geopolitico quanto il quadro insediamentale e produttivo, le dinamiche culturali e sociali, le reti di connettività, gli schemi comportamentali. A fronte della complessità dei fenomeni determinata dal succedersi di eventi bellici (con conseguenze di diversa entità sull’habitat e sullo stato delle comunità isolane), dalle reazioni e adeguamenti a situazioni, tendenze e attori nuovi, dal variegato mosaico etnico e politico, dall’elaborazione di modelli di gestione più incisivi nell’eparchia, regno, provincia, la ricerca archeologica ha mo…
Indagini nell'area ad ovest del Tempio della Vittoria ad Himera
Himera: New investigations in the area West of the Tempio della Vittoria · The University of Palermo has started a new cycle of field investigations in the “lower town” of Himera, with the aim of answering some questions about the relationships between the Tempio della Vittoria, the residential districts, and the agora, that remained to be clarified after the important results produced by the studies on the urban development of the Greek city over the past forty years. This paper presents some initial results and research perspectives from the first excavation soundings and geophysical survey of 2021. The first findings strongly suggest that the agora extended much further south than previo…
Musica e danza nell’iconografia funeraria centuripina
Il centro siculo ellenizzato di Centuripe, nella Sicilia centro-orientale, è noto nella letteratura archeologica per l’abbondanza di rinvenimenti nelle necropoli di terrecotte e vasi figurati ellenistici che attestano un’elaborazione peculiare di temi musicali e orchestici da parte dell’artigianato locale. La circostanza del recupero dei manufatti, in molti casi, nel corso di scavi clandestini che hanno distrutto i contesti originari, e la lacunosità dei dati editi non hanno favorito sinora un’analisi adeguata del ruolo e delle valenze delle iconografie adottate, e ancor meno del significato della musica e della danza al loro interno. A seguito della recente edizione delle terrecotte dagli …
La ‘collezione Fagan’, le sculture di Tindari e la nascita del Museo dell’Università di Palermo
The purchase of the “Fagan’s marbles” (1819) was a turning point in the birth of the Archaeological Museum of Palermo (Museo dell’Università) not so much because of its intrinsic value, but because the debate fostered in Sicily by the “Fagan affair” articulated the need for a more effective system for preservation of cultural heritage. A systematic review of the archival documents and 19th century literature, and of the statues and inscriptions said to be from the Fagan collection, from Fagan’s own excavations at Tyndaris (1809), and generically from Tyndaris, allows to identify the ancient marbles found in Tyndaris both by Fagan and in other circumstances (later scattered and confused), an…
Scultura ellenistica e paesaggio urbano: i casi di Tindari e Solunto
The archaeological evidence provides us with significant clues about the role of the sculptural display in the urban space during the Hellenistic period. The paper focuses on two study cases from Tindari and Solunto respectively. Thanks to the investigation of overlooked archival documents and historiography, it has been possible to single out the monumental contexts of the sculptures. It is now quite certain that the two marble Nikai from Tyndaris come from the mid-19th century excavation at the theatre, perhaps from the paraskenia of the huge late Hellenistic scene building. The second part deals with the so-called Zeus of Solunto, its extant pieces and the puzzling remains of the sacred …
Busti fittili e Ninfe: sulla valenza e la polisemia delle rappresentazioni abbreviate in forma di busto nella coroplastica votiva siceliota
Per tirare le fila
Il contributo trae le conclusioni del seminario "Simbolo e gesto" con riferimento all'apporto dello studio della coroplastica nell'ambito dei Gender studies.
Le arti figurative nella Sicilia romana: la scultura
Accessibilità e fruizione delle raccolte
Il contributo fa il punto sulla formazione universitaria nel campo dei beni culturali, evidenziando il progressivo depauperamento degli ambiti inerenti, in particolare, il patrimonio archivistico e bibliotecario, attraverso un esame dei dati MIUR e la comparazione dell'offerta formativa degli atenei. Viene evidenziato il nesso indispensabile tra la formazione specialistica e la possibilità di tutelare e valorizzare, consentire l'accessibilità e rendere 'pubblico' il patrimonio - secondo l'istanza che proviene da più parti, e che riguarda l'intero patrimonio culturale nelle sue varie forme e declinazioni -, facendone oggetto di una reale condivisione, necessariamente mediata dagli specialist…
Reshaping civic space: some remarks on the transformations of the towns of Roman Sicily in the late Republic and early Empire
Recent scholarship pointed out how the towns of Sicily experienced wide urbanistic and architectural transformations during the Hellenistic period. After the long debate on the chronology of the phenomena of material growth and dense urbanization shown by the archaeological record, that previously had been assigned exclusively to the Early Hellenistic period, it’s now generally accepted that several cities, especially in North-Western Sicily, reshaped their urban panoplia after the Roman conquest of the island, in the 2nd-1st centuries B.C., renovating extensively both civic and private buildings. Less known are the further transformations of the urban landscape between the late Republican …
La statua di Morgantina
Capitolo 8. L’apparato statuario
The section contains a detailed study of the twelve sculptural pieces that were found in the "Gymnasium" complex. These include, beside two "ideal" sculptures - a semicolossal torso of the goddess Rome, and a fragmentary head of a "Vatergottheit" of small scale-, several portrait statues. Two of them (a fragment of a togatus and a fragmentary togatus wearing a ceremonial "laena") date back to the julio-claudian period, like the abovementioned statue of the goddess Rome, and are not in their originary context. Most probably, the laenatus and the statue of the goddess, coming from an official cultic context, yet unrecognized, of Rome and Augustus(?), were reemployed or discarded in the area o…
Gortina. Nuovi dati dagli scavi dell’insediamento di Profitis Ilias
Recent research in the Iron age settlement on the hill of Profitis Ilias (Gortyn) revealed part of a building belonging to the latest phase of the village (VIII-VII cent. B.C.), and perhaps intended to some civic function. Its building process involved the demolition of a part of a thick wall dated in the Protogeometric age, possibly to be identified with the defense wall of the former settlement. The stratigraphy in the building area showed significant evidence for the site occupation after the abandonment of the village.
Cultura artistica, paesaggio urbano e modelli identitari ad Agrigentum
Si riesamina la cultura figurativa e il paesaggio urbano della città tardo ellenistica e protoimperiale, decrittando il palinsesto culturale e le sovrapposizioni e interrelazioni sia riguardo ai modelli di riferimento sia riguardo alle asserzioni identitarie
Pompei, Casa di Sallustio (Regio VI 2, 4): 2. Statuetta di Eracle con la cerva cerinite; 3. Vasca marmorea; 4. Monopodio con erma barbata; 5. Tavola; 12. Statuetta di Genio; 15. Statuetta di Amorino con maschera
Si presentano i rinvenimenti più significativi dagli scavi di S.M. la Regina Carolina di Borbone nella domus pompeiana poi divenuta nota come Casa di Sallustio: arredi marmorei e scultorei (sia in marmo che in bronzo) che consentono di ricostruire, in particolare, l'allestimento ricercato dell'atrio nella risistemazione augustea della domus
La cultura artistica sotto Ierone II
Problemi dell’archeologia della Sicilia ellenistico-romana: il caso di Solunto, in Archeologia Classica , 2006
Il contributo s’incentra sul sito sul Monte Catalfano (PA), da lungo tempo identificato con la città punica di Solunto e oggetto, sin dall‘800 e soprattutto negli anni ’50 del ‘900, di scavi in estensione che hanno restituito un’immagine suggestiva, e assai istruttiva, di un centro urbano del periodo “ellenistico-romano”. Nonostante un certo appiattimento della critica archeologica su una prospettiva tendente a proiettare i rinvenimenti (divulgati solo attraverso notizie preliminari e studi parziali di aspetti dell’urbanistica, dell’arredo e di pochi reperti significativi) su un orizzonte greco- punico, in buona sostanza “pre-romano”, i risultati di ricerche più approfondite su singoli comp…
Una pittura ‘ellenistico-romana’? Il II stile nella provincia Sicilia
The paper analyses the distribution and the characteristics of the Second style in Sicily, considering the architectural contexts and associations, and the details (schemes, colours, motifs) of each example. These testify to the high value of the Second style and the adaptation of the paintings, in the most demanding examples (Casetta ellenistica at Centuripe, Casa delle Maschere at Soluntum), to an architectural layout planned for realizing impressive luxury suites. In the middle-class houses of Soluntum, instead, the Second style enhances just one cubiculum or a couple of reception rooms, echoing the new trends on a smaller scale, and combining them with traditional decorative devices (st…
Per la Festòs di età romana e protobizantina
The paper examines all the archaeological evidences of the site of Phaistos (Crete) in Roman and Early Byzantine ages
Gortina Agorà- Scavi 1996-1997
In 1996 and 1997, a century after the excavations conducted by F. Halbherr, new soundings were conducted in the Greek agora at Gortyna as part of the activities of the Italian Archaeological School at Athens, and with the permission and cooperation of the 23th Ephoria of Antiquities of Heraklion. The excations started from the western edge of the agora, by the Mitropolianos torrent, where F. Halbherr and L. Pernier had discovered three parallel walls. A few targeted soundings, conducted stratigraphically, allowed three phases to be identified in the so-called double stoa, which delimitated the area to the north of the agora in the II-I centuries B.C., and was rebuilt in the Trajanic era, an…
Agrippina a Solunto: due o più effigi di Auguste?
Una statua recentemente ricomposta nell'Antiquarium di Solunto, ad un esame dettagliato, risulta essere un assemblaggio di parti pertinenti in origine ad almeno due statue improntate al cd. tipo della Kore di Prassitele, una delle quali pare avere inoltre subito la sostituzione del ritratto originario con una nuova effigie femminile. Lo studio iconografico-stilistico consente di riconoscere nel ritratto attualmente preservato, in piccola parte, sulla fronte Agrippina Maggiore e nel frammento posteriore un'effigie ugualmente di età neroniana. Si profilano perciò diverse ipotesi di ricostruzione del gruppo originario, che doveva con ogni probabilità comprendere anche l'imperatore, e una coppi…
Siracusa e la Sicilia nel III secolo a.C.: problemi conoscitivi e proposte di lettura dei fenomeni urbanistici e architettonici
L’evoluzione sotto il profilo urbanistico e architettonico delle città di Sicilia nel III secolo a.C. può essere compresa solo a partire da un esame delle evidenze di Siracusa, la maggiore città dell’Occidente greco-ellenistico e capitale di un regno che sotto Agatocle e soprattutto sotto Ierone II vede un prodigioso sviluppo non solo per l’estensione dell’area urbana, ma soprattutto per la riconfigurazione dello spazio cittadino in forme innovative, destinate a influenzare in maniera decisiva anche le città minori del regno e dell’Oriente dell’isola, e successivamente anche dei comprensori centro-occidentali e settentrionali. L’aspetto più importante e programmatico nella rimodulazione del…
Ideologia regale e imagerie ellenistica: osservazioni sul banchetto e l'iconografia funeraria nell'Alto ellenismo
Immagini ed echi di Augusto in Sicilia: realia e contesti, res incertae vel alienae
The paper gathers and analyzes the data useful for reconstructing the reception and the legacy of Augustus’ image in Sicilian civic contexts. Beside the four portrait heads from Syracuse, Centuripe, Tyndaris, Taormina, several sculptural, epigraphic and numismatic testimonia are considered from the above-quoted cities and other Sicilian sites. Except for few more ancient inscriptions/statues(?) (Syracuse) and coins (Segesta), a key moment in the response by the local civic communities to the imperial model is around Augustus’ visit of 21 B.C. and in the immediate period after his death. Moreover, a series of testimonia, mainly inscriptions and coins, belong to mid(-late) Augustan age, parti…
I ‘vasi di Centuripe’: per un approccio integrato
Il contributo intende evidenziare le prospettive di un approccio interdisciplinare integrato allo studio della ceramica policroma “di Centuripe”. Dagli inizi del XX secolo, tale classe ha riscosso ampio apprezzamento per le sue delicate pitture e la ricchezza di ornamenti a rilievo applicati (dipinti e dorati) che abbelliscono i vasi, rendendoli pressoché inutilizzabili nella pratica per scopi funzionali, ma altamente efficaci come doni funerari in antico, e oggi come pezzi di grande impatto per commercianti di antichità e collezionisti moderni. Data la piaga, diffusa fino a tempi recenti, degli scavi clandestini, dei “restauri” arbitrari e delle falsificazioni, i vasi di Centuripe necessit…
“La scultura greca e romana: Il versante siciliano”
L’Archeologia tra formazione e pratica: il ruolo dell’Università in Sicilia
The relationship between university and political and social institutions in Sicily has undergone a deep transformation since the end of the '80s. Before that period, university, as a teaching and research structure, was deeply linked with political institutions dealing with the management and preservation of cultural heritage; these institutions, on the other hand, offered the main chances of employment for graduates in humanities and archaeology. After that period, university and politic have undertaken instead, completely different ways, especially in the field of cultural heritage, due to a different economic context and a wider ideological change. The role of the university as a place …
The sunset of Gortyn: amphorae in 7th –8th centuries AD
Gortyn (A. Di Vita [ed.] 2000-01), some new contexts, more delimited and reliable, allow us to define better circulation, developments, and local use of amphorae in the last periods of urban life of the Cretan city. Two contexts of the mid-late 7th and late 7th-8th centuries are briefly analysed, coming from different quarters of the town (the Old Agora and the Early Byzantine houses near the “Praetorium”), and resulting from different formative processes, which could represent the circulation trends just before, and in the re-occupation phase after the earthquake that dismembered the Late Roman urban layout at the end of the 7th/early 8th century. They display a variety of imports from tra…
La scultura
Investigation on four centuripe vases (late 3rd-2nd cent. B.C.) by portable X-ray fluorescence and total reflectance-FTIR
Abstract Four Centuripe vases dated back to the late 3rd-2nd centuries B.C. were analysed using imaging under visible and ultra-violet illumination as well as complementary non-invasive and non-destructive portable X-Ray Fluorescence (XRF) and Total Reflectance – Fourier Transform InfraRed (TR-FTIR) spectroscopies. The vases are of great importance since they represent a rare expression of the Hellenistic vase painting. Four specimens, a “pyxis”, a “lebes gamikos” and two “lekanides” decorated with figures of different type, are exhibited in the Antonino Salinas Archaeological Museum in Palermo-Italy. The investigation was aimed to identify the used pigments and the painting technique, to r…
Una “nuova” Livia da Leptis Magna: osservazioni sul contributo delle botteghe attiche nell’elaborazione e diffusione dell’immaginario imperiale
the paper focuses on a very fine peplophoros from leptis Magna, now in the local archaeological Museum, which was briefly mentioned in two wide-ranging studies about the iconography of livia (Freyerschauenburg 1982, Bartman 1999), but more recently omitted by a. alexandridis (2004) as unidentifiable. in spite of difficulties in respect of the lack of provenance or restoration record (it was probably found during the “new excavations” conducted by E. Vergara Caffarelli 1954-1960), stylistic and some iconographic details confirm that the body and portrait head can belong together. the head combines a very idealized, classical face with a hairstyle which is a Typenklitterung of two portrait ty…
Torre del Greco, villa marittima in contrada Sora: 65. Statua di Satiro
Si presenta il più noto reperto scultoreso dalla Villa di Contrada Sora a Torre del Greco, sondata per cunicoli dall'allora principe ereditario della dinastia borbonica, al cui seguito il reperto giunse a Palermo all'epoca della fuga della famiglia reale per l'avanzata francese. Il Satiro, una delle migliori repliche del celeberrimo Satiro Versante di Prassitele, consente di individuare alcune specificità della rielaborazione copistica rispondenti al gusto del facoltoso committente della costa vesuviana.
Prefazione
il volume riunisce alcuni saggi di carattere interdisciplinare sulla salute, la cura del corpo e lo sport nell'antichità e in età moderna
Agrigento. Nuove indagini nell’area a Sud del Tempio di Zeus
Il contributo illustra i risultati della prima campagna di scavi dell’Università di Palermo nell’area a Sud del Tempio di Zeus Olympios ad Agrigento. Dai nuovi elementi emersi si ricostruisce un’articolata stratificazione insediativa e monumentale dell’area, e si evidenzia la complessità di un contesto che, pur ampiamente sondato nel secolo scorso, e privato quasi per intero dei livelli relativi alle fasi di rioccupazione, ai crolli e all’ultimo periodo di vita delle grandi strutture messe in luce, consente ancora di cogliere preziosi indizi delle diverse fasi di realizzazione dei complessi architettonici e delle preesistenze. Queste ultime restituiscono un’immagine del tutto inedita dell’a…
I Kouroi
L’arte di Siracusa greca: scultura e arti minori
Le statue della “Porta Marmorea” di Siracusa
Viene preso in esame il primo recupero di sculture antiche di cui abbiamo memoria per Siracusa, tramandato da Fazello che ne riferisce il ritrovamento nel 1530 nella zona dell‟istmo tra Ortigia e la terraferma, nel corso di lavori edili al Castello Marchetto. Delle sette statue marmoree ricordate, almeno tre possono essere ancora individuate nel Museo “Paolo Orsi”: 1) una statua iconica femminile velato capite degli inizi dell‟età imperiale, raffigurante quasi certamente una dama impe-riale e proveniente da contesto ufficiale (nel Foro?); 2) un torso di Dioniso del secondo quarto del II secolo d.C., che po-trebbe avere attinenza col santuario di Dionysos Morychos presso l‟istmo; 3) il framm…
Le Ninfe nell’arte di Siracusa
L’articolo mira a individuare il ruolo delle Ninfe e dell’immaginario ‘ninfale’ a Siracusa, che resta sottostimato nonostante le monete cittadine adottino come emblema civico la Ninfa locale Arethousa dal tardo VI al tardo IV sec. a.C. Ciò è dovuto alla difficoltà di riconoscimento delle Ninfe attraverso criteri iconografici univoci, salvo alcune raffigurazioni triadiche sui pinakes votivi ellenistici. Le antefisse a testa femminile, che la Mertens- Horn ha supposto rappresentino Ninfe a decorazione di piccoli edifici cultuali di divinità “maggiori” (quali Artemis o Kore-Persephone, associate con le Ninfe nei racconti mitologici locali), e alcuni reperti di alto livello qualitativo a partir…
Conoscenza e valorizzazione del patrimonio archeologico. Dare senso e prendere senso dai resti del passato: il caso di Agrigento
Il contributo tratta del senso attuale della valorizzazione, da basare imprescindibilmente sulla conoscenza e vincolare agli interessi e istanze della società contemporanea.
Un «fenomeno strano e inatteso»: riflessioni sulla ceramica di Centuripe
Le nymphai e l’acqua in Sicilia: contesti rituali e morfologia dei votivi
L'articolo analizza la fenomenologia (contesti, votivi, iconografie) dei culti relativi all'acqua e al nymphai in Sicilia The paper analyzes the phenomenology (contexts, votives, iconographies) of the cults relating to water and nymphai in Sicily
Senso e prospettive di un incontro
Nella postfazione si evidenzia l'importanza di valorizzare le collezioni universitarie sia per i loro numerosi elementi di interesse, sia per gli input che forniscono per ulteriori iniziative e progressi di conoscenza, secondo le parole d'ordine di "fare rete" e "sistematizzare" i vari asset, specializzazioni, conoscenza e utenti In the afterword the importance of enhancing university collections is highlighted both for their numerous elements of interest, and for the inputs they provide for further initiatives and knowledge progress, according to the watchwords of "networking" and "systematizing" the various assets , specialisms, knowledge and users
La domus Augusta in Sicilia: dame imperiali nel paesaggio urbano della prima provincia
The paper deals with the sculptural images of the Iulio-Claudian princesses that were found in SIcily,. Beside iconography, the statuary types, associations and contexts of the portraits are treated, in order to understand the meanings and the role of the honors payed to the domus Augusta by the cities of Roman Sicily in shaping the new cultural landscape of the province after Augustus.
The goddess of Eryx. Recensione di B. LIETZ, La dea di Erice e la sua diffusione nel Mediterraneo. Un culto tra Fenici, Greci e Romani. (Tesi 8.) Pp. xiv + 454, pls. Pisa: Edizioni della Normale, 2012
Un patrimonio comune. Riflessioni e proposte per incrementare l’accessibilità dei siti archeologici
The paper opens the thematic section "Accessibility in the Archaeological Site" by introducing some methodological issues and proposals, according to the view of the archaeologists.
Le opere di Atena: identità femminile e philergia nella Sicilia greca
Himera V- L'abitato. Isolato II, I blocchi 1-4 della zona I
Le tre vite di un’effigie onoraria: usi e abusi di un ritratto virile dall’agorà/foro di Alesa (Sicilia)
L’articolo esamina una testa maschile dall’agorà/ foro di Alesa, analizzando le tracce che ne testimoniano tre fasi di vita, consentendo di cogliere dinamiche e meccanismi della pratica onoraria e dei processi inversi di oblio o cancellazione della memoria. In origine la testa faceva parte con ogni probabilità di una statua augustea togata velato capite; nella sua seconda vita, viene trasformata in un ritratto di giovane principe della prima età costantiniana (probabilmente Licinio II, cui si riferisce anche una dedica alesina); nella fase finale, essa subisce abuso e viene sfregiata negli organi sensoriali. Anche abbattuta e vandalizzata, l’opera costituisce una presenza attiva nel centro …
L’immagine di Agatocle e l’arte dell’età di Agatocle
La tradizione letteraria, spesso ostile, ci restituisce in termini assai nitidi un’immagine di Agatocle del tutto in linea con le tendenze eminenti nell’arte aulica del Primo Ellenismo. Il Siracusano risulta aver sfruttato con abilità e perspicacia i clichés dell’ideologia regale affermatasi tra i Diadochi e gli Epigoni, nei regni originatisi dalla divisione dell’impero di Alessandro, fondata sull’esaltazione delle virtù militari eccezionali e del carisma del re (degno emulo del grande Macedone), e del suo stile di vita “straordinario”, cui le grandi feste e i banchetti danno occasione di ostentare magnificenza e generosità, definendo altresì le nuove gerarchie sociali. Da un lato quindi il…
Old controversies and new data: assessing again the polychrome vases from Centuripe
The necropolises of the hill town of Centuripe (EN) in Sicily have been looted since the nineteenth century for obtaining objects that were attractive for antiquities collectors, such as Hellenistic terracotta figurines and the brightly polychrome vases produced by local artisans (known as “Centuripe vases”) that today are scattered throughout a number of museums and private collections over the world. Until recent times, quite many vases have been considered doubtful and sometimes revealed as forgeries. Some “restorers” working in the dark circuit were able either to reproduce the shapes and decorations of ancient vases or to “refresh” their painted surfaces indeed: the interplay between g…
Ancora sulla Kelsiane Bibliotheke di Efeso
La Biblioteca di Celso presso l'"agorà tetragona" efesina è uno degli edifici più celebri del mondo romano, anche per effetto dell'anastilosi della fronte realizzata negli anni '70 del secolo scorso. Nonostante la bibliografia accumulatasi sin dall'epoca della scoperta sul complesso, il dibattito attuale resta vivace, con la nuova discussione da parte di V.M. Strocka e talune valutazioni, parzialmente divergenti, degli archeologi dell'Österreichisches Archäologisches Institut di Vienna e di altri studiosi di varia formazione, specie in rapporto con le nuove acquisizioni sull'archeologia e la storia di Efeso, e mostra come il monumento si presti ad illustrare la complessità dei riferimenti e…
Il cratere attico a fondo bianco del Pittore della Phiale al Museo Archeologico di Agrigento: primi dati da un’indagine composizionale sui pigmenti
Il cratere attico a fondo bianco del pittore Phiale (440 a.C.), esposto al Museo Archeologico "Pietro Griffo" di Agrigento è un manufatto di grande raffinatezza. Raffigura il mito di Perseo e Andromeda ed è molto interessante sia per l'iconografia che per la tecnica pittorica generalmente documentata su lekythoi e vasi più piccoli. La presente ricerca interdisciplinare si è concentrata sulla tecnica pittorica di questo cratere ed è stata condotta direttamente al Museo mediante tecniche spettroscopiche non invasive e non distruttive (fluorescenza a raggi X e TRFTIR). Lo studio, di cui presentiamo qui i risultati preliminari, intende definire la natura del terreno bianco e pigmenti (secondo b…
Connaissance et mise en valeur du patrimoine archéologique. Donner un sens et saisir le sens des vestiges du passé: le cas d’Agrigente
Il contributo tratta del senso attuale della valorizzazione, da basare imprescindibilmente sulla conoscenza e vincolare agli interessi e istanze della società contemporanea.
I mosaici. La cultura figurativa di età romana
Due contributi, rispettivamente “I mosaici”, nella sezione “Alla scoperta del Parco. Un inno alla bellezza”, pp. 88-91; e “La cultura figurativa di età romana”, nella sezione “La produzione artistica. Tutte le stagioni di un’arte sublime”, pp. 124-129, all'interno del numero monografico n. 38 della rivista divulgativa "Archeo" dedicato al sito archeologico di Akragas-Agrigentum
Il motivo del «defunto a banchetto» nella Sicilia ellenistica: immagini, pratiche e valori
Sicilia ed Egitto in età ellenistica: riflessioni sulle relazioni artistico-culturali fra Siracusa e Alessandria
During the Early Hellenistic age (late 4th and 3rd centuries) the relationships between Sicily and Egypt are above all based on the strong political, economic and cultural links between Syracuse and Alexandria. Literary sources and few material remains testify how the kings of Syracuse (Agathocles, and later Hieron II and his offsprings) follow mainly Ptolemaic models in “staging” their kingship with well-appointed architectural sceneries, and in adopting some distintive status symbols and a luxurious style of living (with the related artifacts, like silver tableware, jewels, “royal” dress, but also banqueting-halls, furnishings, mosaics, royal portraits, etc.). During 3rd century BCE local…
A proposito di "romanizzazione" della Sicilia. Riflessioni sulla cultura figurativa
Indagine composizionale sulle pitture di due vasi di Centuripe
Due vasi Centuripe a Palermo sono stati analizzati utilizzando XRF portatile complementare e FTIR a riflessione totale spettroscopie. Le analisi consentono di chiarire la tavolozza e la tecnica della decorazione (pittura a tempera con un legante organico), e mostrano la presenza di pigmenti sia antichi che moderni (a causa di qualche recente riverniciatura). Uno dei risultati più interessanti è stata l'identificazione di due fasi del solfato di calcio nello strato sottostante i dipinti: a causa delle condizioni che trasformano il gesso in bassanite, la presenza di il gesso o, in alternativa, la bassanite in ciascuna parte analizzata possono rappresentare un criterio per distinguere l'origin…
Drusilla sacerdos o diva nella Colonia Augusta Himereorum Thermitanorum?
Among the sculptures of the Museo Civico of Termini Imerese that were published by Nicola Bonacasa in 1960, a female portrait head of a Julio-Claudian princess is remarkable for its excellent workmanship. The paper deals with the problem of the identification of the subject, variously referred to as Agrippina I, Agrippina II, Messalina or Drusilla, according to the interpretation of the portrait series “Glyptothek of Munich 316- Caere” to which the head belongs. The comparanda, some iconographic details giving a certain aura of sanctity to the subject, and the very strong physiognomical resemblance with the likenesses of Caligula confirm the hypothesis that the woman portrayed in the head f…
«Iconografia funeraria» e pratiche devozionali nella Sicilia ellenistica: il «Totenmahl»
Πλησίον τοῦ τείχους. Aree di culto rupestri e ‘vie sacre’ presso le mura nella Sicilia di età classica ed ellenistica
The niches hewn in the rock in proximity to city gates and-walls are a recurring trait of the peri-urban landscape of Sicilian towns, especially in the south-eastern part of the island. Niches are pierced too, in multiple rows, on the walls of former quarries, in most cases close to the city walls, or in artificial caves used for cultic purposes, as inscriptions and traces of offerings testify. The excavations of Paolo Orsi in the latomie of Syracuse and Acre, in the rock or cave sanctuaries of Noto and Acre itself, and in the upper terrace of the theatre of Syracuse, suggested the main recipients of such worship were some “minor” deities like the Nymphs, the Muses or the Paides, and above …
Una statua togata di retore (?) da Alesa
Il contributo prende in esame una statua togata rinvenuta nel sito di Halaesa prima dell'avvio delle indagini scientifiche e ne effettua una ricontestualizzazione, sulla base dell'analisi dell'iconografia, dello stile e dei dati antiquari, nell'alveo della ritrattistica medioimperiale. Viene vagliata e ammessa la possibilità del collegamento con la dedica di un'effigie onoraria per un retore, rinvenuta nell'agorà di Halaesa. The paper examines a togated statue found on the site of Halaesa before the start of scientific investigations and carries out a re-contextualization, on the basis of the analysis of iconography, style and antiquarian data, in the bed of middle-imperial portraiture. The…
Prefazione
prefazione monografia sulla produzione della zolfo nella Sicilia romana
Gortina ed il commercio mediterraneo: le anfore da trasporto tra l’età di Augusto e la conquista araba
The paper analyzes the trends of supply of amphorae in Roman and Early Byzantine Gortyn, and summarizes the data from the excavations of the Italian School of Archaeology at Athens
Nicola Bonacasa e l’insegnamento dell’Archeologia nell’Università di Palermo
Si ripercorre la storia dell'insegnamento di Archeologia nell'Università di Palermo, focalizzando l'attenzione sull'apporto alla sua riorganizzazione da parte di Nicola Bonacasa, a lungo direttore dell'Istituto di Archeologia e presidente dei corsi di studio dell'ambito. It traces the history of the teaching of Archeology at the University of Palermo, focusing attention on the contribution to its reorganization by Nicola Bonacasa, long director of the Institute of Archeology and president of the study courses in the field.
Introduction
The material dimension of cult practices and ritual communication in ancient sanctuaries is the central issue of all contributions gathered in the book, which has been framed within three complementary areas of enquiry. Firstly, the architectural settings of sanctuaries was examined beyond temple buildings to appraise the wider context of their structural and spatial complexity. Secondly, the material culture of votive deposition and religious feasting is analysed in terms of performative characteristics and through the lens of anthropological approaches. Thirdly, the significance of gender in cultic practice is investigated in light of the fresh data retrieved from the field.
Coroplastica votiva nella Sicilia di V-III secolo a.C.: la stipe di Fontana Calda a Butera
Il contributo concerne la coroplastica votiva dagli scavi del santuario rurale di Fontana Calda presso Butera (editi da D. Adamesteanu nei “Monumenti Antichi dell’Accademia dei Lincei” 1958), trattata come caso esemplificativo per la sperimentazione sul materiale siceliota di un approccio “sistematico” alle figurine fittili, vagliandole all’interno del loro triplice sistema di riferimento: il sistema produttivo e creativo a monte; il sistema delle dediche votive del contesto specifico e, più in generale, dei contesti analoghi; e ancor oltre, il sistema religioso e culturale che vi sovrintende. Un tale metodo di studio, per manufatti prodotti in serie senza pretese di originalità, ma per ris…
Nuovi dati sulle decorazioni parietali di Solunto
Si presentano alcune novità sui sistemi decorativi di I e II stile nella città di Solunto, emergenti dall'esame della documentazione d'archivio sui vecchi scavi, dallo studio di reperti frammentari mai considerati in precedenza e dalla rivalutazione dei contesti architettonici. In particolare, si tratta di decori pertinenti alle case "con marmorino", "di Leda", "delle Maschere" e specialmente "delle Ghirlande".
Eminentissimae foeminae: la dinastia giulio-claudia vista dalla Sicilia
The paper deals with the portraits of the female members of the Julio-Claudian dynasty that were found in Sicily (Tyndaris, Thermae Himeraeae, Solunto, Centuripe, Syracuse, Catania, ?Lipari) and in the surrounding small islands (Pantelleria/S. Teresa, Malta/Rabat, Gozo/Victoria). In addition to some portrait heads, a series of lesser known pieces, among which several fragments of iconic statues, rather neglected till now, are discussed. Iconography, associations and contexts are considered in order to assess the messages and functions of the statues, and the role these images played in the cultural discourse.
La Casa di Sallustio a Pompei (Regio VI 2, 4)
Il contributo riesamina la nota abitazione pompeiana nota come Casa di Sallustio. Il riscontro tra la documentazione archivistica e la pubblicistica ottocentesca e i reperti tuttora conservati nei depositi del Museo Archeologico Regionale di Palermo consente di riconoscere un lotto consistente di reperti, pervenuti nella città siciliana al seguito della famiglia regale borbonica in fuga dai Francesi nei primi dell'800 e della cui effettiva origine si è poi persa consapevolezza.
Himera: pratiche cultuali nell’abitato
The excavations of the University of Palermo in ancient Himera (northern Sicily) discovered a relatively large part of the ancient Greek town, which was organized according to a regular grid-plan dated to the first half of 6th century BC (as the latest stratigraphic trials have shown), while in the second quarter of the 5th century and later, till the destruction of the city in 409, several modifications altered the house-blocks and their inner organization. The paper treats the evidences for domestic cultic activities in this latter phase of the settlement, and at the same time examines some contexts that are “intermediate” between the “oikic” and the communal spheres. Albeit the evidence …
Le grandi isole del Mediterraneo occidentale: Sicilia Sardinia Corsica
La sintesi proposta dell’archeologia della Sicilia romana, seppure all’interno di limiti tassativi previsti nel progetto editoriale della collana che la ospita, e di uno schema concepito per tutte le circoscrizioni dell’impero romano, ha dato per la prima volta l’opportunità di riconsiderare la provincia Sicilia secondo una visuale più ampia – quella appunto dell’Impero – in un’ottica necessariamente svincolata dal giudizio di valore (negativo, nella critica moderna) sul quadro dell’isola al confronto con il periodo pre-romano, da un lato, e la “rinascita” tardoantica, dall’altro. La Sicilia romana ha infatti risentito di un persistente pregiudizio storiografico, insito nella sua natura di …